CAPITOLO 33

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Ritornati a casa sono ancora indolenzita dalla sera prima. Il letto era troppo piccolo per due ed era troppo scomodo. Mi fanno male tutte le ossa adesso. Il fatto che mia madre sia morta ancora non mi è scesa, ancora non ci credo.

<<Josh ti prego dimmi qualsiasi cosa che mi faccia scordare tutto>> mi butto sul letto dove c'è lui con il computer. Ha detto che per ora vuole lavorare da casa per farmi compagnia e non lasciarmi sola. Chiude il computer e mi guarda.

<<Non so se è il momento giusto per chiederlo...vorrei andare a trovare mia madre in Perù>>

<<Mi lasci sola per quanti giorni?>>

<<Tu verrai con me>> conoscerò anche sua madre. Speriamo che questa volta vada meglio.

<<Quando partiamo?>>

<<Se vuoi anche domani>> sì devo assolutamente staccare la testa da tutto, questo può essere una soluzione.

<<Tua madre non è stata nel mio vecchio club come la tua matrigna vero?>> altrimenti potrebbe riconoscermi e in quel caso avrei fallito anche con la madre di Josh.

<<No tranquilla, sono sicuro che questa volta andrà tutto bene>> speriamo.

Si avvicina e mi dà un bacio sulla testa, scende poi sulle mie labbra e inizia un bacio passionale tra noi che mi porta subito a mettermi a cavalcioni su di lui. In questa posizione sento già il suo pene eretto che preme sulla mia parte bassa.

Gli slaccio i pantaloni e li faccio cadere a terra, stessa cosa fa lui con me. Mi toglie maglietta e pantaloni.

<<Sei sicura di volerlo fare in questo momento?>>

<<Josh è quello che mi serve>>

Ricominciamo a baciarci, gli tolgo anche la maglia e rimaniamo solo con l'intimo addosso. Nella stessa posizione, Josh fa entrare un dito dentro che mi dà già tanto scarica di adrenalina. Con l'altra mano riesce a slacciarmi il reggiseno e io lo aiuto a toglierlo.

Spostandomi le mutandine entra con il suo membro e sono io che mi muovo. La mia posizione preferita è questa, io sopra.

Lui muove le mani ovunque. Si sofferma a stringere il mio seno, stringe forte i miei fianchi. Mi piace quando fa così.

Dopo poche spinte, Josh travolge la situazione e mi ritrovo sotto. Dopo altre spinte ci troviamo finalmente abbracciati tra noi dopo essere venuti.

<<A che età hai perso la verginità?>> mi chiede mettendo un braccio sotto al mio collo.

<<Sedici anni, era con un ragazzo che mi piaceva della scuola. Poi qualche settimana dopo sapendo che mia madre era in difficoltà economiche ho lavorato in quel club e quando facevo sesso sentivo ancora un po' il dolore>>

<<E i clienti non lo notavano che ti stavano facendo male?>>

<<I clienti non notano nemmeno che fingo un orgasmo>>

<<Con me non hai finto vero?>>

<<Non oserei mai>> gli prendo il viso tra le mani e lo bacio.

Passano altri minuti e siamo costretti ad alzarci per fare la valigia. Anche questa volta staremo fuori due giorni. Poi torneremo a lavorare.

Non sapendo se là farà caldo o freddo, porto sia delle felpe che delle magliette corte. Meglio prevenire su tutto.

Dopo più di un'ora capisco che ho messo tutto, quindi chiudo la valigia e la metto vicino alla porta d'ingresso con quella di Josh.

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