Quello che mi fa sentire viva

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Joanne

Avevo bisogno di dirglielo. Non potevo continuare a tenerlo nascosto alla persona più importante della mia vita. Sentii che mi tirava la maglia, allora mi voltai e agganciai il mio sguardo al suo, colmo di preoccupazione.

<< ...Non sono più tanto sicura di voler fare uscire l'album. O meglio, non in quella forma.>> Ecco, l'avevo detto e già mi sentivo più leggera. Jade inclinò la testa aggrottando la fronte semi nascosta dal cerotto.

<< Spiegati meglio. In che senso non in quella forma?>> mi chiese.

<< C'è una cosa che non ti ho detto Chef, e che in realtà non ho detto a nessuno e negavo anche a me stessa. Ed è il fatto che Jo Grey non mi fa sentire bene quanto lo faceva Grigio Jo. Non fraintendermi, amo le canzoni che abbiamo composto insieme, adoro cantarle, ma...ecco...nelle due occasioni in cui mi sono esibita al Fandango è mentre cantavo Madness che mi sono sentita davvero la me stessa che voglio mostrare alla gente. Dio, mi mancano il mio pubblico, i miei fans, la sensazione di libertà e di gioia che essere su quel palco mi dava. L'adrenalina in vena che...>> Mi fermai. Jade mi guardava fissa. Non riuscivo a decifrare ciò che stava provando.

<< Che ti faceva sentire viva?>> disse improvvisamente, strappandomi dalle labbra le parole che faticavano ad uscire.

<< Una parte di te si è spenta il giorno in cui ti hanno tolto Grigio e le tue canzoni. E io l'ho sempre saputo.>>

Sentii che mi si increspavano le labbra. Vedevo Chef dietro un velo ondeggiante. Non volevo piangere, ma quando lei allungò il braccio sinistro e mi fece segno di avvicinarmi, non riuscii più a trattenermi. Lo spavento, il dolore e tutto lo stress di quei giorni, uscì allo scoperto. Facendo attenzione a non urtarle quello ingessato, mi incastrai nel suo collo, e lei mi strinse a sé sussurrandomi che dovevo fare solo ciò che mi faceva stare bene.

<< Parla con Danielle. Sono certa che troverete una soluzione.>>

<< Lo farò. Ma aspetterò che torniamo a Los Angeles, perché devo parlarle a quattr'occhi. Non posso dirle che voglio stravolgere tutto il concept di un album che è anche suo per telefono o in videochiamata.>>

Chef schioccò la lingua. Poi mi diede un bacio sulla tempia.

<< Prendi Bob e Julius e vai. Devi farlo il prima possibile.>> disse in tono imperativo.

<< No Chef, non ti pianto qui sola in convalescenza e con quella a piede libero! Tu sei più importante di uno stupido album e dei miei capricci.>> ribattei. Ma lei scrollò la testa facendo volteggiare il suo ciuffo corvino.

<< Starò benone io. Posso chiedere a Margot se rimane qui a farmi compagnia. Non uscirò dall'attico. Perciò vedi di non fare storie e porta il tuo bel culo in California. Io sarò anche più tranquilla sapendoti via da New York.>> disse con un tono che non ammetteva repliche.

Sospirai. Magoo saltò sul divano in mezzo a noi e miagolò verso di me, dicendosi d'accordo con Jade.

Jade

Venti giorni dopo l'incidente, Joanne, con Bob e Julius al seguito, partì per Los Angeles. Io stavo già meglio, anche se la spalla mi teneva spesso sveglia la notte e il mal di testa che mi assaliva ogni tanto, faceva impensierire mia moglie.

Il giorno prima della partenza mi aveva costretta ad andare in ospedale per un controllo, ma per fortuna i risultati della tac erano stati rassicuranti: l'ematoma si stava velocemente riassorbendo. E la sera stessa, mi preparò una delle sue sorprese.

Cucinò della pasta con il sugo un po' troppo cotta, scottandosi due dita mentre la scolava, ma la mangiammo ridendo della cosa appollaiate una di fronte all'altra sul bancone. Poi sistemò la cucina e sparì di sopra per quindici minuti, senza dire nulla.

<< Joanne?>> chiamai.

Alzai lo sguardo verso il soppalco e la vidi sul primo gradino della scala. Spalancai gli occhi. Indossava solo un completino intimo in pizzo bordeaux che copriva ben poco, e si era raccolta i capelli. Mi sorrise di sbieco, e poi prese a scendere con lentezza studiata reggendo il mio sguardo.

Deglutii.

Mi resi conto che l'ultima volta che avevamo avuto in rapporto intimo era stata la notte di Capodanno, in quel cesso al Fandango. E per noi era troppo tempo.

<< Ciao.>>disse, arrivandomi finalmente di fronte.

<< Ciao.>> risposi.

Mi afferrò la faccia tra le mani, e prima che potessi rendermene conto, la sua lingua era avvinghiata alla mia. Il sapore di menta e lime del suo dentifricio, e il profumo del suo corpo mi fecero girare la testa. La mia mano sinistra andò ad appoggiarsi al suo gluteo e poi scivolò all'interno del perizoma. Joanne però l'allontanò con uno schiaffo.

<< Stavolta faccio tutto io.>> sussurrò, abbassandomi piano i pantaloni della tuta.

<< Tu sei convalescente e devi essere curata.>>

Alzai un sopracciglio.

<< Già, ma le parti che mi servono sono intatte...>> Ribattei, sfarfallandole le dita libere davanti agli occhi, e facendole la linguaccia.

Ma Joanne scosse la testa bionda in segno di diniego.

Abbassò le luci e mi accompagnò al divano. Poi andò verso l'impianto stereo e fece partire la musica. Iniziò a muoversi a tempo con essa, improvvisando un balletto con uno degli sgabelli della cucina. All'inizio mi fece ridacchiare, ma dopo un attimo la cosa si fece seria. Rimasi impalata mentre Jo mi regalava uno spettacolo paradisiaco. Si levò il reggiseno e me lo lanciò in faccia. Mi ritrovai a pensare che quella donna era mia, ed ero ancora convinta, come il primo giorno che l'avevo vista, che fosse l'essere umano più affascinante che io avessi mai incontrato. E qualcuno aveva cercato di strapparmela nel peggiore dei modi. Scacciai quel pensiero, ma lei se ne accorse.

<< Chef...rilassati.>> mormorò, passandomi le unghie sul ventre. Le obbedii. Chiusi gli occhi e la mente. E tenni accesi solo i sensi.

<< Jade?>>

Sussultai nel sentirmi chiamare da mia suocera, mentre fantasticavo sull'ultima notte trascorsa con sua figlia, fissando fuori dalla finestra. Avvertii un leggero rossore colorarmi le guance. Mi schiarii la voce.

<<Dimmi Margot.>> Biascicai imbarazzata.

<< Mi ha appena chiamato Burnes.>> mi disse inarcando un sopracciglio.

<< Burnes?..>> poi ricordai. <<Ah! L'investigatore. Che dice?>>

<< Ci sono novità. Sta venendo qui per aggiornarci.>>

Color inside the Grey    La voce del cuore IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora