L'incontro

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Piacere mi presento sono Ukai Keishin, conosciuto come il Coach della squadra maschile di pallavolo dell'istituto Karasuno. Ho 26 anni (età del 2012) e possiedo un negozio.
Come sono diventato coach di questa squadra vi starete chiedendo giusto?
Anche se non fosse così ve lo dirò lo stesso.
Ed è qui che inizia la storia....

POV. UKAI
"È un'altra giornata noiosa sta per iniziare"-ho detto a me stesso mentre prendevo il pacchetto di sigarette-.
Mi sedetti al bancone del mio negozio,presi una sigaretta,anche l'accendino e me la accesi.
Un soffio,due soffi e così via.
La mia vita è sempre così monotona che ormai è l'unica cosa più coinvolgente che ho e che posso fare.
Appena finita posai il mozzicone nel posacenere.
Girai il capo verso il vetro del negozio e notai un signore abbastanza giovane avvicinarsi all'entrata.
Aveva i capelli neri e disordinati.
Portava gli occhiali ed era vestito abbastanza elegante.
Entrato nel negozio notai meglio i suoi occhi,erano di un castano abbastanza scuro e aveva la pelle davvero molto chiara.
"Sembra un cadavere"-dissi tra me e me-.
All'improvviso mi guarda e si avvicina e io da bravo commesso ovviamente gli chiedo:"Salve,ha bisogno di una mano?".
"Ecco in verità la stavo cercando"-Mi disse molto direttamente ma allo stesso tempo timidamente-.
Aveva una voce delicata,dolce e flebile.
"Mi stava cercando?"-chiesi io lasciandomi andare alle spalle i miei pensieri-.
"S-si ecco,io sono un professore che lavora nell'istituto Karasuno,so che è stato un ex alunno e che ha giocato anche nella squadra maschile di pallavolo della nostra scuola"-rispose-.
"Ohh la Karasuno,da quanto tempo... comunque sia come mai mi cercava?"
"Ecco la squadra attuale di adesso sta affrontando varie difficoltà e allora stavo cercando qualcuno o come dire un Coach che potesse aiutarli e visto che ho sentito buoni propositi su di lei volevo sapere o come dire chiedere se potesse venire a fargli da coach".
Io?Coach? O per carità di Dio non lo so.
Sono anni che non ci gioco e poi ero solo un semplice alzatore,come posso fare da coach dopo aver praticato solo un ruolo specifico.
"Senta mi dispiace deluderla ma non credo proprio di poter fare da coach ai suoi ragazzi"
"La prego per loro è davvero importante rialzare il titolo di ottimi giocatori"
"Lo immagino ma ho fatto solo da palleggiatore e non so come poter gestire dei ragazzini e poi devo gestire il negozio"
"Posso aiutarla io in entrambe le cose non è un problema".
"Come pensa di fare? Ha le lezioni con i ragazzi nelle classi,deve seguire una squadra e lavorare anche in un negozio di alimentari?...Penso sia un po' troppo"
"Lo faccio più che volentieri,gli ho promesso che gli avrei trovato qualcuno".
Feci una espressione un po' titubante,era un'assurdità e uno spreco di energia dovere lavorare così tanto.
"Senta facciamo così"-disse prendendo un fogliettino e una penna dalla sua borsa-"Gli lascio il mio numero,se cambia idea mi chiami".
Stavo per rifiutare ma se ne era già andato.

Arrivò la sera,chiusi il negozio e me ne ritornai nel mio appartamento.
Mi feci un doccia,mi misi degli indumenti comodi e mi buttai sul letto.
"Finalmente è finita,sono stanchissimo"
Stavo per chiudere gli occhi,quando all'improvviso nella mia mente l'immagine di quel ragazzo mi pervase.
Era tutto il giorno che ci stavo pensando.
"Devo ammettere che era davvero carino".
Dio Santo Ukai ma cosa stai pensando, è solo una specie di cliente che hai visto oggi.
Mi rigirai nel letto e cercai di addormentarmi,ma la sua immagine non riusciva a togliersi dalla mia testa.
Pensavo di essere pazzo.
Sentivo in continuazione la sua dolcissima voce e non aveva intenzione di andarsene.
Ammetto che non mi dispiaceva a fatto.
"Non è che mi sono innamorato a prima vista?No che sciocchezza...vero?E poi è un ragazzo e anche se fosse i miei parenti non lo accetterebbero"
Tra i mille pensieri,tra i mille dialoghi che facevo a me stesso,il continuo suono della sua voce e la costante immagine di quel ragazzo nella mia testa...pian piano mi addormentai.

POV. TAKEDA
Sono tornato a casa con un altro fallimento della giornata.
Non era una novità tanto.
"Hey mamma,sono a casa"
"Hey figliolo tutto bene a lavoro?"
"Si,sempre il solito"
Me ne vado nella mia stanza e mi getto sul letto.
Mi vergogno un po' di me stesso e non solo di aspetto fisico o caratteralmente,ma di tutto.
Vivo ancora con mia madre e non mi sono ancora stabilito da nessuna parte.
E in più sono una calamita per i fallimenti.
Ho provato ad aiutare un mio collega fallendo,ho provato ad incoraggiare un ragazzo fallendo miseramente mettendomi in ridicolo e ho provato a convincere uno ad essere il Coach della squadra di pallavolo dell'istituto sempre fallendo.
Approposito di quel commesso è tutto il giorno che ci penso.
Un ragazzo,che mi sa su una ventina d'anni,biondo con una fascia sulla testa, occhi castani e dalla corporatura abbastanza possente.
Era davvero bello.
"Ma cosa diavolo sto pensando"-dissi sedendomi all'improvviso sul letto-.
Non è che mi sono preso una cotta?
Ma che diavolo dico lo visto solo una volta.
E allora perché desiderò rivederlo?
E perché proprio un ragazzo?
Andai in bagno a lavarmi, a mettermi abiti comodi e saltai la cena.
Ero pervaso dalla sua immagine e dalla sua voce grossolana.
E infatti mi addormentarmi così.
°
°
°
°
°
°
Ed eccoci con il primo capitolo della mia terza storia.
Spero vi possa piacere,so che non può essere un granché ma ogni cosa mi è venuta in mente senza alcuna pianificazione.
Mi sono messa qui e qualcunque cosa avessi in testa lo buttata giù ahahah.
E niente spero che come inizio vi possa piacere.
Buona serata.

Un solo giorno per innamorarsi,tanti mesi per capirlo~UkatakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora