Capitolo 1: dove tutto è iniziato

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«Satoru! Suguru! Aspettatemi, non lasciatemi indietro che è buio» disse Mirai aumentando il passo per riuscire a stare dietro alle gambe lunghe dei due spilungoni. «Bel modo che avete di dimostrare la vostra cura nei confronti della vostra migliore amica!» sbuffò quando li ebbe raggiunti.

Satoru si mise a ridere senza voltarsi prendendola in giro. «Andiamo Mirai, non dirmi che hai paura solo perché stiamo esplorando una casa abbandonata in piena notte»

Suguru in risposta le sorrise diminuendo leggermente il passo e afferrando anche Satoru per il colletto della divisa scolastica.

«Fosse solo quello il problema...» disse lei guardandosi attorno stando attenta ad eventuali maledizioni. D'altronde era risaputo che le maledizioni, creature nate dai sentimenti negativi degli umani, adoravano raccogliersi nei punti cardine dove si accumulavano queste emozioni.

Cimiteri, scuole, ospedali, edifici abbandonati. Erano tutti potenziali ricettacoli per maledizioni di livello più o meno alto.

Il ragazzo dai capelli bianchi, alias l'idiota che conosceva fin da quando erano alti un metro circa, scosse le spalle portandosi le mani dietro la testa e camminando in testa al gruppo con nonchalance.

Suguru, un ragazzo dai lunghi capelli corvini conosciuto durante quell'anno scolastico, spezzò una lancia a suo favore. «Mirai però ha ragione, se il Sensei ci scopre siamo nei guai. Di nuovo.... Per colpa tua Satoru»

Mirai era in una camera d'albergo quando il cellulare le squillò. Non aveva praticamente chiuso occhio quella notte grazie ad un certo ragazzo di fianco a lei nel letto e poi i ricordi le invasero la mente come ogni fottutissima notte.

Si sa, ognuno ha il proprio modo di elaborare un lutto e fare fronte al dolore, e Mirai in questo non era mai stata brava. Si voltò, guardando il ragazzo che si era appena scopata. Dormiva beatamente nel letto, ancora nudo dopo le attività notturne.

Mirai osservò lo schermo del cellulare con uno sguardo buio e privo di emozioni. Riconobbe subito quel numero. Dopo la morte di Suguru si era allontanata da quel mondo che aveva portato solo sofferenze nella sua vita. Eppure...

Rispose.

«Pronto?» disse rispondendo al telefono in modo piatto.

Rimase ad ascoltare in silenzio la persona all'altro capo del telefono. Pochi secondi. «Ho capito. D'accordo, sarò lì prima possibile.»

Riagganciata la telefonata si vestì con i vestiti che erano rimasti sparsi a terra fino ad allora e uscì sul balcone della camera per respirare una boccata d'aria fresca osservando la città che iniziava a svegliarsi all'alba di un nuovo giorno.

Dopo aver preso le sue cose uscì dalla camera d'albergo senza prendersi la briga di avvisare il ragazzo, di cui nemmeno si ricordava il nome, e pagò la stanza alla reception prima di uscire dalla struttura e prendere un taxi per l'aeroporto più vicino. Avrebbe dovuto prenotare un volo last minute e le sarebbe costato un fottio di soldi... Lo avrebbe messo in conto all'istituto, in fin dei conti quella situazione l'avevano causata loro.

Dopo quelle che le parvero ore infinite di attesa in aeroporto e altre infinite ore di volo arrivò finalmente all'istituto di arti occulte di Tokyo. Una vecchia ma solida struttura dal caratteristico stile giapponese immersa nel verde. Completamente immersa. Circondata da foreste.

Non appena Mirai attraversò i cancelli d'ingresso e respirò l'aria fin troppo familiare dell'istituto un mucchio di ricordi, felici e non, le riaffiorarono alla memoria. La sua giovinezza l'aveva passata in quella scuola. Anzi, praticamente metà della sua vita visto che era entrata in istituto a quattordici anni e solo lo scorso anno se ne era andata.

Yin & Yang Love          - ITA  [ Satoru Gojo X Main Character ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora