«Mi~ra~i~» cantilenò dal corridoio una voce fin troppo conosciuta.
Mirai grugnì infastidita. La sera prima aveva dormito poco per colpa della scappatella avuta con Nanami e non era psicologicamente pronta a doversi relazionare con Gojo in quel momento. Quando lui entrò allegramente nell'ufficio che le aveva lasciato Yaga, lei si passò la mano sugli occhi, sfregando le tempie doloranti.
«Te ne prego, chiudi la bocca o quantomeno abbassa la voce» brontolò scontrosa lei, alzando lo sguardo solo quando lo stregone appoggiò una tazza di caffè sulla sua scrivania. Alzò un sopracciglio, come se gli stesse implicitamente chiedendo il perché di quel gesto e di cosa avesse bisogno in cambio. «E questo cosa sarebbe?» chiese perplessa.
Gojo sorrise, prendendo una sedia e sedendosi a cavalcioni di fronte a lei. «Cosa vuol dire "che cosa sarebbe"?» rispose pimpante. «È un caffè, non lo vedi? Lungo e macchiato, come piace a te»
Quell'idiota si ricordava ancora come prendeva il caffè? Per un attimo Mirai fu piacevolmente colpita da quell'attenzione. Fu solo un attimo però, poi tornò ad essere scontrosa come al solito. «Questo lo vedo, mister simpatia» borbottò lei. «Chiedevo il perché di questa cosa. Che hai combinato? Hai bisogno di qualche favore?»
Lo stregone si accigliò leggermente, fingendo di essersela presa e sfoggiando la sua miglior espressione imbronciata. «Oi oi, hai una così bassa considerazione di me?» domandò con le braccia a penzoloni oltre lo schienale della sedia. «Comunque» continuò. «Non ho combinato proprio un bel niente, miss depressione» borbottò guardandola e corrucciando di più la fronte come per provocare una reazione in lei.
Si stava comportando come un bambino. Gojo era sempre stato un bambino un po' troppo cresciuto, ma in quel momento sfiorava l'irritante. Eppure una parte di lei sorrise a quella scena che già tante volte aveva visto in passato.
«Tieni la tua non contagiosa allegria lontano da me, non sono in vena» disse Mirai roteando gli occhi ma prendendo il caffè che le aveva portato. «E grazie...» disse sottovoce, come se non volesse farsi sentire mentre lo ringraziava.
Gojo, furbo come una volpe, sorrise a trentadue denti. «Prego» rispose, provocando uno sbuffo leggero da parte della ragazza e ridacchiando allegramente. Era un inizio.
«Hai finito o ti serve altro?» chiese Mirai guardandolo imbronciata, più con se stessa per come si stava comportando che con lui. Aveva come l'impressione che avesse bisogno qualcosa. Se almeno un po' conosceva il bambinone di fronte a se, sapeva che non faceva mai nulla a caso. Stava tramando qualcosa, e qualunque cosa fosse, non era cosa buona. Non quando c'era di mezzo lui.
«In realtà volevo solo fare due chiacchiere» disse osservandola mentre beveva il caffè e lavorava alle sue ricerche "segretissime". Le stesse ricerche alle quali non aveva potuto partecipare la sera prima ma alle quali Nanami aveva assistito.
«Mi dispiace, ma se sei qui solo per sprecare il mio tempo allora puoi benissimo alzare il tuo culo e uscire dalla porta» ribatté lei non lasciandogli l'ultima parola.
Per sua sfortuna, però, lo stregone aveva già deciso che la conversazione sarebbe dovuta andare avanti, che lei lo volesse o meno. «Cosa stavi facendo ieri con Nanami?» domandò a bruciapelo.
Mirai, che stava scrivendo degli appunti a fianco della mappa che aveva disegnato ieri sera, si bloccò un istante ed esitò prima di guardare il suo "amico" negli occhi. O meglio, in viso, visto che gli occhi erano coperti dalla sua solita benda nera.
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Yin & Yang Love - ITA [ Satoru Gojo X Main Character ]
FanfictionMirai è una stregona di 29 anni, amica d'infanzia dello stregone piu famoso all'interno del mondo del jujutsu: Satoru Gojo. Migliori amici da sempre, un giorno il loro rapporto si incrina irreparabilmente a causa delle azioni di Gojo. Riuscirà Mirai...