Era una normalissima giornata di primavera, i ciliegi erano in fiore e i fiori riempivano i campi di colori e profumi.
Il giovane rampollo della famiglia Gojo stava camminando allegramente lungo la strada che conduceva verso la casa di Mirai. Nonostante la taglia da un milione di yen che pendeva dalla sua testa e nonostante avesse solo cinque anni, girava già da solo come un ragazzino ribelle.
Si avvicinò al bordo di uno dei prati che costeggiavano la strada e si chinò a raccogliere un paio di fiori colorati. Li avrebbe regalati alla sua migliore amica, lei amava i fiori.
Quando però arrivò all'ingresso della villetta della famiglia Tanaka il piccolo Gojo perse immediatamente il sorriso.
Fin dall'esterno si potevano udire le urla di un uomo, il padre di Mirai, che sbraitava cose incomprensibili per un bambino di quell'età e si poteva percepire fino a li l'aura di tensione e di paura che provenivano dall'interno delle mura domestiche.
Accigliato e con i fiori nascosti dietro la schiena, si incamminò verso la porta che dava sul salotto dal quale provenivano le grida.
Mirai stava seduta sull'uscio della porta finestra mentre il padre le sbraitava contro. Hana, sua madre, cercava d farlo smettere ma questo servì solo a peggiorare le cose, iniziando ad urlare contro entrambe e non più solo alla figlia.
Quando Takeshi lanciò la bottiglia di sakè in direzione della bambina questa scappò fuori in lacrime e nella fretta non notò nemmeno la presenza del suo amico. Gojo distolse i suoi grandi occhi azzurri dai cocci rotti della bottiglia per posarli brevemente sull'uomo e allontanarsi senza dire una parola.
Mirai era accovacciata su sè stessa in un angolo "segreto" del suo giardino. Un posto che a detta sua solo lei e Satoru conoscevano. Si rifugiava sempre li quando suo padre cercava di farle del male.
Come previsto Gojo la trovò nel loro solito posticino segreto. Si avvicinò lentamente e, quando fu davanti a lei, si accucciò rivolgendole un grande sorriso nella speranza di farle tornare un po' di buonumore.
«Tieni Mirai» disse sorridendole dolcemente e porgendole i fiori che teneva in mano. «Li ho raccolti per te. Sono belli, vero?» domandò con un grosso sorriso sulle labbra.
Mirai, che fino a quel momento stava singhiozzando, smise di piangere e guardò con i suoi occhioni color lavanda in quelli del suo amico. Annuì debolmente e gli rivolse un leggero sorriso mentre strinse gli steli dei fiori nelle sue piccole mani.
«Ecco vedi? Quando sorridi sei più bella» disse passando delicatamente la manica del suo yukata sulla sua guancia, asciugandole le lacrime che le bagnavano il viso.
Quella mattina Mirai era appena entrata in istituto quando venne fermata da Nanami che la chiamò da dietro di lei.
«Nanami?» domandò lei voltandosi per sentire di cosa avesse bisogno. «Non eri in missione?»
Lo stregone scosse la testa passandosi una mano sulla fronte. «È stata annullata» mormorò in risposta. «Era una missione di recupero».
Mirai fece una smorfia e sospirò, ben consapevole di cosa volesse dire quando una missione di recupero veniva annullata. «Accidenti...» Rimase in silenzio per qualche istante prima di rivolgersi nuovamente allo stregone. «Quanti erano?»
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Yin & Yang Love - ITA [ Satoru Gojo X Main Character ]
FanfictionMirai è una stregona di 29 anni, amica d'infanzia dello stregone piu famoso all'interno del mondo del jujutsu: Satoru Gojo. Migliori amici da sempre, un giorno il loro rapporto si incrina irreparabilmente a causa delle azioni di Gojo. Riuscirà Mirai...