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Siamo in sala relax ad aspettare l'ok per iniziare ad entrare in casetta.

"Veraaa siamo dentroooo!" mi urla Ludovica venendomi incontro.

La stringo forte a me, lei è una delle persone con cui ho legato di più durante i casting, ha un cuore d'oro.

Vediamo la porta aprirsi e spuntare Tommy.

"Finisce bene bene bene bene!" iniziano a cantare Cricca e Niveo citando il suo inedito e tutti si uniscono a loro.

Io sono lì, ferma, che sorrido. Non mi sembra ancora vero.

Dopo un po' iniziano a farci entrare man mano e arrivato il mio turno prendo le valigie e mi incammino con gli altri miei compagni rimasti.

Varco la porta d'ingresso, sono davvero dentro la casetta di Amici.

"Vera lasciami le valige, ti do una mano!" mi viene incontro Cricca.

"Grazie Giovanni, hai visto Ludovica?"

"Si, vieni, ti sta aspettando. Ha scelto la stanza anche per te."

Gli sorrido e ci spostiamo verso la stanza arancione.

"Eccoti! Va bene per te questa?" mi accoglie Ludovica.

"Va benissimo Ludo! Sistemo le mie cose allora."

Prendo possesso del letto vicino la parete.

"Veraaa!" arriva Federica.

Ci abbracciamo, si sente quanto è felice.

"Fede ciao! Che stanza hai scelto?"

"La gialla! Quella che porta al retro della casa."

Vero, c'è la parte esterna con i divanetti. Devo andare in perlustrazione.

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Sto girando per tutte le stanze così da vedere come sono collegate. Mattia, Samu, Ramon e Gianmarco sono in quella blu; Samuel, Maddalena, Rita e Megan in quella azzurra; NDG, Aaron e Tommy in quella rossa; Niveo, Cricca e Wax in quella verde; io, Ludovica e Asia in quella arancione; Federica, Piccolo G e Andre in quella gialla.

Caccio dalle tasche il mio portatabacco ed esco fuori al giardino che c'è all'entrata. Sto per mettermi il filtro sulle labbra quando alzo lo sguardo e vedo Tommy seduto sulla panchina con il telefono tra le mani. Mi guarda, ha gli occhi e il viso un po' arrossati, ha pianto?

"Vera, ciao." prende parola lui spostandosi un po' dalla panchina come per farmi spazio.

"Ei, scusami, ti ho disturbato?"

"Macché, vieni, siediti anche tu."

Faccio come mi dice e lo guardo un po' preoccupata.

"Ero a telefono con mio babbo poco fa." mi dice con un sorriso. "E niente, ci siamo commossi entrambi."

"Che bello Tommy." il mio sguardo si addolcisce subito. "Io ancora non ci credo di essere qui."

"A chi lo dici, è arrivata la mia occasione." mi guarda per poi guardare un punto indefinito e perdersi nei pensieri. Vorrei sapere cosa sta girando nella sua testa.

Nel frattempo caccio una cartina e inizio a farmi un drum.

"Vuoi?" gli chiedo mostrandogli il drummino.

"Tabacco camel blu.." mi dice guardando la confezione del tabacco e accennando un sorriso che mi sembra un po' malinconico. "Accetto volentieri, grazie." afferra il drum dalle mie mani.

"A che pensavi?" gli chiedo di impulso, forse pentendomene dato che questa è la nostra prima vera conversazione da soli.

Si porta il drummino alla bocca e lo accende. Mi soffermo a guardare le sue mani, dita lunghe e sottili. Ha delle belle mani. Aspira per poi tirare fuori un po' di fumo.

"Pensavo che questa è la mia rivalsa, che voglio dare il massimo, per me, per la mia famiglia, per chi credeva e crede ancora in me." mi risponde guardandomi per poi posare lo sguardo sul tatuaggio che ha sull'avambraccio destro.

"Siamo in due, ce la faremo." gli sorrido.

Torna a guardarmi e mi sorride anche lui, puntando i suoi occhi nei miei. Occhi che ho incontrato varie volte da quando è iniziato questo percorso, occhi scuri che sembrano così profondi e pieni di parole tenute in silenzio pronte ad uscire fuori. Mi hanno catturato e incuriosito dal primo momento.

Si apre la porta della casetta ed escono Maddalena e Mattia.

"Ragazzi venite dentro, ci ha chiamato la redazione, sono qui fuori con la pizza!"

"Va bene Maddy, eccoci." le rispondo e rientro in casa con Tommy mentre gli altri due ci raggiungono poco dopo con i cartoni della pizza.

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Sono in camera con Ludovica, Federica e Asia a chiacchierare.

"Comunque se non fosse per la tua cadenza non avrei mai detto che sei napoletana." mi dice Asia.

"In che senso?" le chiedo confusa.

"Chi è di giù parla molto in dialetto, o almeno quelli che ho conosciuto io."

"Ma no, mica siamo tutti così. Poi ci sono napoletani e napoletani eh."

"A casa non lo parli il dialetto?" mi chiede Ludovica.

"No, i miei mi hanno sempre abituata a parlare in italiano. Mamma è anche insegnante, figurati. Il dialetto lo parlo un po' solo con le mie nonne, anche perché loro solo dialetto parlano." dico ridendo.

"Vera ma cambiando discorso, io e te siamo nella stessa situazione." inizia a dire Federica. "Chi sceglierai fra Rudy e Arisa?"

"Non lo so proprio, tu hai già un'idea?"

"Forse, ma voglio vedere cosa mi dicono entrambi."

"Tu un'idea ce l'hai?" mi chiede Ludovica.

"Mmm.." sospiro. "Diciamo che ho apprezzato molto le parole di entrambi, ma soprattutto quelle di Arisa quando mi ha detto che scrivo per esigenza, perché è così."

"Scrive per esigenza." è la verità. Per me scrivere è necessario, è un bisogno. Quante volte mi sono ritrovata a sistemare la mia mente prendendo carta e penna e scrivendo dei versi. Quante volte ho dovuto interrompere quello che stavo facendo perché nella mia testa giravano parole, frasi che dovevo assolutamente trascrivere e mettere insieme. Quanto volte la scrittura e la musica sono state le mie valvole di sfogo, le mie amiche più care, le mie ancore di salvezza.

"E allora forse hai già deciso." mi sorride Asia.

"Se ripenso a quelle parole si." inizio a dire. "Ma come Fede voglio ascoltare quello che hanno da dirmi."

"Qua vi ritrovate a scegliere entrambe Arisa." ride Ludovica.

"Noi due e Wax, che trio." dico ridendo anche io coinvolgendo Federica e Asia.

"Vado a dormire ragazze, ci vediamo domani." ci saluta Federica dirigendosi nella camera gialla.

Ci mettiamo a letto anche noi, dandoci poi la buonanotte. Arisa o Rudy? La notte porta consiglio.

En e Xanax || Tommy DaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora