Capitolo 8

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Oggi è Natale. Mi sono svegliata prestissimo, infatti tutti gli altri dormono. Passeggio per la casetta con la mia tazza di thè in mano e cerco di godermi ogni singolo attimo di pace e tranquillità prima che si sveglino i miei compagni.

Decido di andare in giardino per respirare a pieni polmoni la brezza dell'inverno perciò, una volta arrivata sul posto, mi siedo nella panchina. Che meraviglia! È una cosa che in questo periodo dovrei fare più spesso; non si sente volare una mosca. 

Chiudo gli occhi e inizio a pensare ai miei genitori e ai miei fratelli: chissà cosa faranno oggi. Sicuramente mangeranno il ciambellone preparato da mamma. Mi manca tutto questo. 

Proprio ieri ho avuto modo di sentire tutti: mi hanno detto che sono fieri di me e di continuare così, in questo modo posso realizzare il mio sogno. Ammetto che, al sentire quelle parole, avevo gli occhi lucidi, ma al tempo stesso loro mi danno una grande forza per andare avanti in questo percorso.

Ripensando a questi momenti felici con la mia famiglia, le lacrime iniziano a scivolare nelle mie guance. Sento una mano calda che mi accarezza la guancia e a quel punto apro gli occhi.

«Ti senti bene, Fede?»

Gli occhi della mia cara amica Angelina scrutano ogni singolo angolo della mia faccia per vedere se necessito qualcosa in particolare.

«Nina! Come mai sveglia a quest'ora?»

«Non riuscivo più a prendere sonno. Come sai, questa settimana ho tanti impegni e sono decisamente emozionata.»

È vero. Angelina dovrà cantare al concerto di Elisa e al capodanno in musica a Genova. Più volte in questi giorni l'ho aiutata a ripassare i pezzi che dovrà cantare e sono certa che andrà alla grande. Nonostante il suo immenso talento, ha innumerevoli insicurezze, quindi io le ricordo sempre quanto è brava.

«Comunque non mi hai risposto. Ti senti bene?» - mi incalza la mia amica.

«Oh sì, sto benissimo. È solo che ho nostalgia di casa, tutto qui.»

Angelina si siede al mio fianco e, mettendomi una mano sulla gamba, mi dice: «Ti capisco benissimo, poi in questi giorni sembra che la mancanza si senta di più.»

«Hai proprio ragione.»

Restiamo lì a parlare per almeno una decina di minuti, mentre cerco di tranquillizzarla sui vari impegni in programma.

«Ma lì dormono ancora tutti?» - domando.

«Penso di sì... tranne Giovanni che stava preparando la colazione.»

«Ah sì? Allora anche lui è mattiniero oggi!»

Ridiamo entrambe. Mi fa bene passare del tempo con Angelina; da quando è entrata mi sento sempre più a mio agio e con lei rido e scherzo come se ci conoscessimo da una vita. Ci siamo scambiate delle bellissime parole, non immagino davvero un solo istante senza la sua presenza.

«Comunque... Buon Natale!»

«Buon Natale anche a te, Nina.»

La cosa ci fa sorridere perché stavamo parlando da un po' e ci siamo scambiate gli auguri solo ora. Ora vedo che dalla tasca del pantalone toglie i brillantini che le ho regalato per Natale e inizia a mettermeli in faccia.

«Ma li avevo regalati a te!» - provo a protestare timidamente.

«Shhh! Silenzio! Dovresti vederti... sembri davvero una pop star!»

«Qualcuno ha detto pop star?»

Ci giriamo e vediamo Giovanni che ci guarda divertito. Ha un piatto contenente dei pancakes: immagino che abbia preparato il tutto per fare colazione, ma non hanno un aspetto invitante.

«Giovanni! Che ci fai tu qui?» - domando.

«Beh, io qui ci vivo. Voi?»

«Ah ah! Fede, te l'ho mai detto che il ragazzo è molto simpatico?»

«Simpatico e molto rompipalle!» - aggiungo in tono ironico.

Giovanni appoggia il piatto nell'altra panchina e si siede tra me e Angelina.

Prende i brillantini e inizia, in maniera confusa, a metterseli in faccia scatenando le nostre risate. Lui riesce sempre a sollevare l'umore di tutti, è davvero una persona speciale.

«Sono o non sono una pop star anche io?»

«Sì sì, certo!» - diciamo in coro io e la mia amica.

«E poi... Dove lo trovi un ragazzo che ti prepara la colazione?»

Guardo il piatto con i pancakes e mi viene da ridere. Così tanto da ridere che non riesco a fermarmi.

«Che hai da ridere? Non ti piacciono i pancakes?»

«Certo che sì, ma...» - non riesco a finire la frase perché la risata blocca quello che vorrei dire.

«Quello che sta cercando di dirti è che non hanno un bell'aspetto, ecco!» - interviene Angelina.

«Ma sono solo un po' bruciacchiati! Secondo me sono buonissimi. Guarda!»

Il mio ragazzo si alza e ne addenta uno. Dopo averlo masticato, fa una faccia che è tutta un programma. Lì non smetto più di ridere e anche Angelina si unisce a me.

«Avete ragione! Vi preparo qualcos'altro!»

«Lascia stare! Cucino io!» - si offre la mia amica.

«Oh, grazie al cielo! Tu ci salvi sempre!» - dico, mentre entriamo in cucina.

I nostri compagni nel frattempo si sono svegliati e anche loro stanno facendo colazione. Buon Natale a tutti!

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