Capitolo 10

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Il ritorno dalle vacanze natalizie è stato abbastanza traumatico e credo che questa è stata la settimana più difficile che ho passato da quando sono in questa scuola. Hanno fatto vedere la classifica secondo i giudizi dei professori e sono in terza posizione, invece nelle gare non riesco più ad esprimermi al meglio. Stavolta sono arrivata ultima e la situazione si fa sempre più complicata. 

Con Arisa ho parlato del fatto che ho avuto un cambiamento anche perché prima, quando cantavo, non pensavo a niente mentre ultimamente ho mille pensieri per la testa. Mi ha spronata in diversi modi dicendomi che la mia unicità non me la può togliere nessuno e, secondo lei, i miei punti di forza sono: la genuinità, la spontaneità e la voce che emoziona. 

"Non avere paura"... è più facile a dirsi che a farsi. 

Specialmente ora che Rudy Zerbi mi ha messa in sfida con un'altra ragazza che, secondo lui, merita il banco più di me per via di questo periodo apatico che sto passando. Il suo discorso è stato molto duro e mi ha fatto riflettere parecchio. 

Concordo con lui sul fatto che non posso permettermi di essere apatica, di essere un po' spenta, ma di sicuro non ha ragione quando dice che non tenga più a stare qui. L'ansia mi sta bloccando in una maniera impressionante; è come se mettessi un muro senza volerlo e, per questo, sto lottando con me stessa per riuscire a superare questo brutto momento. 

"Dai Fede, reagisci!"

Sono presa da tutti questi pensieri, quando viene Angelina che capisce subito il mio stato d'animo. Ci guardiamo negli occhi e mi abbraccia forte.

«So a cosa stai pensando. Io sono qui, lo sai.»

«Grazie Nina. Avevo davvero bisogno di un abbraccio.»

«Tu sei forte e riuscirai a superare anche questa sfida, ne sono certa.»

«Non è solo questo che mi preoccupa...»

«Sfogati e dimmi tutto quello che ti passa per la testa.»

Annuisco e penso che è giusto raccontarle tutti i miei pensieri oppure direttamente agire di conseguenza. Le accarezzo la guancia e, dopo aver chiuso gli occhi, le mie labbra incontrano le sue, lasciandomi andare ad un bacio che desideravo da diverso tempo.

Dopo il bacio, lei mi guarda un po' stranita e capisco che probabilmente ho fatto una cazzata.

«Scusami. Io non...»

Non mi lascia nemmeno finire la frase che mi bacia a sua volta con trasporto.

Sta succedendo davvero o sto sognando? Che cazzo mi sta succedendo? Quello che so è che in questo momento non capisco più niente. Ecco spiegato il motivo della mia agitazione in questo periodo e ora non so questa cosa dove porterà, ma non potevo più nascondermi.

«Stai bene?» - mi dice Angelina dopo il bacio.

«Mai stata meglio di così. Vieni qui.»

La prendo per mano e ci dirigiamo verso il giardino più appartato della casetta. Dopo aver dato una rapida occhiata, notiamo che non c'è nessuno e quindi possiamo stare in tranquillità accomodandoci nella panchina lì vicino.

Dopo l'iniziale euforia, mi rattristo un po' e mi scivola una lacrima sulla guancia. Angelina me la asciuga e mi bacia il dorso della mano.

«Che ti succede?»

«Nella mia testa c'è un gran casino e nel mio casino non voglio portare anche te.»

Lei mi fissa e, prendendomi il viso tra le mani, mi dice: «Io voglio fare parte del tuo casino e sappi che supereremo tutto insieme.»

«Come faremo? Ci sono i nostri compagni e soprattutto Giovanni. Come faccio con lui?»

Ed è esattamente il mio pensiero più grande quello di Giovanni. Con me lui è sempre molto dolce, romantico e comprensivo e non si merita di essere tradito così: sto nella più totale confusione.

«Dovresti parlare con lui, questo è certo. Qualunque cosa deciderai di fare, io ti sosterrò.»

«Vuoi davvero che sia sincera? Io, attualmente, non so se lasciarmi andare con te o continuare a stare con lui. E so che alla fine finirò per fare del male ad entrambi e non posso sopportalo.»

«Te l'ho già detto prima: qualunque cosa deciderai di fare io sarò con te!»

Era la risposta che speravo di sentire, ma non mi è chiara una cosa perciò, dato che ci sono, voglio chiarirmi un po' le idee.

«E tu?»

«Io cosa?» - mi chiede con un'espressione perplessa stampata sul volto.

«Cosa provi per me?»

Ci siamo. Sta per dirmi cosa prova per me e, anche se la sua risposta (qualunque essa sia) mi spaventa parecchio, non vedo l'ora di sapere cosa mi dirà.

«Io credo di amarti. E non lo so dove può portare tutto questo, ma so cosa sento ogni volta che ti sto accanto e quando non ci sei mi sembra di impazzire perché mi manchi. Ecco, questo è quanto!»

Io rimango spiazzata. Volevo davvero questa risposta? Di sicuro sento l'imbarazzo divampare dentro di me perché, se questa non è una dichiarazione, poco ci manca. Così, senza nemmeno pensarci due volte, mi lascio andare: la bacio. E capisco che adesso è quello che voglio e questo mi basta.

«Dovrai avere un po' di pazienza con me» - le dico sottovoce.

«Ho tutta la pazienza del mondo. Adesso non parlare e baciami.»

Finalmente entrambe ci lasciamo andare senza pensare a niente. Ho sempre voluto avere tutto sotto controllo però in amore non sempre è così. 

Angelina ha sconvolto i miei piani e ho capito che forse è meglio proprio non averne di piani. 

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