Capitolo 4

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Dall'ingresso di Angelina mi sento una persona diversa: ho trovato davvero un'amica con la quale potermi confidare apertamente senza paura e non passa giorno che non faccio altro che ringraziarla per starmi sempre accanto.

Vedo che anche con Giovanni va molto d'accordo e questo mi fa piacere. In fin dei conti, è molto difficile non andare d'accordo con lei, visto che è una persona splendida. In più, nelle gare del sabato, sta mostrando a tutti il suo immenso talento e infatti è sempre prima in classifica. Ha vinto persino la possibilità di esibirsi al capodanno in musica a Genova, sono felicissima per lei.

Ora abbiamo la classica mezz'ora in cui possiamo usare i telefoni e ho appena finito di parlare con i miei famigliari. Mi mancano tantissimo, ma spero di rincontrarli il più tardi possibile perché questo significa che il mio percorso qui sarà molto duraturo.

Vedo i miei compagni che conversano tra loro. Io mi allontano un attimo per andare in camera; dopo aver riposto il cellulare nel cassetto, ho l'istinto di andare nel giardino nell'altro lato della casetta. Apro la porta: Angelina è seduta nella panchina e ha lo sguardo perso nello schermo del telefono. 

Mi siedo al suo fianco e quel punto inizia a piangere ininterrottamente. Cosa le sarà capitato di così grave? È distrutta. La abbraccio più forte che posso e in seguito provo ad asciugarle le lacrime che scorrono nelle sue guance.

«Cosa ti è successo? Sai che con me puoi parlare di tutto.»

Lei prova a parlare, ma non ci riesce, perciò mi fa segno di guardare nel suo telefono. Controllo il video in questione e inizialmente non capisco, poi diventa tutto più chiaro: nel video Angelina viene accusata di essere raccomandata ed è pieno di commenti orribili che mi fanno rabbrividire.

«Ti rendi conto? È da un po' che leggo commenti del genere e ora ci hanno fatto anche un video. Non ne posso più!» - riesce a dirmi con un filo di voce.

Le prendo le mani e, guardandola dritto negli occhi, dico: «Ascoltami bene: è vero, non ti negherò che questi commenti sono schifosi, ma tu intanto sei qui che stai realizzando il tuo sogno. Questi leoni da tastiera non combineranno mai niente di buono nella vita.»

«Guarda qui! E qui ancora...»

Angelina continua a scorrere i commenti della bacheca di twitter e continua a piangere. A quel punto le prendo nervosamente il telefono e lo appoggio sulla panchina. Mi fa male vederla così, non lo merita.

«Basta leggere questi commenti! Non voglio più vederti piangere per questo. Io so quanto vali e anzi, qui tutti lo sappiamo! I giudici non fanno altro che farti dei complimenti meritatissimi, perciò non sprecare un solo attimo del tuo tempo dietro a questi cretini. Tu non hai rubato il posto a nessuno, ricordatelo!»

Ho i nervi a fior di pelle. Come si può vivere con tutta questa cattiveria? In questo momento, vorrei proteggerla dal mondo intero e farei di tutto per vedere il suo bellissimo sorriso.

Lei mi mette una mano sulla gamba, vedo che annuisce però le sue lacrime non accennano a placarsi.

«Non è solo questo, Fede... il mio ragazzo mi ha lasciata con un messaggio ieri sera perché non sopportava la distanza e ho accumulato fino a scoppiare. Scusami...»

Rimango senza parole. Come si può lasciare una persona per messaggio con una motivazione del genere? So quanto lo ama e immagino che sia stata una vera e propria batosta. La abbraccio per l'ennesima volta e lei si lascia avvolgere dalle mie braccia.

«Ma tu guarda che stronzo! Ora lo chiamo e gliene dico quattro!»

Sono già intenta a cercare il suo numero dal cellulare, ma Angelina mi blocca prendendomelo dalla mano.

«Ti prego Fede, no! Non si può fare più niente, ormai è finita... calmati!»

Calmarmi? Ha ferito la mia amica e io dovrei calmarmi? Provo a respirare profondamente e penso a cosa dire per consolarla.

«Io mi calmo, però resta il fatto che è uno stronzo! E per uno stronzo non voglio vederti stare male, è chiaro? Il tuo bellissimo sorriso non lo devi perdere mai!»

Angelina mi accarezza la mano e finalmente smette di piangere, così posso tirare un sospiro di sollievo.

«Grazie, avevo davvero bisogno di parlare con qualcuno di quello che è successo. Sei una vera amica.»

«Sai che puoi contare su di me, sempre! Ti voglio bene Angelì!»

«Ti voglio tanto bene anche io Fede!»

Ci scambiamo un ulteriore abbraccio e, tutta la tensione che sentivamo fino a due minuti fa, svanisce in un lampo. Ora sono felice di vederla finalmente sorridere.

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