Capitolo 4 (Emily)

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La macchina si ferma con un lieve sobbalzo, interrompendo il dolce viaggio, che attraverso il paesaggio emanava calma e tranquillità. Thomas si passa una mano fra i suoi capelli corvini. Un gesto nervoso, che di solito fa quando è un po' preoccupato o incerto.

Si gira verso di me, i suoi occhi scuri incontrano i miei con un'inespressa dolcezza. "Arrivati a casa," annuncia con calma.

Riesco a malapena a trattenere un sospiro mentre apro la porta della macchina. Scendo lentamente e mi volto verso di lui, sorridendo debolmente. "Grazie per il passaggio, Thomas" dico, cercando di nascondere il senso di sospetto che mi attanaglia.

Ricambia il mio sorriso con uno dei suoi, uno di quelli caldi e premurosi. "Non c'è di che. Qualsiasi cosa tu abbia bisogno, sono qui" risponde con sincerità.

Lo ringrazio ancora una volta e mi allontano, sentendo il peso delle sue parole sulle mie spalle mentre mi avvio verso casa. Ma non posso ignorare il sussurro della mia mente che mi avverte che questa gentilezza, questo premuroso atteggiamento, potrebbero non durare per molto.

Le sue buone azioni sono come l'apnea, apparentemente rinvigoriscono, ma in realtà soffocano. So che gli dovrei essere grata, ma c'è qualcosa che non mi quadra.

Nel frattempo le mie dita si immergono nell'oscurità dello zaino, afferrando inutilmente i vari oggetti, finché finalmente riescono a stringere la fredda superficie delle chiavi di casa. Le tiro fuori e con un sospiro di sollievo, apro la porta d'ingresso.

Mi lascio scivolare sul divano con un gemito di stanchezza. Il morbido tessuto sembra abbracciarmi, accogliendo il mio peso con indulgenza. Sprofondo tra i cuscini, lasciando che il loro sostegno mi culli mentre cerco di smorzare le tensioni accumulate durante la giornata.

I miei occhi diventano sempre più pesanti e inizio a sentire il torpore avvolgere il mio corpo, come una dolce carezza che mi invita al riposo. Il mio respiro diventa regolare, e lentamente mi lascio andare al sonno.

In un batter d'occhio, mi ritrovo in un bosco incantato, dove i raggi dorati del sole filtrano tra le fronde degli alberi, dipingendo il terreno con sfumature gialle. Il fruscio delicato dell'erba si mescola al canto degli uccelli, creando una sinfonia del tutto fiabesca che avvolge ogni cosa.

Cammino lungo un sentiero tortuoso, lasciandomi guidare dai profumi dolci e freschi del bosco. Ad un tratto, all'orizzonte, intravedo una figura familiare emergere tra gli alberi. È Simon, con il suo sorriso affascinante e gli occhi pieni di promesse proibite.

Il biondo fuoriesce dagli alberi con un sorriso canzonatorio, come se stesse già giocando con il mio desiderio La luce filtra tra i rami colmi di fiori, illuminando il suo corpo chiaro a torso nudo, facendolo sembrare una scultura vivente di perfezione maschile.

"Emily," mormora.

La sua voce è un sussurro carico di promesse proibite, mentre si avvicina con passo felpato. "Finalmente ci siamo incontrati in questo bosco incantato."

Arrossisco leggermente, sentendo il mio cuore battere all'unisono con il ritmo della foresta intorno a noi. "Che ci facciamo qui?" chiedo, cercando di nascondere l'eccitazione che mi fa fremere dentro.

Simon sorride, i suoi occhi brillano di malizia. "Oh, credo che tu lo sappia bene, unicorno" risponde con un sussurro seducente che mi accende. "Siamo qui per esplorare i confini della nostra passione."

Il mio respiro si fa più profondo, mentre lo spazio tra di noi continua a diminuire, sentendo il richiamo della sua presenza avvolgermi come un incantesimo. "E cosa intendi per 'esplorare'?" chiedo, sentendo il mio cuore battere più forte nel petto.

IL CUSTODE DELLE STELLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora