Capitolo 5

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Ordinammo le pizze e le consumammo in soggiorno mentre guardavamo un film.

"Ale, sono le 22, sarà meglio che torni a casa," dissi prendendo il mio zaino.

"Sei sicura? Vuoi che ti accompagni?"

"Sì, sono sicura, tranquillo, andrò da sola."

"Non voglio che tu corra alcun pericolo."

"Non ti preoccupare. Me la caverò. Grazie di tutto."

"Va bene, allora. Mandami un messaggio appena arrivi in camera tua."

Lo salutai abbracciandolo e me ne andai.

Arrivai a casa. Appena entrai, vidi mia madre riempire due calici di vino e, nel frattempo, bere direttamente dalla bottiglia.

"Guarda, guarda chi è tornata! La puttanella, AHAHAHA," disse mia madre con tono derisorio.

"Si può sapere dove diavolo sei stata senza il mio permesso?" disse con un tono arrogante. "Spero almeno che ti abbiano pagata bene, eheh."

Era palesemente ubriaca.

"Sono stata ad allenarmi per il saggio di domani," risposi sbuffando.

"La solita scusa da ragazzina che ha perso la verginità, AHAHAHAHA."

"Sai, dovresti smettere di bere e di drogarti così tanto."

"Stai zitta e vai in camera tua, buona a nulla!"

La ignorai e andai in camera mia.

Feci una doccia e mi coricai.

Lacrime d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora