Si era presa un momento per rifocillarsi dopo una giornata lunga e noiosa. C'erano circa 8 chiamate in linea ed era ben felice di aver richiesto la pausa pranzo. Aveva mangiato il riso portato da casa e adesso si fumava una sigaretta nel retro del grosso impianto. Lì non c'erano persone rancorose da aiutare o colleghi pesanti da sopportare. Tuttavia era un'altra la notizia ad averla resa euforica, tutta la rete del negozio aveva cessato di funzionare e le linee erano inutilizzabili. Il capo le aveva detto che ci sarebbero volute almeno due ore e che in quel lasso di tempo avrebbero potuto riposare. Dunque, il servizio clienti, poteva aspettare. Aveva estratto la sua rivista preferita intitolata " Lacrime di donna" sfogliandolo con tenacia. Si era messa a posto il trucco con l'ausilio della fotocamera del telefono e rimosso i peli del cane di Luca che aveva accarezzato con grande passione. Quel cucciolo lo adorava ma ne lasciava un quantitativo enorme e ogni volta si portava la spazzola da casa. Era metodica e odiava essere colta alla sprovvista. Socchiuse gli occhi e assaporò la brezza invadergli il viso pallido. Rimase con quella espressione per un paio di minuti, che non cambiò nemmeno dopo che dalla tasca senti il vibrato del suo telefono, era abituata a quel rumore.
Fece squillare l'apparecchio per un paio di volte, prima decise di accendersi un'altra sigaretta. Guardò chi fosse e video la scritta "mamma". Si preparò mentalmente a quella chiamata, era conscia che sarebbe durata diversi minuti. Si alzò dal muretto in cui era seduta, si mise a posto e dopo essersi scrollata gli ultimi residui della bestia giocosa, rispose.
-Pronto- disse, sbuffando il tiro della sigaretta, tenuta dalle sue dita ben distese. Teneva la mano ben lontana per evitare che il puzzo di fumo le invadesse tutto il vestiario. sentì una voce squillante risponderle.
-Marta, sei tu?- rispose la donna dall'altra parte.
-E chi dovrebbe essere sennò?- disse seccata.
-Amore mio, perchè non ti fai mai sentire? Ero in ansia porca miseria. Come stai? Tutto bene?-
-Ho tentato di farlo mamma, ma in questi giorni ero davvero distratta. Sto bene comunque.-
-Ne sei davvero sicura?- chiese titubante.
La ragazza fece un tiro, poi sospirò - Si cavolo, sono serena per una volta nella vita, non farmi essere cosciente di questo. L'unica remora è il caldo che non sembra mollare-.
-Perchè cavolo sei così misteriosa, non mi dici mai nulla. Ci vuole tanto per fare una chiamata ogni tanto?-
-La smetti di strillare perfavore? Ormai dovresti saperlo come sono fatta. - disse Marta . - Ieri sera ho provato a chiamarti ma non mi hai risposto.-
Non mi è arrivato nulla, pensò dubbiosa la madre. -L'importante è che tu in questo momento sia davvero serena.- rispose.
- Te l'ho già detto, non c'è bisogno che tu mi faccia sempre la stessa domanda.-
-A che ora torni a casa?- chiese.
-Solito, per le sette e mezze di sera. Viene a prendermi Rayan.- rispose, già stufa di quella chiamata.
-Lui invece ti sta trattando bene?
Inizio a spazientirsi. -Si mamma, come al solito. Non c'è nessun problema, il nostro rapporto sta notevolmente migliorando.-
-Continua. a farti quei brutti giochi?
-No, non più.
-Continua a bere? Ti prego dimmi di no- chiese la mamma ansiosa.
- NO CAZZO NO! Stiamo benissimo e non c'è bisogno che tu ti intrometta, lo hai fatto abbastanza nella mia vita. Magari capita talvolta qualche problemino, non che io sia una santa in questo. Ci piacciamo anche nei nostri difetti.
