Ad Han continuava a girare la testa mentre camminava verso la sala da pranzo, non per lo stress o la pressione, ma per le parole pronunciate da Felix poco prima.
Appena si era rimesso in piedi il suo amico si era offerto di aiutarlo a raggiungere l'altra stanza, ma lui l'aveva liquidato - senza ovviamente risultare scortese - dicendogli che stava meglio ma che doveva andare un attimo al bagno e che quindi lui intanto poteva cominciare ad andare dagli altri.
Per raggiungere la piccola stanza in fondo al corridoio camminava lento, tenendo una mano poggiata al muro, che lasciò solo quando si trovò davanti la porta. Allungò la mano destra e abbassò la maniglia, accendendo con la sinistra la luce. Non aveva effettivamente bisogno di usare il bagno, ma gli serviva qualche attimo per riprendersi e per prepararsi psicologicamente ad incontrare gli altri, e con altri si intende Minho.
Mise le mani sul bordo del lavandino, guardando per qualche secondo il suo riflesso nello specchio. Provò inutilmente ad aggiustarsi i capelli, ma dopo poco rinunciò e fece ricadere le braccia lungo i fianchi.
Si lavò il volto con dell'acqua fresca per mandare via la stanchezza e riacquisire un po' di colore, poi con un respiro profondo uscì dal bagno e si diresse verso la sala da pranzo, la stanza della casa che in quel momento lo spaventava di più.
Quando vi mise piede c'era un leggero chiacchiericcio di sottofondo. I posti a tavola erano già quasi tutti occupati eccetto tre: il suo, quello di Chan - che probabilmente si trovava in cucina - e, cosa che lo sorprese, quello di Minho.
Mentre si chiedeva dove fosse fece qualche passo in avanti distrattamente verso il proprio posto, lanciando qualche sguardo in giro per la stanza alla ricerca del castano quando andò a sbattere contro qualcosa. I discorsi in sottofondo si spensero tutto a un tratto e Jisung, sapendo già cosa, o meglio, chi avesse urtato, alzò di scatto lo sguardo incontrando immediatamente quello Minho che già lo stava guardando.
Rimasero bloccati in quel modo per diversi attimi che parvero ore. La tensione cresceva e per la prima volta il volto del ballerino parve indecifrabile al minore. Era sempre riuscito a leggerlo e a capire le sue emozioni, pur essendo bravissimo a nasconderle, ma ora non aveva la più pallida idea di che tipo di pensieri ci fossero nella testa del castano.
C'era tensione nella stanza, molta. Sembrava che i loro amici avessero addirittura smesso di respirare. Han sicuro lo fece. Trattenne il fiato, non sapendo cosa aspettarsi dal più grande.
Poi il tutto venne interrotto proprio dal ballerino. Alzò un braccio e con un lieve accenno di sorriso all'angolo della bocca provò a riordinargli un paio di ciuffi, lasciandogli anche una lieve carezza sulla testa.
"Stai meglio Jis? Scusa se prima sono uscito così ma avevo davvero bisogno di pensare e stare qualche attimo da solo. Mi dispiace averti lasciato qui mentre non stavi bene." parlò con voce morbida, lasciando tutti di sasso.
Il cantante continuò a guardarlo quasi sconvolto.
Venne risvegliato da Chan che proprio in quel momento uscì dalla cucina con una pentola fumante tra le mani.
"La cena è servita."
I ragazzi a tavola vennero distratti dall'arrivo del più grande - ma soprattutto dal cibo - e Jisung ne approfittò per rispondere alla domanda del più grande, ancora in piedi accanto a lui.
"S-si. Si mi sento meglio, ho parlato con Felix prima, mi ha aiutato."
Al ricordo di quello che aveva detto all'amico nella sua stanza le guance gli si arrossarono, ma per sua fortuna Minho non lo notò.
"Tu invece? Ti ha fatto bene uscire?"
"Credo di si. Chan mi ha detto che dopo troveremo una soluzione, quindi un po' della preoccupazione di prima è passata."

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The Minsung Drama
FanfictionLee Minho e Han Jisung sono due membri del noto gruppo k-pop "stray kids". E' normale che tra i ragazzi si creino rapporti importanti, soprattutto perché vivono insieme 24 ore su 24. E' altrettanto normale che i fan notino queste dinamiche, tendendo...