Game

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La sua mente era un turbinio di emozioni inspiegabili, lo stomaco stretto in una morsa quando quel sapore di tabacco e menta le invase la bocca. Un sapore che lei conosceva bene e che aveva reclamato nei sogni per tanto tempo. Si lasciò trasportare, lasciandosi cingere la vita da quelle braccia forti, lui la stringeva a sé con possessività e lei non riuscì a bloccare le mani da insinuarsi tra i suoi capelli biondo cenere, mentre le loro lingue intrecciate continuavano a ballare una danza che conoscevano bene.

Si staccarono solo per riprendere fiato da quella passione bruciante e ad Azzurra bastò per ritornare a sentire il caos che c'era intorno a loro, per ritornare alla realtà e alla consapevolezza che l'uomo davanti a lei le aveva spezzato il cuore. Si guardarono con i petti che si sollevavano a ritmi frenetici, nessuno dei due sapeva cosa dire.

<<Azz...>> Azzurra lo fermò alzando una mano.

<<Io... io devo andare.>> Si voltò correndo verso l'interno. L'aria afosa del locale le sferzò il viso, si sentiva ancora bruciare nei punti in cui lui l'aveva toccata. Si malediceva per avergli permesso di insinuarsi sotto la sua pelle dopo tutto il tempo e l'impegno che ci aveva messo per scacciarlo via. I suoi occhi saettavano alla ricerca di una testa bionda, la trovò nello stesso punto in cui l'aveva lasciata, insieme alle sue amiche a ballare al centro della sala. Chloè sbarrò gli occhi non appena la vide arrivare di tutta fretta con un volto sconvolto.

<<Cos'è succ..>> Non ebbe nemmeno il tempo di chiederglielo che Azzurra la afferrò per un braccio trascinandola fuori. Non appena uscirono le parole le fluirono come un fiume in piena. <<l'hai baciato?>> Urlò la bionda, Azzurra si affrettò a sbarrarle la bocca con le mani.

<<Non urlare!>> Lèo aveva molti amici e molti conoscenti, era già un rischio parlare lì fuori. Certo, non si aspettava che il bacio restasse segreto, era accaduto sotto gli occhi di molti invitati, ma non voleva che qualcuno sentisse i suoi pensieri più intimi, quelli che raccontava solo alla sua migliore amica. <<Lui mi ha baciata.>> Precisò la mora.

<<E tu ti sei lasciata baciare.>> Sentenziò la bionda. Azzurra annuì guardandosi i piedi, si sentiva una stupida. <<E adesso? Siete tornati insieme o cosa?>> Poteva sentire un pizzico di delusione e rabbia nella voce della sua amica, colei che aveva vissuto con loro l'inizio e la fine di quella storia. La mora alzò le spalle, non lo sapeva nemmeno lei, aveva una tale confusione nella mente.

<<Non lo so C, pensò che tornerò a casa. Sono stanca.>> Chloè la guardò, scrutandone il volto e i gesti. Era sempre stata un'ottima osservatrice ed è qualcosa che Azzurra aveva sempre amato. La sua amica sapeva interpretare anche un suo battito di ciglia e per lei che trovava difficoltà ad esprimersi a parole questa era la qualità che apprezzava di più in Chloè.

<<Vuoi che ti accompagni?>> Le chiese, il tono addolcito. Ancora una volta aveva capito quando non insistere, di doverle lasciare il suo tempo.

<<No, ho l'auto nel parcheggio qui di fronte.>> Le scoccò un bacio sulla guancia. Si allontanò continuando a sentire lo sguardo indagatore della bionda sulla sua schiena.

Si diresse verso l'enorme parcheggio chiuso in cui aveva parcheggiato la sua macchina. La testa ancora offuscata da pensieri in conflitto, le serviva dormire e tutti i pensieri avrebbero trovato il loro posto o almeno così sperava. I rumori dei suoi tacchi sul pavimento erano l'unico rumore che l'accompagnava, si era lasciata alle spalle il baccano della festa ma non quello nella sua mente. Era ormai a due passi dalla sua auto quando intravide una figura alle sue spalle. Il cuore le salì in gola dalla paura.

<<Non volevo spaventarti.>> Charles, poggiato ad una colonna a braccia conserte, la guardava con sguardo indifferente.

<<Che ci fai qui?>> Gli chiese avvicinandosi. Sentì le guance avvampare, ma tentò di mantenere una postura fiera e indifferente, simile alla sua. Si posizionò davanti a lui mantenendo una certa distanza, incrociando le braccia ad altezza del petto, sembrava quasi imitarlo. Tentò di mantenere il mento alto e lo sguardo fisso nei suoi occhi azzurri, sperando che lui non fosse bravo a leggere oltre, che non fosse capace di capire che quella posizione era solo il suo modo di darsi coraggio, fingere sicurezza quando in realtà lui era capace di farla sentire una bambina.

Era stupendo, il busto fasciato da una camicia bianca i cui primi bottoni erano sbottonati. Sebbene fosse alto quanto Lèo, erano completamente diversi. Lèo era grosso, muscoloso fisicamente imponente, Charles muscoloso anche lui, aveva un fisico più asciutto, non avrebbe intimorito nessuno se non fosse stato per quegli occhi cerulei, quello sguardo indecifrabile. Sembrava esserci il vuoto e il mondo dietro quegli occhi. Charles fece un mezzo sorriso, prendendosi tutto il tempo per osservarla da capo a piedi. Azzurra si sentì come se un fulmine le avesse attraversato tutto il corpo, brividi le percorsero ogni centimetro di pelle, paralizzandola. Sembrava un leone che girava intorno alla sua preda, pregustando il momento in cui avrebbe stretto le faci intorno al collo morbido della sua vittima.

<<Pensavo frequentassi compagnie migliori.>> Le disse mantenendo il mezzo sorriso e lo sguardo dritto in quello di lei. Azzurra sollevò un sopracciglio stupita.

<<Non direi visto che sono uscita un paio di volte con te.>> Charles sogghignò sinceramente sorpreso. Era la prima volta che lui le mostrava quel nuovo aspetto, le sembrava di conoscere una persona diversa ogni volta che lo incontrava. Il Charles burbero, il Charles amico, il Charles silenzioso. Anche se provava a non ammetterlo, nemmeno a se stessa, si rese conto che le piacevano tutti allo stesso modo, ma questo forse un po' di più. Questo Charles le gridava pericolo e a lei piaceva.

Gli guardò i muscoli flettersi sotto la sottile camicia, senza rendersi conto che le si stava avvicinando. Si fermò ad un paio di centimetri di distanza da lei, talmente vicino che Azzurra alzò il capo per poterlo guardare in viso. Sentì un fuoco divamparle in petto incrociando il suo sguardo, fiamme azzurre gli brillavano nelle iridi. Sentì l'impulso di toccarlo, di sfiorargli le labbra, i contorni del viso. Gli occhi le scesero fermandosi sulle labbra, voleva sentirne il sapore, sapere quanto fossero morbide sulle sue. Si lasciò cullare dal suo respiro costante, dal calore del corpo così vicino al suo. Si ritrovò a pregarlo di posare le mani sulla sua pelle, di accarezzarle il braccio e sentire le dita scorrerle lungo il collo. Rabbrividì quando le mani di Charles le spostarono i capelli scoprendole il collo e lei si ritrovò a piegare il capo chiudendo gli occhi, lasciandogli la via libera, lui la colse. Le sfiorò la parte nuda con il naso, poi con le labbra in una danza dolce e incessante. Azzurra ardeva dal desiderio di sentire i denti di lui graffiarle la pelle e voleva fare altrettanto. Lo desiderava, sentiva il corpo reclamare le sue mani ovunque, voleva che la prendesse che la baciasse fino a lasciarla senza fiato.

<<Azzurra>> Le sussurrò all'orecchio, il suo nome come una musica sulla sua lingua la fecero avvampare ancora di più. Azzurra si inarcò lasciando sfuggire un gemito ancora cullata dal respiro di Charles sulla sua pelle nuda. Lui rise sommessamente nell'incavo del collo di lei, orgoglioso della reazione che riusciva a provocarle. <<Anche il biondino ti fa questo effetto?>>

Fu come una doccia fredda.

Azzurra spalancò gli occhi, spingendolo lontano da lei. Quelle labbra che prima desiderava esplorare adesso non riusciva nemmeno a guardarle. Charles si lasciò scansare via, le labbra socchiuse in un sogghigno soddisfatto. Azzurra si sentiva disgustata, era caduta nella sua trappola, si era lasciata abbindolare dalla sua presenza. Charles l'aveva vista con Lèo e voleva dimostrarle che se avesse potuto avrebbe potuta prenderla, voleva solo dimostrare a lei e probabilmente a se stesso che poteva avere chiunque desiderasse. Il suo era un gioco di potere e lei lo aveva lasciato giocare. Avrebbe dovuto capirlo da subito, da quella sera al Jimmy'z in cui scappò via senza nemmeno salutarla, avrebbe dovuto capirlo quando la lasciò sola nella rage room e soprattutto avrebbe dovuto capirlo dal suo comportamento di poche ore prima, dopo averla accompagnata a casa di punto in bianco.

Stupida, era stata una stupida.

Si era concentrata su gli aspetti che credeva fossero positivi, aveva creduto che quei momenti di condivisione fossero sinceri e invece erano solo l'amo a cui lei aveva abboccato. Era un gioco, lo era stato dall'inizio.

<<Va' all'inferno Charles.>> Lo bruciò con lo sguardo e senza aspettarsi una risposta si incamminò verso la sua auto, non si fermò nemmeno quando lo sentì ridere e ribattere:

<<Sono già all'inferno, fiorellino.>>


N.d.A

Oggi pubblico subito dopo la gara, non so se è un gesto cattivo o buono da fare ahah a questo propositivo volevo chiedervi, se vi fa piacere rispondere, c'è un giorno e un orario in cui preferite che vengano pubblicati i capitoli? Per i tempi spero di migliorare!!

P.s ci sono fans di sarah j maas qui?? fans di una corte di rosa e spine o trono di ghiaccio?? Le mie amiche non leggono e al mio fidanzato avrò fatto una testa enorme parlando solo di questo ahah ho bisogno di amiche lettricii

Blue Flames - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora