AUS23(1:1)

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Restarono lì per un'ora.

Azzurra guardò con attenzione ogni dipinto, Nathan le lasciava il suo spazio per assorbirne la bellezza, poi le chiedeva che cosa ne pensava, ma non riguardo la tecnica, Azzurra non era un critico. A lui interessava sapere che cosa percepisse, che emozione le scatenasse. Infine, dopo che lei aveva finito di esporsi, lui le spiegava ogni stato d'animo dietro quelle pennellate. Le spiegava il significato che lui aveva attribuito alla tela mentre la dipingeva. Spesso quello che lei provava guardando il dipinto combaciava con quello che Nathan voleva portare in vita, un paio di volte, però, erano in disaccordo. Azzurra restò, però, stupita dalla delicatezza con cui lui le spiegava la realtà di ciò che vedeva, senza mai invalidare ciò che aveva provato lei di differente.

<<Spero di non averti offeso quando nel quadro vedevo qualcosa di differente da quello che volevi mostrare tu.>> Stavano uscendo dal retro della galleria. La notte fresca li accolse come un manto, catapultandoli nuovamente nella realtà.

<<Non mi hai offeso, la bellezza dell'arte è proprio questa.>> Nathan chiuse la porta a chiave per poi lasciarle cadere nella tasca del suo pantalone nero. <<Mi piace che la mia arte abbia diverse interpretazioni, mi piace che sia universale. È come uno specchio, chiunque la guarda ci mette del suo, ci proietta la propria vita, quello che per me è libertà o felicità per qualcuno potrebbe essere malinconia.>> Si incamminarono l'uno accanto all'altro sulla strada deserta di Montecarlo.

<<Non mi hai raccontato la storia dietro The Liberation però.>>

<<Credo tu la conosca già.>> Nathan la guardò sorridendo. Si fermò costringendo Azzurra a fare lo stesso. <<Ma se vuoi posso raccontartela domani davanti ad un caffè?>> Azzurra non riuscì a fermare lo sbocciare di un sorriso sulle sue labbra. Annuì piano.

<<Mi sembra una bella idea, Nathan.>> Vide i suoi occhi risplendere nella fioca luce dei lampioni.

<<Adesso devo andare, ma non vedo l'ora di rivederti, Azzurra.>> Le venne la pelle d'oca nel sentir pronunciare il suo nome, come un sussurro dolce, un vento caldo. <<Alle 15 al Amilee's Cafè?>>

<<Sarò lì.>> Nathan le sorrise per poi voltarsi e andare via. Azzurra restò qualche secondo immobile per guardarlo andar via. Nathan era bello, davvero bello. I muscoli della possente schiena si intravedevano da sotto la camicia bianca, si contraevano e rilassavano al ritmo del suo passo sostenuto, erano una visione interessante.

Quella notte faticò ad addormentarsi.

Erano successe così tante cose, il bacio di Lèo, l'incontro con un ragazzo che sembrava così simile a lei. Fremeva dalla voglia di rivederlo e di parlarci, era stimolante per lei. Eppure, nella sua mente c'era un solo nome che si ripeteva.

Charles.

Urlò frustrata contro il cuscino poggiato sul suo volto. A quanto pare, aveva preso più di quanto si aspettasse da sua madre, nemmeno lei era in grado di scegliersi gli uomini.

Spuntato il sole, decise che ne aveva avuto abbastanza di giacere nel letto a pensare e a maledirsi perché il suo cervello non faceva altro che ritornare a Charles. Indossò una felpa sopra la maglietta un po' troppo grande per il suo corpo minuto e scese in cucina. I colori dell'alba si riversarono sui ripiani bianchi tingendoli di un giallo tenue, Azzurra aveva sempre amato la sua casa, soprattutto alle prime luci del giorno, quando il silenzio la faceva da padrone e lei poteva semplicemente godere dello spettacolo proveniente dai giochi di luce permessi dalle grandi finestre. Azionò la macchinetta del caffè lasciando che l'aroma amaro invadesse tutta la stanza, non aveva bisogno del caffè, era sveglia da ore, ma il sapore della bevanda che le scorreva caldo nel corpo la metteva sempre di buon umore. Salì in camera sua con ancora la tazza bollente tra le mani e accese il computer. Da quando lo aveva conosciuto non aveva ancora cercato sue notizie su internet.

Scorreva le ricerche senza stupirsi di quante poche informazioni ci fossero sulla sua vita privata. Ogni sua intervista riguardava la Ferrari, in alcune, poche, parlava di altri progetti che avrebbe avuto piacere di portare avanti. Apriva e chiudeva articoli su articoli, fin quando un articolo non catturò la sua attenzione: Charles Leclerc diventa musicista.

Leclerc ha reso nota la novità ai fan con le sue storie Instagram. Attraverso brevi clip postate sui social, il pilota Ferrari ha fatto sentire parti del brano, lungo 4 minuti e 11 secondi ed eseguito al pianoforte, con l'aggiunta in post produzione del violino. Leclerc ha raccontato da dove nasce questa idea: " Sono prima di tutto un pilota e non mi definisco di certo un artista, ma mi diverto a suonare il pianoforte e visto che vi è piaciuto ascoltarmi suonare tramite le mie storie Instagram, ho pensato che fosse più semplice per voi riascoltare il brano." E ancora su Spotify: "Sono emozionato di condividere con voi un pezzo realizzato al piano. È un progetto su cui stavo lavorando, nato dalla passione per la musica e dalla voglia di staccare dalle gare o tra un GP e l'altro. Ho creato questo brano sul GP d'Australia ed è per questo che si chiama AUS23 (1:1). Una denominazione adottata col mio team. Ho pensato fosse una bella connessione col mondo delle gare". Il brano, disponibile su più piattaforme, da YouTube a Spotify, ha riscosso subito un buon successo tra gli appassionati. In quest'occasione è stata una delusione a spingerlo a comporre.

Premette play sul video alla fine dell'articolo. Le sue mani scorrevano veloce sui piani mentre una melodia intensa si insinuava nelle sue orecchie.

Stupenda. Questa l'unica parola che le risuonava nella mente per tutti e quattro i minuti.

L'idea che Charles potesse avere un'anima le sembrava un pensiero così lontano dalla persona che aveva conosciuto. Per scrivere e comporre qualcosa come quella, lui doveva aver avuto un mondo all'interno che lei non aveva visto, qualcosa che lui sembrava conservare o nascondere con estrema attenzione. Se lo avesse sfiorato, quel muro, sarebbe crollato?

Aprì spotify digitando il nome di Charles. Si stupì quando vide che vi erano altri due brani collegati al suo nome.

MON23(1:3)

MIA23(1:2)

Chiuse il computer e corse a prendere il treppiedi posto al lato dell'armadio. Girava intorno alla ricerca di una tela di medie dimensioni, certa di averla. L'aveva comprata solo qualche giorno fa, sperando che vederla le avrebbe dato l'ispirazione per un nuovo dipinto.

<<ECCOLA!>> Urlò in preda all'emozione. La prese posandola sul treppiedi, poi corse a recuperare i suoi attrezzi sistemati con cura all'interno di uno dei cassetti della sua scrivania. La sua stanza poteva essere un vero caos ma gli strumenti per dipingere sarebbe sempre stati ben lavati e sistemati nelle loro postazioni. Accese il bluetooth del cellulare collegandolo ai suoi auricolari. Le melodie di Charles le risuonavano in loop nelle orecchie e per un paio di ore si perse in esse e nei colori.


N.d.A. 

So che è molto piccolo ma consideratelo come un piccolo capitolo bonus ahah Come al solito, spero vi piaccia!

Blue Flames - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora