Mi disse che il suo ragazzo era uno stronzo. All'inizio, nel primo mese che stavano insieme lui carino dolce ed educato. Dopo 1 mese circa, ha incominciato ad essere arrogante e manesco, picchiandola più volte. Lei non aveva il coraggio di lasciarlo per paura che le facesse male seriamente, quindi continuò a subire per svariati mesi. Alla fine grazie alle sue amiche, è riuscita a lasciarlo e a denunciarlo, rincominciando da 0, con la difficoltà di dimenticare tutto quello. Disse, quasi mettendosi a piangere, che ancora aveva gli incubi la notte e ci pensava la maggior parte del giorno. Io mezzo sconvolto e mezzo dispiaciuto, la prendo e la stringo a me, per rassicurarla e fargli capire che comunque io ci sarei stato e l'avrei protetta. Poi mi chiese di Martina, come mai ci eravamo lasciati. E le incominciai a raccontare dall'ospedale. Lei quando incominciai sgranò gli occhi, incredula e preoccupata per la cosa, ma io la rassicurai che adesso stavo bene e che ero guarito. Una volta finito di raccontarle tutto, disse chiaramente: "che stronza!". Io annui ridendo. Si stavano quasi facendo le 8, e dovevamo andare a casa. La accompagnai a casa, la salutai con un bacio e rimontai in sella tornando a casa. Arrivato a casa guardo il telefono e trovo un suo messaggio: "grazie ❤️". Sorrido e le chiedo ,come se non sapessi perché mi chiedeva grazie, perché mi ringraziava, con una risposta da far saltare di gioia chiunque: "per avermi fatto sentire un angelo e avermi salvato un'altra volta ❤️". Mi si stampa un sorriso grande quanto quello di joker sul viso e la ringrazio pure io per avermi fatto passare la giornata più bella di questi ultimi tempi, e che sicuramente non sarebbe stata la sola. Incominciamo a parlare su whats app finché non mangiamo. Poi ci mandiamo quei pochi messaggi prima che lei vada a letto. Andata a letto lei mi concentro esclusivamente ad elly, che anche se lontana, lei ha priorità su tutto. Dopo svariati discorsi no sens, mi chiede se poteva chiamarmi, io naturalmente dico di si e parliamo un po' al telefono. Ad un certo punto, tira un urlo pauroso al telefono. Io impauritissimo gli chiedo cosa fosse successo, e lei mi dice che suo babbo le aveva scritto. Il mio primo pensiero fu: "vai ora cosa combina suo babbo". Invece no, mi disse che era una cosa bellissima. Quindi gli chiesi di dirmi che cosa gli avesse detto, e devo dire che avrei potuto urlare anche io a quello che mi stava dicendo...
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Quando il mondo crolló
RomanceSi chiamava Erik. Aveva 16 anni ed era un ragazzo come tutti. Conduceva una vita serena. Avvolte era triste, altre felici, come tutti i ragazzi della sua età. Ma non sapeva di essere destinato ad un'evento inaspettato che gli avrebbe cambiato la vit...