Capitolo 2

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Non ci credevo manco io. Era elly!! Oh mio dio, era venuta fin qua solo per me!! Lei è una mia amica del mare, l'ho conosciuta anni fa, è da quel giorno, siamo rimasti sempre amici. Era incredibile che però sia venuta qua da me! Lei sta a 300 km di distanza da qua, eppure è venuta, fregandosene di tutta quella strada! Piangevo, già. Piangevo, e anche tanto. Non avrei voluto piangere davanti a tutti quei miei amici, ma non riuscivo a crederci che tutti si fossero preoccupati di venire a trovarmi appena dopo l'intervento. Uno ad uno vennero a stringermi la mano o ad abbracciarmi, a darmi baci sulla guancia o a darmi pacche sulla spalla come dire:"un ti butta giù nulla a te". Però, io aspettavo solo lei, elly. Stavo aspettando arrivasse lei, perché non sapevo come avrebbe reagito. Quando stava per arrivare il suo turno, si mise a lacrimare. Dopo 2 persone eccola che parte a corsa verso di me, mi si butta addosso e mi si avvolge al collo con un abbraccio quasi bello quanto quello di Martina. E fidatevi, mi fanno impazzire i suoi abbracci! soprattutto prima di un bacio. Non so quanto duro quella braccio, a me sembrarono ore, non volevo staccarmi. Dopo svariati minuti abbracciata accanto a me, si staccò, per dare il posto a Martina, perché d'altronde, era anche il suo turno. Meno male che mia mamma era uscita poco prima, perché mi si buttò addosso e mi baciò il più dolcemente che avesse mai fatto. Ovviamente i fischietti dagli altri non mancarono, e ci mettemmo tutti a ridere. Dopo qualche ora, la gente se ne andò via, e rimasero solo Martina ed elly. Elly era lì da sola, quindi sarebbe rimasta con me li in ospedale. Martina invece aveva scuola il giorno dopo, quindi torno a casa, anche se vidi che lo fece a malincuore. Quindi rimasi io e elly, da soli li in camera, a parlare finché non mi addormentai. Il giorno dopo, elly dovette andare via, avendo anche lei scuola, e avendone saltati già due. Che era già un miracolo che glielo avessero fatto saltare. Quindi mi diede un bacio sulla guancia, un abbraccio, bello come quello del giorno prima già, e se ne andò, molto contro la sua volontà. Verso le 4:30, Marty, la chiamo così io la mia Martina, venne da me. Non aveva lo stesso sguardo di sempre, era abbattuta e stanca. Venne da me, si sedette al mio fianco, e mi fece:"amore, dobbiamo parlare"

Quando il mondo crollóDove le storie prendono vita. Scoprilo ora