Capitolo 2

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'La speranza vede l'invisibile,
tocca l'intangibile
e raggiunge l'impossibile.'

Quando riaprii gli occhi,mi resi conto che non mi ero mossa da lì e che erano passati solo pochi secondi. Strano,pensavo fossero trascorsi secoli e mi sentivo pesante quanto un elefante.
Ero rannicchiata sul pavimento,così come lo sono le bestioline quando perdono di vista la propria mamma. Io,invece, ce l'avevo lì,in carne ed ossa. Quasi morta,però,dalla paura.
Non mi ero ancora resa conto che continuavo a sbraitare e che vedevo le loro bocche muoversi senza sentire alcun suono.
Ad un certo punto,però,papà,esasperato,mi prese in braccio e mi portò dritto,dritto in macchina per andare all'ospedale.
Nonostante quello che stava accadendo,non mi sfuggì l'ironia della situazione. Caspita,papà o era l'incarnazione di Hulk o io dovevo pesare quanto una piuma,a dispetto dei miei sessantacinque chili.
Mi sentivo esausta,il dolore lancinante alla testa non cessava e ogni volta che papà prendeva una buca,gli sbraitavo contro. Poverino,forse,pensava di essere nel futuro e di avere a che fare con una figlia incinta a cui si erano appena rotte le acque.
Invece no. Eravamo nel presente ed era tutto brutalmente reale. E mentre i paramedici mi portavano al pronto soccorso con quella che sembrava essere una sedia a rotelle,ero convinta di stare sognando. Perché tutto quello capitava solo sul set di un film,no?
Non poteva essere vero. Non potevo essere circondata da persone messe peggio di me o che avevano smesso di respirare. Cavolo,avevo solo tredici anni... Non potevo morire! Che cazzo,ero infatuata di un ragazzo e non glielo avevo ancora detto! Volevo innamorarmi,provare i brividi,il piacere e il dolore che solo un grande amore ti può dare. Volevo abbracciare le mie sorelle e dire loro che le amavo,costantemente, anche se ci prendevamo sempre per i capelli. Avrei dovuto dire più spesso quanto amavo e idolatravo i miei genitori!
E allora lo feci .. << Mamma! Ma' ti voglio bene! Per favore .. Per favore,perdonami!>>.
E ancora <<Dov'è papà? Devo dirlo anche a lui.>>. Ansimavo tra i gemiti di dolore. E allora,mamma con il naso che colava e quelle dolci mani sul mio viso,mi calmò .. << Respira,Tania,respira>>.
Sembrava avessi corso una maratona e che mamma fosse invecchiata di dieci anni. Merda,stava messa proprio male. Nonostante questo,però,sapevo e speravo che sarebbe andato tutto bene..
Fino a quando .. << Maaaaamma,è tardi! Domani devo fare il compito! Torniamo a casa,daai.>>
Sono sempre stata una fottutissima idiota .. non mi interessava cosa sarebbe accaduto quella notte,avevo un sogno a cui pensare.
Un movimento alla mia destra,però,mi distrasse da quei pensieri. Una testa era spuntata da una porta e .. merda! Era un faccino niente male e anche il resto non era da buttare.
Quella faccia d'angelo mi fece sdraiare su un lettino,mi diede un calmante e sussurrò al mio orecchio <<andrà tutto bene,promesso..>>.
Chiusi gli occhi,sorrisi e mi convinsi che,davvero, sarebbe andata tutto bene. Magnificamente bene.

Non si vive solo di ricordiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora