Capitolo 5

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'Che l'amore è tutto,
è tutto ciò che sappiamo dell'amore. '

Passavano secondi,ore,giorni,mesi. E sapevo che,se non avesse agito, sarebbero andati persi. Perché dobbiamo riconoscere che,per quanto possiamo ricordarlo,rinnegarlo o amarlo,il passato non ritorna. Così come non ritornerà un'anima candida e genuina che ha appena attraversato le fiamme dell'inferno.
Però,il dolore non sempre ci distrugge. A volte ci ingabbia è vero, ma ci guarisce anche.
È la miglior medicina per chi ha avuto una vita perfetta e senza emozioni. Per chi,praticamente, non ha ancora cominciato a vivere.
Soffrendo,patendo,piangendo e crescendo,ho capito di non voler essere affatto una principessa da lungo abito azzurro.
Volevo essere una guerriera,devastata dalle sconfitte,ma che,nonostante tutto, sapeva ancora riconoscere i brividi della vittoria.
Volevo avere un'anima piena di graffi,racchiusa  in un corpo che aveva vissuto buone e cattive esperienze. Non rendendomi conto,però,che lo ero già diventata. Ero una sopravvissuta. Una sopravvissuta alla vita,ma anche alla paura.
Non ero più quella bambina che credeva che le favole un giorno sarebbero divenute realtà. Ero diventata realista,anche se troppo in fretta. E ne ero stranamente e pacificamente consapevole.
Non era questione di essere felice o infelice. Semplicemente, io non ero più la vecchia me.
Non ero più arrendevole.
Non mi accontentavo più di poco,da me stessa.
Ero sopravvissuta alle prime cadute e adesso ero ... davvero viva.

Devo ammettere che per i primi mesi non era andata affatto male. Anzi,era tutto filato abbastanza liscio.
Avevo accettato la mia situazione,anche perché non era una situazione ben definita. Ero,praticamente,in balìa delle decisioni degli altri. Ed essendo ancora piccola ed immatura,mi andava bene così.
Non mi lamentavo. Preferivo vivere nell'ignoranza e nell'incertezza,piuttosto che rassegnarmi a un qualcosa di triste e deludente.
Nel frattempo,il primo anno di scuola superiore era passato. Anzi,praticamente volato. Però,ero felice. Ero stata promossa senza debiti e in più avevo trovato nuovi amici e,forse, un 'secondo' amore.
Mi dispiace per voi e per 'M',ma avevo già avuto la fortuna di vivere il cosiddetto 'primo amore'.
Ed è vero,non lo si scorda mai. Dopo sei anni,ricordo ancora il primo bacio che mi era stato dato e i numerosi baci rubati.
Gli abbracci calorosi,le strette di mano sotto al banco,gli sguardi caldi e premurosi. E,soprattutto,il famoso gioco 'obbligo o verità'.
Per Lorenzo quel gioco era una possibilità per toccarmi e farmi dire cose magiche. Peccato che io,più mi affezionavo,più lo respingevo.
Ero fatta così. Ero ancora una bambina. Lui era fantastico con me,ma ad allontanarmi è stato,molto sicuramente,proprio il suo adularmi ed idolatrarmi. Adoravo il suo 'vorrei avere i tuoi occhi e le tue labbra'. Ero una dea ai suoi occhi,ma io,già da allora, non mi amavo abbastanza da condividere,con tutta me stessa, quel tenero amore.
Se mi sono pentita col passare degli anni? Assolutamente. Tant'è che oggi invidio tutti quelli che hanno sposato il loro primo amore.
È una cosa fantastica. E guardare un figlio,che è il riflesso di quello che si è vissuto prima,lo è ancora di più.
Chissà,forse un giorno,lo rincontrerò. Non saremo mai amici,è vero. Ma vorrei tanto guardare i suoi occhi verdi mentre rivivo,con tenerezza e un po' di rammarico, quello che abbiamo condiviso e che non condivideremo più.
Sapete tutti che il vero amore si vive una sola volta nella vita. E che,una volta andato,non ritornerà. Ma,soprattutto,ci insegna che,in realtà, è l'ultimo quello vero ed unico. E che,salvo imprevisti,durerà.
Tornerà. A
discapito di tutto.
Per sempre. 💞

Non si vive solo di ricordiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora