Capitolo 1

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"Caro James,
scusami se mi faccio viva solo ora dopo tutte le lettere che mi hai mandato durante l'estate, ma almeno ti risponderò con una delle mie lettere chilometriche.
Non mi aspetto che tu comprenda il mio dolore persistente per la perdita di Lucas, ma che almeno riesca a giustificare la mia risposta così tardiva sì.
Sai come sono fatta e, quando soffro, smetto di soffrire molto lentamente, anche se cerco di apparire forte.
Questa volta sono passati due mesi e mezzo, si tratta forse di un record?
Le mie parole potranno sembrarti sciocche e le mie battute squallide, ma lo scherzarci su mi aiuta.
Tu, che sei il re della risata e della fortezza d'animo, avresti superato tutto in meno tempo e avresti fatto delle battute capaci di far ridere a crepapelle pur morendo dentro.
Ma io sono questa e, nonostante non riesca nemmeno io a sopportarmi, voglio rimanere così.
Detto questo, risponderò alle domande delle tue lettere.
Come sto? Meglio, credo.
Il ricordo del tuo sorriso e delle avventure passate con te, Emma e Scorpius mi fanno pensare a quanto io abbia ancora qui sulla terra, anche se ho perso, anzi, abbiamo perso una persona speciale.
Se mi manchi? Da morirne. Mi mancano i tuoi occhi, le tue lamentele, il tuo orgoglio, il tuo darti delle arie, la tua tenacia e, soprattutto, i tuoi abbracci.
Senza di te mi sento una ragazza incompleta, con il suo corpo integro, ma con l'anima e il cuore a metà.
Sei il mio migliore amico ed è normale che mi manchi.
Perché fai domande così retoriche?! Vuoi sentirti elogiare, vero?
Pazienza. Se avessi del tempo da perdere, riscriverei tutto senza quel poema sulle tue qualità, ma ormai ho buttato giù quei quattro righi di troppo.
Se sono preoccupata per ciò che è successo alla fine dell'anno scorso ad Hogwarts?
Certo, come potrei non esserlo?
Immagino ******* dappertutto e il timore di essere aggredita da Lui da un momento all'altro mi oscura i pensieri.
Ho preferito non scrivere il suo nome, come vedi, per evitare guai. Tanto avrai capito di Chi parlo.
Quest'anno scopriremo molto di più Sui suoi piani, me lo sento.
Vorrei poterti dire che ho finito di scrivere, ma non è così.
Un'ultima cosa e poi ti do il permesso di maledirmi per averti costretto a leggere circa due pagine di pergamena.
Si tratta dell'invito al compleanno mio e di Emma qui a casa nostra, a Londra.
Esso si terrà il ventisei agosto, cioè tra poco più di una settimana.
Scusa per i pochi giorni di preavviso, ma prima non ero nemmeno sicura di voler festeggiare.
Allegato troverai indirizzo e tutto.
Ho scritto una lettera anche ad Albus e a Lily, a Rose, ad Hugo, a Scorpius ed a Niall.
Dato che siamo in tema, buon compleanno! Diciassette anni non si compiono tutti i giorni e mi dispiace di non essere lì con te a festeggiarti, ma, come mi hai detto tu stesso nelle lettere, sono felice di sapere che stai passando dei bellissimi giorni in giro per le più belle città babbane e magiche del mondo. Questo è cento vote meglio di una festa e penso che i tuoi abbiano avuto una bellissima idea nell'organizzarti questo viaggio come regalo.
Spero che il mio, che ti mando con la lettera, ti piaccia, anche se si tratta di un semplice mokessino.
Ricordi che Hagrid ne regalò uno a tuo padre il giorno del suo diciassettesimo compleanno?
Ritornando al ventisei, ci saranno anche degli amici babbani miei e di Emma, che però sanno del mondo magico dato che hanno dei parenti maghi.
Un bacio e un abbraccio caloroso,
tua Riccioli d'oro"

Selene rilesse almeno dieci volte la lettera prima di imbustarla e di farla mandare da Felix al ragazzo a cui era destinata.
Si trovava a gambe incrociate sul suo letto, riflettendo con la musica di sottofondo.
La pioggia rendeva impossible la vista fuori dalla finestra, nonostante fosse estate.
Era tutto tetro, ma del resto lo voleva lei. Voleva rimanere sola, sola con la sua anima frantumata e la musica.
Ma c'era un motivo ben preciso.
Cercava di risentirlo ancora, di riascoltare quella voce angelica che cercava di rintracciare da tutta l'estate fin dal giorno del funerale.
Ma nulla. La voce non si faceva ascoltare. Forse non lo voleva.
Ma aveva fatto una promessa, quella di rimanere per sempre al suo fianco.
A quanto pareva, il significato che la voce aveva attribuito alla parola "sempre" non era né quello che le dava Selene, né quello che le aveva dato Severus Piton molti anni prima.
Ma lei era testarda e determinata e non si sarebbe mai data per vinta.
Si voltò verso la parete laterale e rimase a guardare il ritratto a matita di Lucas.
Lo aveva disegnato durante l'estate, ma non lo aveva colorato con le matite, perché oramai di lui era rimasto solo un ricordo in bianco e nero, privo di colori e di vita.
Solo due particolari erano evidenziati con una leggera sfumatura di colore, gli occhi.
Il celeste e il blu erano gli unici tocchi di colore presenti, poiché quelli Selene non li aveva scordati. Non avrebbe potuto nemmeno volendo.
Erano dello stesso blu dello zaffiro che portava al collo incastonato in quella farfalla che simboleggiava la sua indole sognatrice e che le aveva regalato proprio Lucas. Rumori di passi veloci provenienti dalle scale interruppero il silenzio e la maniglia della porta in legno si girò, lasciando entrare Emma con la dolcezza dipinta sul volto.
-Tra un po' si pranza, andiamo in cucina?-
Selene le sorrise annuendo e poi la incitò ad avvicinarsi e a sedersi accanto a lei sul letto.
Selene guardò una seconda volta il ritratto alla parete.
-Ti manca, non è vero?-
Selene sospirò.
-Niente di nuovo sulla voce?- continuò Emma.
La ragazza scosse la tesa e, per cambiare argomento, disse: -Ho risposto a James.-
-Finalmente! Ma...non provi davvero più nulla per lui?-
Emma fu molto cauta nel porre quella domanda, ma nonostante ciò Selene parve disturbata.
-Ti ho detto molte volte che non ne voglio parlare. E poi sai che la scomparsa di Lucas mi ha fatto riflettere sui miei sentimenti. Piuttosto tu e Scorpius?-
In quest'ultima domanda usò un tono meno arrabbiato e più curioso, sorridendole maliziosamente.
Emma arrossì e abbassò lo sguardo.
-Dimmi tutto.- la obbligò la cugina dondolandosi seduta sul letto e guardandola sbarrando gli occhi castani già grandi di per sé.
-Ehm...noi...lui...lui mi ha baciata dopo la terza pr...-
Selene non le fece finire la frase, che l'abbracciò sorridendole emozionata
-Cos'ha fatto?! E non me ne hai parlato prima! Ti voglio bene e sono felicissima per te!-
Emma, non appena la cugina la lasciò andare, cercò di raccontarle tutto per filo e per segno e senza arrossire troppo.
Selene era raggiante e felice che la cugina stasse con il ragazzo amato, ma questa notizia le fece pensare al bacio con James e al fatto che non le aveva raccontato nulla.
I giorni seguenti passarono in fretta tra sorrisi e preparativi e il giorno del compleanno arrivò in un lampo.
-Cosa credi che dovrei fare ai capelli? Legarli o tenerli sciolti?- domandò Emma alla cugina guardandosi allo specchio.
Selene, che stava diventando matta a domare i suoi ricci, le rispose in malo modo.
-Come puoi chiedermi una cosa del genere?! Hai i capelli perfetti! Basterà una delle mie acconciature e saranno stupendi. Io sono in confusione per i miei piuttosto! Magari avessi il prodotto di Rose...- Selene si lamentava mentre si acconciava davanti all'altro specchio della sua grande camera.
Emma era venuta a sistemarsi da lei, perché la cugina l'avrebbe truccata come solo lei sapeva fare.
Selene indossò un vestitino magenta ed Emma di decise per uno lilla.
Mentre l'una, ancora con i capelli alla pazza, truccava l'altra, tra il disordine della stanza comparvero dal nulla due ragazzi. Uno dai capelli biondissimi e l'altro dai capelli neri come la pece.
-Tanti auguri signorine!-
Scorpius e James rotearono su sé stessi e barcollarono prima di accorgersi del fatto che le due cugine non erano ancora pronte per la festa, che Emma aveva un occhio truccato e l'altro no, che Selene aveva il viso coperto dai lunghi capelli spettinati e che la stanza era una giungla di vestiti e scarpe spaiate sparsi di qua e di là sul pavimento e sul letto.
-Beh, forse non era il momento più opportuno per materializzarci.- osservò Scorpius allibito, mentre James tentava di trattenere una fragorosa risata distogliendo lo sguardo dalle due.
-Oh, non fa nulla, ci fa piacere vedervi.- fece Emma balzando all'impiedi dalla sedia e dirigendosi verso i ragazzi vestiti in smoking.
-Certo. Solo che potevate materializzarvi davanti al portone di casa o in salotto invece che qui.- fece notare Selene tagliente, ma con un sorriso sulle labbra, mentre, afferrato un elastico, si avvolgeva i capelli in uno chignon per evitare di suscitare eventuali battutine di James.
Questi le si avvicinò e l'abbracciò.
-Auguri!- urlò poi alzando il pugno al cielo.
-Buon compleanno!- disse Scorpius dando un bacio sulla guancia ad Emma, che arrossì.
Nonostante ciò era felice che il ragazzo non fosse andato oltre davanti a Selene e a James, anche se quest'ultimo sorrise maliziosamente e disse: -Che piccioncini. Auguri anche a voi, anche se in ritardo!-
Selene sorrise ad Emma e lei e Scorpius piombarono nell'imbarazzo.
-Grazie.- fece lui passandosi una mano dietro la testa.
Emma non aveva detto nulla ai suoi e non lo avrebbe fatto per un bel po'.
-E tu come lo sai?- chiese lei a James.
-Come sapete, Albus ha la lingua lunga, ma nemmeno voi ci scherzavate quando vi ha visti baciarvi.-
Selene scoppiò a ridere e lui la guardò felice di essere riuscito a provocare un attimo di gioia in lei dopo tutto quel tempo.
Emma diventò di tutti i colori e rise, coinvolgendo anche Scorpius.
-Emma, vieni qui. Finisco di truccarti in un attimo.-
Dopo meno di cinque minuti, la ragazza fu pronta e scese con Scorpius in salotto, lasciando James e Selene da soli.
Quest'ultima si mise davanti allo specchio, si sciolse i capelli ribelli e cominciò a farvi un'acconciatura.
James, seduto sul bordo del letto, la guardava incantato ammirandola in ogni suo movimento.
Nonostante l'occasione, aveva sempre i soliti capelli neri spettinati.
-Che c'è?- gli chiese Selene con un sorriso imbarazzato, dopo che finì di creare la sua pettinatura e mentre prendeva la trousse.
-C'è che non ti guardo da mesi e ora sto recuperando il tempo perso.-
Selene era in imbarazzo. Sapeva dove sarebbe voluto arrivare, quindi continuò a truccarsi fingendo indifferenza.
-E poi perchè nella tua lettera hai risposto alle mie domande eccetto che ad una.-
A quel punto James si alzò dal letto e si diresse verso di lei, che non si voltò, ma si limitò a guardare il suo riflesso nello specchio.
Lo smoking blu e l'aria da stronzo camuffato da ragazzo tenero ed ingenuo le fecero venir voglia di scomparire da lì.
Lui poggiò le braccia sullo specchio, mettendola in trappola.
-James, non voglio parlarne, mi pare chiaro, no?-
Selene abbassò il capo e passò sotto un braccio del ragazzo, mettendosi il lucidalabbra.
-Oh, andiamo! Ho il diritto di chiederti cos'hai provato con quel bacio e tu hai il dovere di rispondermi!-
Selene cercava di non prestare ascolto alle sue lamentele e, ormai pettinata e truccata, si diresse verso la porta scendendo in fretta le scale, nonostante i tacchi le rendessero difficile farlo.

-Accomodati.- fece Emma invitando Scorpius a sedersi sul divano del grande salotto imbandito per la festa.
Lui si sedette dopo di lei e piombò un silenzio imbarazzante.
I due si guardavando di soppiatto, creando un'agitazione interiore l'uno nell'altra.
-Emma cara, dove sono i tuoi occhial...ma questo chi è?- fece stranizzato il signor Collins, accomodandosi in salotto con il signor Moore.
-Ehm, lui è un amico mio e di Selene. È venuto con James, che si può materializzare. Gli altri verranno verso le diciannove come previsto.-
Scorpius fece un cenno del capo e un sorriso, per cercare di conquistare la fiducia del padre di Emma.
-Oh, perdonami ragazzo. È un piacere averti qui, anche se in anticipo. Ora perdonatemi, ma io e il signor Moore stavamo discutendo di Quidditch e non vorremmo darvi fastidio.-
-Esattamente, vedi ragazzo, tifiamo per squadre differenti e stiamo parlando della vittoria dei Puddlemere United, squadra fantastica, contro i Caerphilly Catapults.- spiegò il signor Moore guardandolo dall'alto verso il basso con i suoi grandi occhi scuri.
-I Caerphilly Catapults sono la squadra migliore in assoluto. Lo pensa anche James.- fece Scorpius, interessato all'argomento.
-Per tutti i folletti! Dammi il cinque ragazzo, noi maghi sì che ne capiamo.-
Emma fu ben felice di sentir parlare il padre e Scorpius amichevolmente, ma poco dopo Selene irruppe nella stanza, seguita da James che ormai aveva perso la pazienza e le urlava.
-Vuoi darmi ascolto?! Ma sei impossibile! Accio borsetta!-
Mentre continuava a stressarla, James sfoderò la bacchetta e le fece volare la pochette dalle mani.
Lei si fermò davanti al padre.
-Papà, lui è James Sirius Potter, mio grande amico.-
James, vedendo il signor Moore guardarlo allibito, abbassò la bacchetta, ridiede la borsetta a Selene e gli tese la mano.
-Piacere.-
-Il piacere è mio.-
Il signor Moore lo squadrò dalla testa ai piedi e poi gli fece segno di accomodarsi.
Il suo volto lungo e magro e la sua altezza lo rendevano più temibile di quanto non lo fosse realmente.
Perchè era molto permissivo, al contrario del signor Collins con Emma.
James si sedette accanto a Scorpius, che lo guardava ridendo sotto i baffi.
-Liquidati.- sussurrò James scocciato.
-Sel, prendimi il quotidiano, per favore.-
-E a me il giornale del Cavillo.-
La ragazza stava per andare in cucina a prendere ciò che le avevano chiesto il padre e lo zio, quando i due giornali le vennero incontro fluttuando.
-Ecco a voi. Lei, signor Collins, perchè non usa la magia se può farlo?-
Il quotidiano del signor Moore si schiantò sulla sua faccia, poiché, essendo babbano, egli non aveva dimistichezza con gli incantesimi e non sapeva che dovesse afferrarlo, ma presumeva che si sarebbe poggiato sul tavolo.
Il padre di Emma, come anche i quattro ragazzi, si trattenne dal ridere vedendo il cognato guardare torvo James e poi disse: -Per evitare cose del genere, signor Potter.-

Salve! Ecco il primo capitolo del sequel di "Jess e il potere dell'ametista"!
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JESS E IL POTERE DEL RUBINO 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora