Capitolo 6

298 34 11
                                    

Quella sera, dopo essere corsa via ancora nervosa per le parole e l'atteggiamento di James, Selene si recò presso la tomba di Lucas, in ritardo rispetto alle altre volte.
La ragazza aveva detto a Benji di incontrarsi lì davanti più volte, sperando di riuscire a sentirlo, ma, come ben sapeva, non sarebbe stato facile.
Il buio cielo era totalmente coperto di nuvole e il vento scompigliava i riccioli di Selene, nonostante fossero coperti dal cappello di lana dei Corvonero.
Si inginocchiò davanti alla tomba e le sue ginocchia toccarono la gelida terra. Per quanto detestasse lo sporco che il contatto con la terra le avrebbe lasciato sui jeans, in quel momento non le importava e neanche il freddo avrebbe potuto impedirle di andare da lui.
Aspettò Benji per una decina di minuti chiedendosi se, tra tutte le cose che gli frullavano per la testa, si fosse dimenticato dell'impegno preso.
-Se solo fossi qui.- sospirò Selene fissando tristemente la foto del ragazzo sorridente, specialmente i suoi occhi di un blu intenso come il cielo.
-Ma io sono qui.- disse una voce.
Per un attimo il cuore di Selene si arrestò sperando che fosse quella di Lucas.
Girò la testa da un lato all'altro in attesa di vederlo e ci rimase veramente male quando scoprì che non era lui.
-Mi chiedevo che fine avessi fatto. Sei in ritardo.- fece notare Selene a Benji nascondendo il tono di voce malinconico. Non era mai stata un tipo fragile, almeno fino a quando Lucas non era morto.
Stava perdendo la sua forza d'animo e questo lei lo sapeva e lo temeva. Anche per questo ci teneva molto a sentire la sua voce, così da ritornare la Selene di prima.
-Tu sei in ritardo. Sono qui da molto più tempo di te solo che sono dovuto entrare nella Foresta Proibita e mi sono perso.-
-Come mai?- chiese Selene che non si aspettava di certo una risposta sensata.
-Perchè i Nargilli mi hanno rubato il cappello! Ecco perché mi sono conciato così.- rispose Benji sistemandosi la sciarpa dei Serpeverde sopra la testa come se fosse un turbante.
-Sì, certo...- rispose ironica Selene che non gli credeva affatto.
-È vero. È stato Lucas a guidarmi fuori dalla foresta.-
-Cosa?!- chiese lei fissandolo dritto in faccia.
-Perché ti stupisci? Sai che posso sentirlo, no?
-Sì, ma non sapevo che potessi anche vederlo.-
-Lui sapeva che mi aspettavi e che, se non fossi arrivato in tempo, saresti stata triste e me lo avresti rinfacciato ogni giorno.-
-Oh, andiamo, proprio ogni giorno no!- esclamò Selene, triste del fatto che Lucas la ricordasse come una ragazzina esigente.
-Comunque è un ragazzo davvero gentile. Se fosse stato un dolce, credo che sarebbe stato un budino. Magari al cioccolato, a me piace tanto!- disse Benji toccandosi la guancia destra con l'indice.
-Già.- concordó Selene seria -Se Lucas fosse stato un dolce, sarebbe stato il più buono di tutti.-
Stettero lì a fissare la foto di Lucas per circa un'ora, parlando di Nargilli e di budini. A Selene non dispiaceva la compagnia di Benji, ma avrebbe preferito sentire la voce di Lucas.
-Benji, mi aiuti a sentire Lucas per una buona volta?!-
-Non lo senti?- le chiese lui.
La ragazza chiuse gli occhi focalizzando l'immagine di Lucas nella sua mente.
-Profumo di pollo al forno con patate.- disse Benji leccandosi i baffi.
-Ho capito, oggi non è giornata.- si rassegnò lei.
-Mi dispiace, ma, dopo l'episodio nella foresta, non sono più riuscito né a sentirlo né a vederlo.-
Selene si alzò da terra ripulendo le ginocchia con i guanti che portava alle mani.
-Ora torno al castello, fa freddo e non vorrei ammalarmi, altrimenti non potrei più venirlo a trovare.-
-Vuoi che ti accompagni?-
-Oh, no, non ce n'è bisogno.-
Benji la guardava serio con il suo sguardo assente ma presente allo stesso tempo.
-Vedi che lo so che ti vergogni di me.-
-Non è vero, non è questo.-
-Invece sì, sono tutti così nei miei confronti. Ma a me non importa, come sai posso parlare con i defunti. È un po' inquietante, lo so, ma è così e ne sono felice. E comunque non ci sto provando con te, davvero. Sei carina, ma hai già due pretendenti.-
-Due?- ripeté Selene.
-James ed Albus, ovviamente. L'ultimo ha una specie di cotta per te, ma ultimamente si sta interessando ad un'altra.-
-E a chi?- chiese Selene non riuscendo a frenare la sua curiosità.
-Non lo so. Non me l'ha detto, non parliamo molto. E poi è stato quell'altro ragazzo a dirlo ad alta voce nella Sala Comune, Scorpius.-
-E ti pareva!- esclamò Selene alzando lo sguardo al cielo -Ora devo andare, ci vediamo.- e così dicendo lo salutò con la mano recandosi a cena e lasciandolo da solo nel buio più profondo.

JESS E IL POTERE DEL RUBINO 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora