4. Puerto Rico

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"T/n dove sei stata!?" - urla Riccardo.
Improvvisamente Clara mi salta addosso per abbracciarmi.
"ti ho chiamato 20 volte!" - dice.
"Ti sembra normale lasciare casa senza avvisare nessuno!?" - insiste Riccardo.
"Dai Ricky lasciala stare magari voleva fare solo un giro" - interrompe Davide.
- "sono uscita con Eike"
"il tizio di ieri?" - chiede Clara disgustata.
- "ma cos'è questo casino?" - domando confusa.
"sono Nico e i nostri amici di sotto in taverna" - dice Davide ridendo - "vieni che ceniamo"
"stasera pizza in OTTIMA compagnia" - dice Clara con un ghigno sospetto.
- "vado a lavarmi e vi raggiungo in 10 minuti"
"vengo con te" - conclude Clara.
Entro in doccia e in 5 minuti esco e con i capelli ancora fradici vado a cambiarmi.
"com'è andata oggi?"
- "bene ho conosciuto i suoi amici, sai sono davvero simpatici poi Hanna ti assomiglia tantissimo caratterialmente" - racconto spazzolandomi i capelli davanti allo specchio com l'accappatoio addosso
"immagino"
- "poi vanno nella scuola che frequenteremo!"
"beh ti sei divertita molto vedo"
- "non fare la gelosa che la prossima volta ti porto con me, tu che hai fatto?"
"non ci crederai mai ma gli amici dei tuoi fratelli non sono persone normali"
- "sono pazzi? malati? schizofrenici?"
"non intendo questo deficiente" - ride.
- "mi stai spaventando"
"tu vestiti bene"
- "io mi vesto sempre bene"
"si...se il paragone è con un senzatetto o con un cieco"
- "stronza"
"dai vieni metti questa mini gonna" - dice alzandosi dal letto verso l'armadio.
- "ti prego è troppo corta, faccio prima ad andare in mutande"
"quasi quasi"
- "smettila" - scoppio a ridere - "manco fossero dei giornalisti che mi devo vestire bene. Lavoro nel campo della moda, lascia fare a me"
"sono gli altri a vestirti non tu"
- "shh devo concentrarmi" - dico avvicinandomi al mio armadio.
Così decido di mettere dei combat grigio chiaro a vita bassa e un top molto corto nero.
- "sono pronta!"
"mi arrendo"
Mi disegno un foxy eye-liner a indosso delle ciglia finte, mentre i capelli decido di lasciarli sciolti alla loro forma naturale.
"Ragazze è arrivata la pizza!" - urla Nico.
"arriviamo!" - risponde Clara, così insieme a andiamo al piano inferiore.
Mentre scendevo le scale posso vedere il divano su cui sono sedute 5 persone tra cui Niccolò e 4 ragazzi, affianco un tavolo circolare apparecchiato per 9 in cui Davide e Riccardo sono già seduti. Il divano da le spalle alla scalinata da cui sto scendendo e vedo Davide che si gira al suono dei nostri passi.
"Che lente che siete" - dice.
A loro volta dal divano si voltano i 4 ragazzi. "Merda sono loro" penso. "I Tokio Hotel".
"Tu!" - dice uno di loro alzandosi di scatto. Così mi giro intorno cercando di capire con chi parlasse finché mi accorgo che si riferiva a me.
- "io?" - chiedo bisbigliando.
"Per colpa del tuo vomito ho buttato le mie scarpe fortunate!" - urla.
"Che succede, Tom?" - domanda Riccardo.
"Succede che tua sorella ha vomitato sulle MIE scarpe!"
- "Non sono stata io ma il ragazzo affianco a me!" - urlo intimorita.
"Si come no, già sentita"
"Hai bevuto ieri sera?" - domanda Davide riferendosi a me.
- "certo che no!" - urlo.
"confermo è stato Eike" - suggerisce Clara.
"E chi è mo ques-...oh ora si spiega tutto" - ride - "ce l'ha ancora con me"
- "immagino che tu sia Tom quindi, adesso comprendo" - dico sbuffando.
"che intendi scusa" - dice guardandomi male.
- "che sei proprio uno stronzo"
"cosa ne sa-" - dice prima di essere interrotto da un suo compagno.
"piacere t/n sono Bill, lascia stare mio fratello è un coglione" - ride mettendosi una mano tra i capelli - "mangiamo?".
Così ci mettiamo a tavola. Alla mia destra o Clara mentre alla mia sinistra ho Nico, e di fronte a me ho proprio Tom. Ci mettiamo a mangiare e per tutta la cena ha continuato a guardarmi male e ricambiamo il suo sguardo come se fosse una sfida. Clara lo nota così per sdrammatizzare comincia a fare domande.
"ditemi, come vi siete conosciuti?" - dice.
"io e Tom beh siamo fratelli quindi sfortunatamente l'ho sempre conosciuto" - dici Billy.
"così mi offendi" - risponde Tom ironico dandogli una gomitata.
"comunque 4 anni fa, nel 2001 io e Tom abbiamo partecipato ad un concorso musicale al Gröniger Bad di Magdeburgo, e abbiamo conosciuto Gustav, che poi ci presentò Georg che conosceva dalla scuola di musica che frequentavano insieme" - conclude Bill.
- "mentre i miei fratelli?" - domando curiosa.
"a scuola" - risponde Tom guardandomi ancora male così per non litigare lo ignoro.
Mentre mangiamo e parliamo ad un certo punto mi squilla il telefono che avevo lanciato sul divano.
"Oh baby, baby
Oops, I did it again
I played with your heart, got lost in the game
Oh baby, baby-"
- "Scusate arrivo subito" dico avviandomi verso le scale per il piano di sopra.
*ciao Eike, dimmi...*
Mentre salgo vedo la faccia di Tom, Bill, Gustav e Georg infastidita nel sentir nominare il suo nome.
*E: "stasera andiamo in una discoteca qua vicino, dicono che spacca. Vuoi venire?"
- "non ho il passaggio"
E: "veniamo noi, ci porta un nostro amico che ha la macchina dai, a mezzanotte passiamo"
- "non so i miei fratelli non vorrebbero"
H: "ciao t/n sono Hanna! esci dalla finestra io lo faccio di continuo"
E: "quindi!"
- "ci sto"
E: "veniamo dove ti ho lasciato oggi?"
- "si ma non fate casino che poi mi scoprono"
E: "a dopo!" *
Stavo scappando di casa? Non l'avevo mai fatto prima. Scendo al piano di sotto e continuo a mangiare mentre Clara mi guarda insospettita.
"Io e t/n dobbiamo andare in bagno" - annuncia.
- "ma sono appena tornata"
"ora!"
Dice prendendomi da un polso.
"che succede?"
- "nulla"
"t/n?"
- "stanotte vado in discoteca"
"ma a te non piace"
- "lo so ma-"
"e i tuoi fratelli non ti faranno mai andare da sola"
- "ma se non lo scoprissero?"
"sono io quello che infrange le regole non tu che ti prende"
- "dai vieni anche tu ci divertiamo!"
"mh"
- "dai!"
"okay ma solo perché devo controllarti"
- "si!" - esclamo a bassa voce.
Torniamo a cenare per l'ennesima volta e una volta finito ci mettiamo a giocare a "Puerto Rico", un gioco da tavolo pubblicato in Germania 3 anni fa (2002).
- "come si gioca"
"Ogni giocatore ha una piantagione e un insediamento iniziale, e il tuo obiettivo è quello di fare soldi e punti vittoria attraverso la costruzione di edifici, la produzione di merci e il commercio con altre città" - spiega Gustav - "Ci sono diverse fasi del gioco, come la fase di piantagione, la fase di produzione e la fase di commercio. Durante ogni fase, dovrai prendere decisioni importanti su come utilizzare le tue risorse per ottenere il massimo vantaggio possibile".
"Il giocatore con il maggior numero di punti vittoria alla fine del gioco vince" - conclude Georg.
- "fattibile"
"di solito vince sempre Tom, probabilmente perché è l'univo competitivo che si impegna" - scherza Riccardo.
"beh anche t/n è molto competitiva, sarà una bella sfida" - ribatte Niccolò.
"beh vedremo" - afferma Tom con tono di sfida.
- "vedremo".
La partita inizia. Si aprono le danze.
"La partita a Puerto Rico era piena di energia e competizione, soprattutto grazie alla presenza di due giocatori molto competitivi, che stavano cercando di ottenere la vittoria finale. Il tavolo era affollato di coloni, edifici e piantagioni, mentre le navi erano pronte a salpare verso il Nuovo Mondo." - narra ironico Nico.
- "stai zitto!"
"stai zitto!"
Urliamo io e Tom contemporaneamente.
"I due giocatori competitivi, chiamati T/n e Tom" - sussurra Nico - "avevano una reputazione ben consolidata nel mondo dei giochi da tavolo e stavano cercando di dimostrare chi fosse il migliore nel dominio di Puerto Rico. Erano concentrati, pronti a sfruttare ogni opportunità per guadagnare punti e portare a casa la vittoria...La partita iniziò con tutti i giocatori scegliendo attentamente i loro ruoli. Tom optò per il ruolo di costruttore, mentre T/n scelse di essere il capitano. Entrambi sapevano che il loro successo dipendeva dalle scelte strategiche che avrebbero fatto durante il gioco...Man mano che la partita procedeva, Tom e T/n si distinguevano per le loro mosse audaci e intelligenti. T/n era abile nel pianificare la sua città, costruendo edifici strategici che gli avrebbero fornito vantaggi nel corso del gioco. Tom, invece, sfruttava al massimo le sue capacità di capitano, spedendo spedizioni di merci preziose e accumulando ricchezza...La tensione aumentava mentre i turni si susseguivano. Gli altri giocatori erano ben consapevoli della rivalità tra Tom e T/n e cercavano di sfruttare questa situazione a loro vantaggio, cercando di equilibrare il potere in gioco...Tom e t/n erano abili nel negoziare e persuadere gli altri giocatori a seguirli nelle loro strategie. La competizione tra di loro era evidente mentre cercavano di superarsi l'un l'altro in ogni mossa. Ogni scelta che facevano aveva lo scopo di guadagnare punti e allontanare l'altro dalla vittoria...Alla fine, dopo un'accesa partita che durò diverse ore, il vincitore emerse tra Tom e T/n. Le loro strategie aggressive e il loro impegno nel corso del gioco si tradussero in un punteggio impressionante"
- "si!" - urlo entusiasta.
"Fu T/n ad aggiudicarsi la vittoria, riuscendo a superare Tom grazie a un'ultima mossa tattica" - aggiunge Nico.
"Fanculo" - dice Tom alzandosi di colpo.
- "brucia eh" - dico sorreggendo la mia testa con un braccio e con un bel sorriso stampato sul volto.
"Nonostante la delusione di Tom per la sconfitta, entrambi i giocatori si congratularono per una partita eccitante e ben giocata. La competizione tra di loro aveva reso il gioco ancora più coinvolgente per tutti gli altri partecipanti, creando un'atmosfera di eccitazione e sfida" - conclude Nico.
Mi alzo in piedi e mi metto a ballare per segnare la mia vittoria.
"Ci hai già giocato prima ammettilo" - dice Georg ridendo.
- "no, ma ci giocherò più spesso da oggi in poi, ma adesso sono stanca, io e Clara andiamo a dormire" - dico fingendo uno sbadiglio.
"beh buonanotte allora" - dice Bill
"buonanotte!" - conclude Clara.
Cosi correndo andiamo al piano di sopra.
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TROPPO LUNGO I KNOW I'M SORRY
NON VOLEVO FARLI ODIARE TROPPO ANCHE PERCHÉ SI CONOSCONO A MALAPENA :)

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