3• Oh, who is he?

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Alma Pov
Lunedì 13 Settembre

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<<Vuoi andare sull'altalena Alba?>> mi chiede entusiasta Henry mentre con la mano stretta alla mia mi fa salire. <<Ti spingo piano o forte?>> <<Più forte che puoi! Voglio arrivare fin lassù dove ci sono gli uccellii!!>> urlo felice. <<Tieniti bene Alba che poi voli davvero, ma a terra>> mi dice ridendo. Non l'ho mai visto ridere così. Sembra felice, e spensierato. <<Okok mi tengo, non voglio sporcare di fango il vestitino nuovo>> rispondo ridacchiando mentre lui mi spinge fortissimo, come se fossi una piuma leggerissima. Noto che anche io sto ridendo come non ho mai fatto. <<Oh sta iniziando a piovere forte, forse dovremmo rientrare a casa Henry, sennò il vestito lo sporco davvero>> gli dico dato che ha smesso di spingermi, ma lui non risponde. Mi volto ma dietro di me non c'è nessuno. <<Henry ma dove sei? Henryyyyy!!!>> urlo disperata. Non lo trovo. Non è da nessuna parte. Corro per tutto il parco calpestando mille pozzanghere, che stanno facendo diventare il vestito da bianco a marrone, ma non m'importa. Ho controllato ogni centimetro del parco. Ma lui non c'è. <<Henry perché mi hai lasciata da sola? Perché mi hai abbandonata? Io ho bisogno di te...>> Mi guardo le mani sporche di terra, ma non ho più 5 anni, ora ne ho 16, sono sul letto di casa mia con solo la biancheria intima, e la l4mett4 che mio padre usa per togliere la barba. La prendo tra le mani indirizzandola sul mio fianco. <<Forse per diminuire il dolore al cuore che provo, devo provarne un altro più forte...>> dico tra me e me.

Mi sveglio tutta sudata e con il fiatone. Guardo il cuscino bagnato e mi asciugo velocemente le lacrime. Un altro incubo. Faccio questi incubi da ormai 2 anni. 2 anni senza di lui. Avevo detto al mio psicologo di queste cose che sognavo, mi aveva solo dato delle pastiglie per la notte, che appena tornata a casa mi facevano cadere sul letto fino al giorno dopo. Dormivo come un sasso. Non sognavo nulla, mi svegliavo nella stessa posizione con cui mi addormentavo. In realtà aveva più lati negativi che positivi, ma lui diceva che era meglio essere stanchi tutto il giorno e avere i muscoli indolenziti che fare ogni notte degli incubi.

Guardo l'orologio, tra un'ora devo essere a scuola. Mi alzo e vado in bagno per sciacquarmi il viso. Anche un cieco noterebbe che ho pianto. Prendo la gonna e la camicia della scuola, cerco di mettere la cravatta e vado a truccarmi. Ho zero voglia di truccarmi quindi metto il labello e scendo giù.

<<Buongiorno tesoro>> mi saluta mio papà mentre mi bacia la fronte.
<<Hai qualche verifica o interrogazione oggi?>> mi domanda. Cavolo, ho la verifica di matematica. Va be' dai me la caverò in qualche modo.

<<Si ho quella di mate>> gli rispondo mentre mangio i cereali con il latte. Ovviamente prima i cereali e poi il latte, così riesco a dosarli in modo proporzionato.

<<Stai tranquilla che andrà bene. Mamma è già al lavoro. Io invece sto in ufficio fino alle 6 del pomeriggio. Buona fortuna>> mi dà un altro bacio sulla fronte e esce di casa. Sono le 7:40, stranamente in orario. Per fortuna ho la scuola vicina.

Deodorante, profumo, converse, zaino e sono pronta per uscire.

<<Ciao Jason!>> lo saluto mentre esce di casa contemporaneamente a me.

<<Ciao Alma! Alla fine hai scritto al maniaco trent'enne?>> mi chiede ridacchiando. Perché è così preoccupato?

<<No Jason, non gli ho più scritto, avevo altri pensieri per la testa>> dico semplicemente, mentre penso alla lettera di ieri. Cosa voleva dire? Chi non mi ha detto la verità? Su cosa?

<<Secondo te di chi era il messaggio?>> mi chiede abbassando la voce.

<<Non ne ho la più pallida idea, magari hanno sbagliato siepe, oppure per sbaglio è volata lì>>

Love SecretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora