Parte 20 Larry Princesse

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LOUIS

Gli affari vanno bene, continuo a lavorare in panetteria, perché è una sicurezza, ma penso che presto mi dedicherò solo alla musica.

Sono stati molti gli ingaggi per feste e matrimoni, tanto da metter via un bel gruzzoletto, sufficiente per fare a Harry una sorpresa che lo renderà super felice.

Ho intenzione anche di restituire a mia mamma i soldi che mi aveva dato nei primi tre mesi di questa avventura.

Sabato andremo a trovarla, ho proprio voglia di abbracciare lei e le mie sorelline.

Un paio di giorni in famiglia, ne ho bisogno.

Ma intanto mi guardo in giro e scelgo con cura l'oggetto del mio desiderio.

Eh, non ve lo dico cosa è, prima voglio essere sicuro di trovare quello che cerco.

Assaporo con la fantasia il viso di Harry nel momento in cui lo vedrà.

Ma quanto è bello condividere la vita con lui? Ora che è arrivata la bella stagione, sarà una vera pacchia.

Quello! Voglio quello, è perfetto!

In un paio di giorni me lo consegneranno con tutto ciò che è necessario, ma prima di mostrarlo a Harry devo fare una piccola modifica.

Vado subito a comprare delle bombolette spray e mi organizzo.

Sarà difficilissimo mantenere il segreto e non spiattellare tutto subito, non sto più nella pelle.

HARRY

Lou è misterioso in questi giorni, mi fissa, sembra che mi voglia dire qualcosa poi si alza e inizia a girare per la stanza come un'anima in pena.

Davvero non capisco.

" Parlami, Lou."

" Non posso, Harry."

" Amore, mi fai preoccupare. Devo preoccuparmi?"

" Assolutamente no! E' che sono impaziente."

" Ma ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio?"

" Nooo, Hazza. Stai tranquillo, è un problema mio."

" Eh, ma i problemi li condividiamo sempre, no?"

" Questo è uno di quei casi in cui non si può. Fidati e continua a mangiare tranquillo. Ti amo, deve bastarti questo."

" Va bè, ma sei strano forte, eh."

E' venerdì e domani dobbiamo andare a Doncaster dalla sua famiglia, spero che non sia così nervoso perché rovinerebbe la festa a tutti.

Ecco, gli squilla il cellulare. Scatta in piedi come una molla e si precipita col telefono fuori da casa.

Temo che abbia combinato qualche guaio che non vuole confessarmi, non l'ho mai visto così; ah sì, forse quella volta che ci hanno sgamati all'inizio della convivenza, ma si era trattato di pochi minuti, mentre ora va avanti da giorni.

Rientra con un sorriso a 90 denti, sono tanti, lo so, troppi, però sembra ci stiano tutti adesso in quella bocca perfetta.

Di colpo è sereno, rilassato.

" Chiuditi nel cesso 10 minuti, Harry."

" Ma no! Ancora! Perché devo passare tutto questo tempo in bagno?"

" Quando avremo un bilocale ti manderò in camera da letto, Harry. Per ora ti tocca il cesso. E' un lavoro ingrato ma qualcuno lo deve fare."

Prendo la chitarra e mi metto a suonarla sul water.

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