Parte 5 La foresta di Sherwood

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HARRY


Credevo fosse più facile cavalcare, a vederla sembra cosa da nulla, sali sulla bestia, prendi le redini e ti fai portare.

Sbagliato! Intanto sei tu che devi portare lui, non il contrario e devi essere determinato eh, perché spostare un cavallo di 800 chili non è semplice, almeno per me.

Ho fatto una figura tristissima.

L'animale si era incaponito e non si muoveva, avevo un bel da fare a tirare e sbattere le redini, stringere i piedi dando piccoli colpi ai fianchi, ma nulla.

L'istruttore non è stato di nessun aiuto, rideva come un matto e non faceva niente per aiutarmi.

Allora Lou è sceso dalla sella, si è avvicinato al mio ronzino, gli ha parlato nell'orecchio e gli ha dato una pacca affettuosa sul culo.

Poi è risalito a cavallo e si è avviato, ha fischiato e la mia bestia l'ha seguito.

Ditemi se non è roba da pazzi!

Mi sono sentito umiliato, ma anche orgoglioso di Lou, l'ho visto come un vero uomo che si fa rispettare anche da un animale deficiente.

" Come hai fatto? Dimmelo".

" Gli ho parlato".

" Vedi troppi film, Lou. Parevi Robert Redford, il dannato uomo che sussurra ai cavalli!"

" Bè, a qualcosa bisogna ispirarsi, si imparano tante cose dai film, adesso taci e muovi quelle chiappe che voglio arrivare al bosco."

" Il tuo suddito ti segue, ma non esagerare, né con le distanze, né con quell'aria di superiorità."

LOUIS

Che grandissimo colpo di fortuna!

Harry non riusciva a muoversi e io ho deciso di metter su una scenetta per farlo ridere.

Volevo fare il pirla, insomma.

Mi sono avvicinato tutto serio al suo cavallo e gli ho parlato nell'orecchio poi sono risalito sul mio e ho fischiato.

Immaginavo che la bestia rimanesse immobile e lì sarebbe scattata l'ilarità, ma quello si è mosso!

E io sono diventato una specie di eroe.

Non potevo confessare che era stato un puro caso, dovuto forse al senso dell'umorismo dell'animale, che sembrava scemo ma forse non lo era affatto.

Harry mi guarda strano, adesso.

Pensa che abbia dei superpoteri come i personaggi della Marvel.

Io mi piscio sotto dal ridere ma devo tener botta, portare avanti la pantomima il più a lungo possibile.

Siamo arrivati agli alberi, c'è un sentiero lì in mezzo.

L'istruttore ha detto di tornare indietro appena giunti qui ma io voglio spingermi oltre.

I cavalli sembrano docili e non credo ci sia alcun pericolo a proseguire sulla strada battuta.

" Harry, che ne dici di entrare nel bosco?"

" Oh Lou, e se questo coso si ferma e non mi si muove più?"

" Gli parlerò, che problema c'è?"

" Non so, il capo dice di non allontanarci, di rimanere in vista. Tra gli alberi non saremo in vista."

Quel ragazzetto è troppo fifone e alle leggi ligio, un po' di movimento nella vita, santo cielo!

Insisto per un po', voglio che questa gita sia indimenticabile, la prima passeggiata a cavallo in un luogo da favola, dove immaginare mondi paralleli. Saremo due cavalieri della Tavola Rotonda che galoppano per salvare la principessa...oddio, qui temo che le principesse non avrebbero destato grande interesse, visto come si sono messe le cose tra me e Harry.

" Dai Harry, sarà divertente."

" Solo cinque minuti, Lou. Non voglio allontanarmi troppo."

" Ok, io sono Robin Hood e questa è la foresta di Sherwood e tu sei Little John, suoni anche la chitarra!"

HARRY

Questa idiozia della foresta di Sherwood la pagheremo cara. Già lo so.

Intanto mi sento più Lady Marian che non Little John, in questo momento.

Ma è possibile che quel ragazzo riesca sempre a farmi fare quello che vuole?

Dovrei imparare a dire di no alle sue follie, è un ribelle.

Si è messo in testa di svezzarmi, dice che è arrivato il momento.

Si è procurato, non so come, della vodka e dice che stasera la berremo insieme. Non dovrei ma sono curioso.

Ha un modo di porsi che mi confonde, è affascinante, non c'è dubbio.

E ora cavalchiamo i due ronzini a passo di lumaca fra i rami che rischiano di cavarci un occhio ogni momento.

Cosa vuole adesso?

" Harry, scendi, ci prendiamo una pausa, così le dolci chiappette riposano."

Obbedisco ma ho già difficoltà a risalire in sella al maneggio, figurati qui.

" Dai, Harold, fai un sorriso! Sembra che stai andando al patibolo!"

Si è seduto sotto un albero e si aspetta che lo imiti.

" Non mi sento a mio agio, ci avevano detto di tornare e noi abbiamo disobbedito."

" Disobbedire è il sale della vita, Harry, comincia ad imparare. Ho portato quella cosa..."

Oddio, si è portato la vodka e torneremo in ritardo e per di più sbronzi!

" Ah no, Lou, non ne voglio sapere! Non tirare fuori niente, non ci pensare nemmeno!"

" Tadan!"

Cristo Santo l'ha tirata fuori! Un pacchettino piccolo, una fiaschetta?

" Lascia stare Lou, non voglio entrarci in questa storia. Basta, me ne vado!"

" A piedi, Harry? E' un sacco di strada..."

" A cavallo, Lou, ho un cavallo!"

" Ma non sai salirci se non ti aiuto."

" Sei un bastardo, lo sai, vero?"

" Mettiti comodo, vicino a me, avanti, siediti."

Rimango in piedi, fremente di rabbia.

Apre l'involto.

Un'armonica a bocca?? Un'armonicaaaa??

Quanto mi sento stupido. Anche in colpa mi sento.

Ho pensato male di lui e invece mi ha fatto una sorpresa, dedicata a me e a me soltanto.

Ne abbiamo parlato l'altra notte, sarebbe stato bello fare un duetto, io con la chitarra e lui con la dannata armonica, che ora sta suonando con perizia.

Mi siedo sulle foglie secche accanto a lui, non ho la chitarra ma posso cantare.

" Imagine all the peaple livin' life in peace..."

Momento magico, la so tutta, la canto tutta, a occhi chiusi e a occhi chiusi restiamo per un minuto, assorti nell'emozione.

Intoniamo altri ritornelli e ridiamo delle nostre stonature.

Come fai a creare questi ritagli di felicità, Lou?

Come riesci a farmi vivere la meraviglia?

Solo tu sei così, non ho mai conosciuto qualcuno come te, ma neanche la metà di te.

" Bene Harry, è stato bello ma credo che dovremmo incamminarci."

" Di già, Lou? Iniziavo a prenderci gusto."

" Temo di sì, i cavalli se ne sono tornati a casa da soli."




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