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2 luglio 2023, Sicilia 📌

Seduta sul divano di casa mia ammiro la tv che manda in onda il GP d'Austria, il primo GP che mi lascia senza parole, con le lacrime agli occhi, questa volta le due monoposto rosse sono state eccezionali, certo non potevano essere paragonate alla super monoposto del grande Max Verstappen ma dopo tante delusioni, tanti problemi sia con la macchina che con la gestione del team finalmente la Ferrari è riuscita a fare una gara pulita e senza molteplici errori. Inutile dirvi che ho pianto come una fontana in quanto per la seconda volta ho rivisto Charles sul podio, certo non si trovava sul gradino più alto ma un secondo posto non è così tanto male e dopo tutto l'impegno che c'è stato direi che se l'è meritato tanto. Mi è dispiaciuto tantissimo per Carlos, meritava anche lui di stare sul podio con Charles ma purtroppo non è stato possibile, sperai di ritrovarlo nel prossimo GP. Un rumore mi destò dai miei pensieri, mi girai e ritrovai mio padre che abbastanza irritato disse:

Papà: Non dovresti perdere tempo a guardare questi falliti che rischiano la vita guidando delle macchine che vanno a 300kh, piuttosto vieni a dai una mano a tua madre in pasticceria.

Martina: Si papà corro da lei.

Non capivo se mio padre lo facesse apposta oppure fosse serio quando mi lanciava certe battutine mentre guardavo le gare in totale tranquillità senza dare fastidio a nessuno, in fondo tutti abbiamo uno sport che ci interessa particolarmente, il mio, come avrete già capito, è la formula uno, ne sono appassionata sin da quando ero una bambina, mio nonno all'età di 6 anni mi mise su una sedia e mi invitò a guardare con lui una gara di formula uno, non ci capivo niente però mi incuriosiva vedere quelle macchine sfrecciare come un fulmine. Crescendo capì molte cose inerenti a questo sport, mi documentai su tutto, scuderie, piloti, team principal, monoposto.... Era diventato il mio mondo, un posto sicuro, un'ancora di salvezza, per me la F1 era tutto ciò di cui avevo bisogno e continua ad esserlo, il mio più grande sogno sarebbe proprio vedere una gara dal vivo,  a Monza proprio in casa Ferrari ma sembrava impossibile, i miei lavorano in una piccola pasticceria, io ho cercato diversi lavori ma nessuno mi ha mai assunta, l'unica cosa che mi riesce meglio è scrivere e parlare diverse lingue straniere ma cosa potrei farne di queste capacità se non posso sfruttarle al meglio? ho solo ventitré anni e non voglio che la mia vita prenda una brutta strada, non posso starmene con le mani in mano aspettando che arrivi come per magia una proposta di lavoro efficace, dovevo fare qualcosa ma non sapevo cosa e come fare.

1 ora dopo decisi di uscire per prendere una boccata d'aria e mentre camminavo vidi la mia cara amica venirmi incontro.

Emanuela: Eiiii Marty come mai da queste parti, da sola?

Martina: Ciao Emy, oh nulla di che, sono uscita per prendere una boccata d'aria. Tu invece? Non sei una persona che esce sempre, colei che dovrebbe porti questa domanda dovrei essere io.

Ci risi su, in effetti è vero, tra i due quella che esce più spesso sono io, non che passo le mie giornate stando fuori ma qualche volta, dopo aver sistemato ed aiutato tutto in pasticceria, esco per prende una boccata d'aria e per schiarire un po' le idee. Non ho molti amici e non mi piacciono molto le serate disco o quelle dove si esce solo per bere e poi finire nel letto di qualche sconosciuto, preferisco scrivere e ascoltare musica anti-depressione.

Emanuela: È vero, hai ragione però qualche volta esco per pensare un po', sai come sono fatta, non mi piace lo stretto contatto con la gente.

Martina: Si lo so, guarda che non ci conosciamo da ieri.

Rise alla mia affermazione. Era vero, siamo praticamente cresciute insieme perciò nessuno all'infuori di me conosceva certi aspetti di Emanuela. 

Emanuela: Okok, hai ragione. E successo qualcosa? Sei strana in questo periodo.

Martina: Nulla di nuovo, mi sento una fallita, non voglio continuare a 'lavorare' nella pasticceria dei miei insomma ho ventitré anni può essere mai che una ragazza non venga assunta in nessun lavoro? Cos'ho di male?

Emanuela: Non hai niente che non va è solo che le persone non apprezzano niente, o meglio dire, credono che ci sia bisogno di molteplici esperienze prima di iniziare a lavorare ed è giusto però mi risulta che Diego sia stato assunto per lavorare in carrozzeria senza nessun problema e senza nessun precedente lavoro.

Martina: Che odio, questa cosa è sbagliata, ma come si può.

Emanuela: Calmati cara, agitarsi per queste cose non ne vale la pena, cerca di sfruttare al meglio quello che sai fare e vedrai che prima o poi arriverà anche per te una gioia.

Prima o Poi ~Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora