"Guarda nonnina, guarda quanti fiori ci sono in questo prato, su vieni facciamo delle collane."Sta attenta piccola Mimi, ci sono delle piante spinose."
"Non preoccuparti, su nonnina andiamo."
"Sei bellissima con questa collana nonnina, vado a prendere quel bellissimo girasole."
"No Mimi sta attenta, è pericoloso."
Quando la piccola ritornò non vide più la sua nonnina, così iniziò a cercarla pensando che stesse cercando qualche fiore nelle vicinanze.
"Nonnina? Dove sei? Ho preso il girasole? Non farmi gli scherzetti sai che li odio."
"Nonnina non lasciarmi ti prego, dove sei?"
"Nonnina per favore fatti vedere."
All'improvviso si sentì un grande tonfo poi il nulla assoluto, la piccola si avvicinò e non poté credere ai suoi occhi, la sua povera nonnina non c'era più, solo la sua collana era rimasta integra, essa giace sul prato verde e profuma come la sua nonnina ma la piccola non ci credeva, non voleva crederci ed è per questo che iniziò ad urlare disperatamente, a piangere come non aveva mai fatto prima, chiedeva aiuto ma nessuno la ascoltava, era sola in quel prato verde seduta sulle sue stesse gambe a chiamare il nome della sua nonnina che purtroppo non ci sarebbe più stata...
Mi svegliai velocemente e mi spaventai quando vidi le figure di Charles e Carlos davanti a me.
Charles: Ei petite è tutto ok?
Martina: Eh cosa? Potreste gentilmente spostarvi dalla visuale? Non mi sento molto bene e vorrei alzarmi.
Charles: Che hai petite?
Carlos: Charles aspetta un attimo, falla riprendere.
La testa iniziò a farmi male, cercai di raggiungere il tavolo senza crollare da un momento all'altro, sentivo le voci di Charles e Carlos fondersi tra loro, non stavo capendo più niente.
Charles: Non c'è l'hai un analgesico? Qualcosa che la faccia riprendere, sbrigati Carlos.
Carlos: Mate calmati, lo vado subito a prendere tu cerca di tranquillizzarla.
Prima che Charles potesse intervenire cercai di rassicurarlo con la poca voce rimasta.
Martina: Sto bene Charlie, passerà in fretta.
Charles: Non è vero chèrie, sei persino bianca in faccia.
Martina: Stronzate.
Carlos: Eccomi, un bicchiere d'acqua e poi manda giù.
Respinsi la bustina contenente il medicinale, non volevo assumere farmaci volevo cercare con tutta me stessa di riprendermi da sola e non con l'aiuto di un medicinale.
Martina: Non lo voglio, sto bene.
Carlos: Non si direbbe bebecita, prendilo prima che la situazione potesse peggiorare.
Esitai un po', speravo con tutta me stessa che il dolore di testa potesse smettere da un momento all'altro ma andava solo a peggiorare perciò l'unica soluzione sarebbe stata quella di prendere l'analgesico offerto da Carlos.
Charles: Grazie Carlos.
Carlos: Di nulla mate, vado a controllare un attimo Caterina, torno subito.
Provai ad alzarmi ma Charles con una sola mossa mi rimise al mio posto, voleva delle spiegazioni ma non gliele avrei date qui.
STAI LEGGENDO
Prima o Poi ~Charles Leclerc
General FictionTra le pagine del romanzo scritto dalla giovane Martina si nascondono passati traumatici e ricordi che segnarono la vita della giovane ragazza. Verità nascoste, così nascoste da non arrivare a pensare che alcune di loro sono esistite veramente. Intr...