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25 agosto 2023, Sicilia📌

Seduta sul divano, con il computer tra le gambe, con Naomi ed Emanuela accanto a me, guardai attentamente quel piccolo tasto da premere con scritto "invia". Ero agitata e piena d'ansia, quel romanzo potrà decidere il mio futuro, ormai stava tutto in quelle innumerevoli parole.  

Naomi: Dai Marty, non pensare a niente e invia.

Sorrise e mi incitò con un piccolo abbraccio. 

Emanuela: Si ha ragione, crediamo in te, il romanzo è bellissimo e merita tanto.

Qualche giorno fa decisi di fare la cosa giusta e di far leggere il mio romanzo alle due ragazze, rimasero entrambe stupite e con le lacrime agli occhi, furono fiere di me per ciò che avevo scritto, contemplavano quel libro manco se fosse la cosa più pregiata che avessero letto. Quel romanzo le aveva fatte piangere ad entrambe e non vedevano l'ora che arrivasse il grande giorno per mandarlo sul sito del concorso.

Naomi: Ok se non lo fai tu lo faccio io e sai che non mi faccio problemi a farlo.

Stava per strapparmi il computer dalle mani ma la fermai in tempo. Dovevo farlo io, con i miei tempi ma avrei dovuto farlo io.

Martina: Okok, lo mando.

Cliccai sul tasto blu una volta per tutte e subito dopo apparve una schermata con scritto: "Ti ringraziamo per aver mandato il tuo lavoro, per maggiori informazioni puoi visitare il nostro sito..." Chiusi gli occhi e sospirai. Non potevo ancora crederci, ero incredula, sopraffatta da diverse emozioni. 

Martina: Ok adesso non ci resta che aspettare.

Emanuela: Contiamo su di te, quel romanzo è pieno di talento.

Fece un mezzo sorriso e cedette ad un abbraccio. Lei odiava gli abbracci perciò non appena allargò le braccia colsi subito l'occasione e la strinsi a me. 

Naomi: Già, adesso non ci pensare troppo e non farti venire l'ansia il risultato lo avrai fra 5 giorni quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi.

Martina: Ne sei proprio sicura?

Emanuela: Martina ti abbiamo detto migliaia di volte di stare tranquilla non preoccuparti anzi questi 5 giorni li passeremo insieme.

Il mio cuore esplose di gioia. Le ragazze erano disposte a starmi vicino per tutto il tempo fin quando non sarebbe arrivata l'email del concorso. Non avevo mai provato una sensazione del genere prima d'ora, tutto ciò mi rendeva felice perché si, le piccole cose e i piccoli gesti possono davvero renderti felice e ancora una volta, l'affetto delle ragazze mi ha aiutata molto, da qui capì che a volte non bisogna avere tanti amici per essere ricca, non hai bisogno di cose materiali per capire quanto una persona ci tinga a te, bastano piccole dimostrazioni d'affetto e capirai cosa significa davvero essere "ricchi". 

Martina: Ragazze sapete quanto sia importante per me questo concorso è normale avere un po' d'ansia ma vi ringrazio sempre per il vostro sostegno. 

Naomi: Si è normale avere un po' d'ansia ma tu ne sei totalmente ricoperta e sono sicura che se Emanuela non avesse fatto quella proposta staresti tutti e 5 i giorni a mangiucchiarti le unghie e ad avere continui sbalzi d'umore.

In effetti aveva ragione ma feci l'offesa negando tutto.

Martina: Che esagerate!

Emanuela: Pensala come vuoi ma da stasera starete tutte due da me.

Naomi: Che bello! Così passiamo più tempo insieme e vedere tante serie TV, mangiare schifezze...

Martina: Ti vedo molto gasata, vorrei essere così spensierata come te.

Bofonchiai ridendo di nascosto.

Naomi: Vedrai che tutta quest'ansia andrà via quando starai con noi.

Martina: Lo spero, adesso avviso i miei che starò via per un paio di giorni e dopo mi aiutate a preparare il borsone.

Emanuela: Va bene, sbrigati.

Corsi dai miei ma prima di entrare in soggiorno li sentì parlare e siccome non so tenere a freno la mia curiosità decisi di restare nascosta e ascoltare la conversazione.

Papà: Ti dirò la verità, da un lato vorrei che vincesse questo concorso ma dall'altro non sarei pronto a lasciarla partire da sola.

Cosa? Ma perché? Se davvero vorrebbe vedermi felice non dovrebbe dirmi tali parole. 

Mamma: Di nuovo con questa storia? dobbiamo farle vivere i suoi sogni, ormai ha 23 anni ed è abbastanza matura.

Rispose mia madre stizzita mentre ripiegava i vestiti. 

Papà: Non metto in dubbio che non si capace di prendere un aereo, sto solo dicendo che per me resterà per sempre una bambina e non sono pronto a lasciarla andare.

Scioccante. Ma se fino 2 mesi fa era sicuro delle parole che mi aveva riferito adesso perché sembra aver cambiato idea? 

Mamma: Ma non stai lasciando andare nessuno, Martina rimarrà con noi, anche se si trovasse in Austria sai che tua figlia ci pensa sempre e la stessa cosa vale per noi. Non ostacolarla con queste paranoie e incertezze.

Continuò mia madre difendendomi. 

Papà: Pensala come vuoi ma sappi che se voglio io posso anche dirle di restare qui e non fare niente.

Avrebbe dovuto solo provarci e per una buona volta avrebbe conosciuto quel lato di me che non gli avevo mai mostrato. 

Mamma: Pensi che questo sia giusto nei confronti di tua figlia? Come reagiresti se ti impedissero di realizzare il tuo più grande sogno? Come ti sentiresti? Pensaci perché potresti perdere una figlia per questo tuo atteggiamento.

Stanca di tutta questa situazione, mi presi di coraggio e varcai la porta del soggiorno. 

Martina: Mamma, papà volevo dirvi che ho appena inviato il romanzo e informarvi che starò da Emanuela con Naomi fin quando non arriva l'esito del concorso.

Mia madre smise di fare ciò che stava facendo, non appena mi vide sorrise e mi abbracciò.

Mamma: Va bene, mi raccomando aggiornaci su tutto e mandaci qualche messaggio.

Martina: Non preoccupatevi, sapete come sono fatta, non dovete dubitare di me, vi penserò sempre.

Sorrisi ad entrambi e ritornai in camera mia. Ero sconcertata dopo aver ascoltato la discussione dei miei ma ero ancora più sconcertata dalle parole di mio padre, cosa intendeva dire con "Se voglio, io posso anche dirle di restare qui e non fare niente".

Emanuela: Oh finalmente, perché ci hai messo tutto questo tempo?

Non risposi e mi avvicinai al mio letto. Conoscevo mio padre, se voleva ottenere una cosa la otteneva e avrebbe fatto di tutto per mantenerla. Provai una certa ansia, avrebbe potuto costringermi a rimanere qui, potrebbe distruggere il mio sogno immediatamente e al sol pensiero una lacrima scese sulla mia guancia. 

Naomi: Ehi tutto ok?

Raccolsi subito la lacrima e feci un sorriso di circostanza. 

Martina: Come? Oh sì è tutto ok.

Naomi: Non mi sembra, è successo qualcosa.

Affermò con certezza, non potevo mentire proprio a lei che mi conosceva meglio di qualunque altro. 

Martina: Ho solo ascoltato una conversazione abbastanza scioccante dei miei.

Decisi di raccontare tutto alle ragazze, mi fidavo di loro e sicuramente mi avrebbero aiutata dandomi qualche consiglio.

Naomi: Non me lo sarei mai aspettato dallo zio, tua mamma ha ragione, questo non è giusto.

Martina: Già però adesso non ci voglio pensare piuttosto aiutatemi con il borsone.

Emanuela: Oh, non ti preoccupare abbiamo già fatto tutto noi.

Rimasi stupita, corsi ad abbracciarle, non sarebbero bastati neanche 100 mila "grazie" per compensare il loro aiuto. 

Martina: Grazie ragazze, vi voglio bene.

Prima o Poi ~Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora