Probabilità

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Un professore, agli inizi del '900, per spiegare ai suoi alunni la teoria della probabilità, fece questo esempio: se mettiamo un numero finito di scimmie in una stanza, e diamo ad ognuna di loro una macchina da scrivere, anche se butteranno lettere a caso, se avranno un tempo infinito, prima o poi scriveranno la Divina Commedia.

Con questo voleva dire che, se c'è anche una minuscola possibilità che qualcosa accada, se le diamo un tempo infinito, questa si verificherà.

Possiamo usare questa teoria sulle nostre stesse vite. Quante probabilità ci sono che su 7,9 miliardi di persone, noi incontreremo nostro marito o nostra moglie?
Sono bassissime, essendo una persona su 7,9 miliardi di persone.

Oppure, quante probabilità ci sono che io, scrittrice anonima, prima o poi incontri voi lettori? Certo è probabile, ma quante probabilità ci sono che scopriate chi sia veramente?

Forse un giorno ci incontreremo per strada, voi conoscerete le mie storie, il mio pensiero, a differenza di altre persone, ma non saprete mai che sono proprio io.

Credo che l'anonimato dia un fascino ai libri che scrivo.
Non sai chi c'è dietro, non sai il suo vero nome, ma sai come pensa.

Ma se mai incontrerete una ragazza spesso persa nei suoi pensieri, a cui piacer l'arte e la filosofia, ricordatevi di me. Forse sarò io, o un mio simile, io non lo so, solo il destino può saperlo.

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