37.

393 54 18
                                    

Qui inizia la parte tragica. L'imprevisto, per meglio dire, che scatena il panico.
Questa parte non la può raccontare Maya, non avendo avuto il diario con se e soprattutto non potendo scrivere.
Perciò la lascio raccontare a Ross.

{Ross' pov}

Erano i primi di maggio. Il caldo iniziava a farsi sentire, nonostante quel giorno delle nuvole coprissero il cielo.
Alle 3:30 di solito uscivamo da scuola. Quel giorno mi offrii per accompagnare Maya a casa, per non farla andare a piedi.
Le appoggiai il casco sulla testa e glielo allacciai lentamente.
Poi salimmo sulla moto, e aspettai che lei mi stringesse abbastanza forte prima di partire.
Uscii dal territorio della scuola e imboccai la strada per arrivare a casa sua.
Mi sarebbe piaciuto restare per un po' e farle compagnia.
Ma poi quel camion, quel fottutissimo camion, mi intralciò la strada e la moto urtò contro di esso scaraventandosi a terra.
Io mi ruppi il braccio, semplicemente. Lei cadde di schiena, urtando bruscamente contro la testa, e la moto le cadde addosso. Svenne sul momento.
Ignorando i dolori acuti che mi martellavano l'avambraccio la sorressi dalla testa e chiamai l'ambulanza, poi mia madre, poi sua madre, poi bestemmiai contro l'autista del camion.
Le nostre madri vennero subito, seguite dall'ambulanza.
La caricarono su di essa. Sua madre salì con lei e io, dopo aver fatto storie di tutti i tipi, la seguii.
Mi aspettavo che Madelene, sua madre, mi incolpasse dell'accaduto. Invece mi credette subito quando le spiegai che è stato un camionista. Penso che abbia contribuito anche il mio pianto isterico.
Da come me l'aveva descritta Maya, sua madre sembrava una senza cuore. Invece a me non è parso così.
«Ha subito un trauma cranico.» affermò il dottore guardando in basso. «La terremo in terapia intensiva.»
In sala d'attesa con me c'era la mia famiglia, i suoi genitori e Milly. Questi ultimi accettarono la cosa, nonostante avvertii il dolore sui loro visi. Io no. Il dolore su di me si faceva sentire. Non riesco a tenerlo dentro. Sono fatto così. Mi misi a urlare contro il dottore ordinandogli di farmi entrare nella sala ricoveri e dopo il suo ennesimo no lo scansai con forza e aprii la porta.
Tanti tubicini contornavano la sua testa e il suo viso -sempre stato molto pallido- era bianco latte.
Capii subito perchè il dottore non mi voleva far entrare.

-SPAZIO AUTRICE-

Nooooooo
Mayaaaaaaa
Nnnoooooooooooo
Piangiamo insieme.
PREGHIAMO.
😭😭😭
Commentateee voglio sapere che ne pensate:)
Un bacioneee:**

-r5claudia-

Crazy Stupid Love •R.L.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora