42.

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"21 maggio 2012
Caro diario,
Ieri sono andata a casa Lynch. Appena sono entrata mi hanno accolto tutti con un abbraccio. Poi mi scortarono in cucina mostrandomi una piccola festa che avevamo fatto per me. Cioè, c'erano gli addobbi, degli snack, delle bevande, della musica, ma non era una vera e propria festa. Non mi lamento di certo, però.
«Maya! Come mi sei mancata!» esclamò Delly abbracciandomi, ancora sull'uscio della porta.
«Anche tu!»
«Volevo venire a trovarti ieri, ma ho preferito lasciarti con la tua famiglia...» aggiunse poi. «O meglio, con Ross, visto che è stato tutto il tempo a casa tua.»
Mi limitai a sorridere e guardare in basso.
«Si, è stato dolce..» dissi, pensando a quanto la parola "dolce" renda poco l'idea.
Passammo il pomeriggio in cucina a parlottare, a masticare qualche dolcetto -buonissimo, per l'appunto- di Stormie, con la musica di sottofondo.
Non mi sarei mai aspettata un'accoglienza del genere.
Poi Rydel mi portò in camera sua.
«Allora, raccontami.» buttò li, sedendosi sul letto dalle lenzuola rosa. La raggiunsi e mi sedetti anch'io.
«Cosa devo raccontare?»
«Non so, com'è stato stare in ospedale?»
Mi misi a ridere.
«Sei seria?»
«Okay, ti devo fare le domande.» replicò. «Per esempio, tu avvertivi la nostra presenza durante il coma?»
«In effetti si...»
«Wow, quindi avvertivi le urla isteriche di Ross quando minacciava il dottore di farlo entrare?»
«Solo i primi giorni. Dopo un po' ha smesso.»
«Sai, non è mai tornato a casa. È stato ogni secondo in ospedale.»
«Ne vale la pena, per me?» riflettei ad alta voce.
«Certo che ne vale la pena, Maya.» disse accarezzandomi il braccio.
Sorrisi timidamente.
«Non ne sono tanto sicura. Non so perchè l'ha fatto.»
«Beh, perchè ti ama.» affermò come se fosse ovvio.
«Si, ma come fa ad amarmi? Sono impossibile, fredda, distaccata, arrogante, e-»
«Ho sentito una voce tirare fuori le stesse cazzate che ha detto ieri.» la voce di Ross penetrò attraverso la porta, poi lui la aprì, si sedette vicino a me e si rivolse a Rydel.
«Secondo te lo capirà mai di essere stupenda?» le fece.
«Non c'è speranza.» risposi io. «Non lo capirò mai.»
«Il tuo problema è che guardi solo i lati negativi.» intervenne Rydel. «Guarda anche quelli positivi, ne hai così tanti..»
«Tipo?» tagliai corto.
«Tipo, sei intelligente, simpatica, dolce, bella, determinata...»
Stava menzionando un sacco di qualità che in me non ho mai visto.
«Ti prego..» risposi.
In ogni caso è stata una grande giornata. Essere cadute da una moto, aver subito un trauma cranico e essere restata un mese in ospedale, dopotutto, ha i suoi privilegi. Tutti mi trattano come se non fossi la ragazza arrogante e distaccata dal mondo che la gente evita. La cosa mi fa piacere.
I miei genitori stanno passando molto più tempo a casa, inoltre. Beh, lavorano comunque, in realtà. Non so se hanno capito che lavorare a casa appiccicati ad un computer o in un ufficio non fa molta differenza.
Comunque, vado a cenare, ora.
Con affetto,
-Maya."

-SPAZIO AUTRICE-

Capitolo 42.
Di già.
Wow.
Che ve ne pare?
Noioso?
Forse un po'... beh, fatemi sapere che ne pensate nei commenti:)
Un bacione:*

-r5claudia-

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