Capitolo 3

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Vera's pov*
Uscendo dal parcheggio della scuola notai Alex incamminarsi verso la fermata dell'autobus, ormai vuota. Solo in quel momento mi resi conto che restare a discutere con me le aveva fatto perdere l'autobus, e mi sentii un po' in colpa. Eppure non aveva obiettato, e non sembrava avere fretta, probabilmente non voleva complicare ulteriormente le cose dopo le nostre prime impressioni.
Nel tragitto per casa per qualche strano motivo pensai continuamente ai suoi strani atteggiamenti e alle situazioni di oggi.

Io ho sempre avuto il bisogno costante di inquadrare per bene tutto e tutti, colleghi, alunni, situazioni, ho bisogno che sia tutto costantemente sotto il mio controllo, si dice che questa sia una peculiarità dei nati sotto il segno del leone, ed è una delle cose che più apprezzo di me, anche se chiunque lo noti lo identifica come un difetto. Questa ragazza peró mi confonde, c'è qualcosa in lei che non riesco a comprendere, oggi non sono riuscita a inquadrarla come ho fatto con gli altri, e questo mi incuriosisce.

Alex's pov*

Sono le 22 e Alex sta per mettersi a letto, ma il suo telefono squilla

"Signor Wilson! La stavo proprio aspettando"
"Scusami cara, stasera ho fatto un po' tardi, allora?! Com'è andato questo primo giorno?"
"Sapevo che sarebbe andato male, ma non mi aspettavo così tanto, la sua sostituta già mi odia"
"Odiarti? Mi sembra impossibile, sono sicuro che ti stai sbagliando, lo sai che mi sono occupato io stesso di sceglierla, pensavo ti sarebbe piaciuta, dai raccontami un po'"

Parlarono a lungo, e il Professor Wilson concluse la telefonata al quanto divertito dalla situazione che si era creata, ma sicuro che si sarebbe risolto tutto e che Alex avrebbe presto cambiato opinione sulla professoressa Bianchi.

La sveglia si fa sentire e stamattina vorrei solo spegnerla e continuare a dormire fino a domani, e poi continuare così in loop fino a tipo.. sempre. Ogni tanto penso a quanto siano fortunati gli animali ad andare in letargo, o più semplicemente a non dover andare a scuola. Mi ci vuole sempre un indeterminato lasso di tempo per far abituare il mio orologio biologico alla routine scolastica, ma una volta riuscita mi è ancora più difficile tornare a svegliarmi tardi, ammetto che questa voglia irrefrenabile di dormire sia eccessivamente accentuata nel periodo scolastico.
Mi vesto velocemente e non avendo ancora l'orario provvisorio porto con me soltanto qualche quaderno, mentre nonostante io sia atea continuo a pregare di non incrociare la Bianchi, non ho nessuna voglia di girare per tutta la scuola.

L'autobus stamattina ha fatto tardi, quindi una volta arrivata evito di cercare le mie amiche e mi dirigo direttamente verso l'entrata. Passando accanto al parcheggio non posso fare a meno di notare l'r8 della Bianchi, parcheggiata nello stesso identico punto di ieri, abbiamo una persona abitudinaria noto.
Arrivata davanti alla porta mi rendo conto di essere in ritardo di 7 minuti, ora sta tutto nelle mani di chi troverò dietro questa porta, spero nessuno di troppo pignolo come il professor Giglio, non ho voglia di un ritardo il secondo giorno.
"Buongiorno, mi scusi per il ritardo" dico tutto ad un fiato aprendo la porta.
Non appena alzo lo sguardo il ritardo viene a me, questa donna è tanto antipatica quanto bella, la trovo girata di spalle a cercare il telecomando della Lim e giurerei di aver visto in slowmotion il momento in cui si è girata verso di me.
"Parisi buongiorno, sei fortunata, non abbiamo ancora iniziato la lezione ".
Accennai un piccolo sorriso in risposta, e andai a sedermi.
Giulia: "Solo tu potevi essere in ritardo già il secondo giorno"
Gi: "lasciala stare, aveva bisogno dell'entrata teatrale per farsi notare dalla sua anima gemella"
Alex: "Si Gi, non vedevo l'ora di scoprire se è il tipo di persona che mette i ritardi o no, quindi ho deciso di testarlo personalmente"
Gi: "fai pure la spiritosa, ma abbiamo visto tutti la tua mascella cadere quando l'hai vista"

Ginevra esagera, semplicemente è normale essere sorpresi quando ci si aspetta di trovare un uomo bigotto di 60 anni e invece si ha davanti una donna bionda con l'oceano al posto degli occhi e un'infinita eleganza nel suo completo blu giacca-pantalone.
Melissa: "Ah e sarai felice di sapere che abbiamo due ore con Miss Blanchett qui presente"
"cazzo io volevo dormire stamattina"
"Parisi se vuoi vado via e ti lascio riposare"
Sento il calore farsi strada fino ad arrivare sul mio viso, probabilmente sono più rossa di un pomodoro in questo momento, la classe intera ride, ma la Bianchi nonostante la battuta ha solo un accennato sorriso di soddisfazione, che però manda subito via quando si rende conto del mio imbarazzo, e battendo le mani in un attimo zittisce tutti.
"come on, let's start guys"

Tra spiegazioni, qualche pausa e qualche battuta la lezione con la Bianchi finì abbastanza rapidamente, e prima di varcare la soglia si voltò verso di me dicendo "Alex please potresti seguirmi un attimo fuori?"
Feci come voleva.
"mi dica prof"
"ti va di farmi vedere la scuola a ricreazione?"
"in 15 minuti e con i corridoi affollatissimi prof? Mi sembra una mission impossibile che nemmeno Tom Cruise"
Rise di gusto e per la prima volta riuscii a vedere il suo vero sorriso, magnetico tanto quanto lei.
"È che non volevo farti perdere di nuovo il pullman, ieri ti ho vista alla fermata da sola"
"Non si preoccupi, non è un problema per me, tanto non ho nessuno a casa ad aspettarmi"
Si sconvolse particolarmente "vivi da sola?!"
"Nono, vivo con mia madre, ma in questo momento è via per lavoro"
Notai un velo di sollievo sul suo viso
"Allora ci vediamo in 3C alla fine delle lezioni"
mi sorrise rapidamente e andò via, lasciando dietro di sè la sua solita scia di profumo.

Gi: "vi date già gli appuntamenti, che carine"
Alex: "Gi dovresti smetterla, prima o poi qualcuno ti sentirà a crederà che i tuoi film mentali siano reali"
Gi: "perché Melissa corre come una pazza verso di noi?"
Alex: "perché è iperattiva"
Melissa: "HO VISTO GIGLIO CON UN COMPLETO GIALLO OCRA VENIRE VERSO DI QUA"
Alex: "cazzo"
Gi: "cazzo cazzo"
Giulia: "che succede?"
Alex: "sta arrivando Giglio"
Giulia: "cazzo"

Come previsto, arrivò il professore Giglio, giuro che preferirei passare tutte e cinque le ore con la Bianchi a fare figuracce piuttosto che passare anche soltanto dieci minuti con lui, un professore di filosofia che, in attesa della pensione, ha deciso di dedicarsi alla distruzione delle vite di poveri studenti innocenti, non a caso, è soprannominato Hitler.

Nonostante fosse solo il secondo giorno Hitler non si fece scrupoli e, tra gli sbadigli di tutta la classe, iniziò la spiegazione di Hegel. Quelle ultime ore sembrarono lunghe anni, e quando finalmente sentimmo il suono della campanella ci precipitammo fuori dall'aula tirando un sospiro di sollievo per esserci liberati di quella tortura.
Giulia: "Non vedo l'ora di lanciarmi sul letto e dormire, non so come farai a resistere ancora qui"
La guardai con aria confusa
Gi:"non dirmi che hai dimenticato il tuo appuntamento romantico con la bella bionda"
Alex:"non ci posso credere, Hegel deve avermi bruciato il cervello, l'avevo completamente dimenticato"
Melissa:"quindi stai ammettendo che è un appuntamento romantico?!"
Alex:"assolutamente no, sto solo cercando di ignorare le vostre fantasie contorte"
Giulia:"e illegali"
Alex:"finalmente qualcuno che mi supporta"
Giulia:"oh no, io sono fermamente convinta che abbiamo davanti un enemies to lovers con tanto di age gap, stavo solo specificando"
Alex:"inizio a non sopportarvi più, ora vado, ci sentiamo dopo"

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