Capitolo 2

131 8 0
                                        

Prof Bianchi: "dunque ragazzi, mi piacerebbe conoscervi un po' prima di iniziare questo percorso con voi, vi va una presentazione veloce in inglese?"

La classe restò in silenzio, Alex era indubbiamente quella con cui il professore Wilson aveva legato di più, ma dopo aver passato quattro anni insieme tutti si erano affezionati particolarmente a lui, e non era facile accettare che qualcuno avesse preso il suo posto proprio nella parte più importante del loro percorso.

Prof Bianchi: "bene.. allora chiamo io qualcuno, miss finezza do you want to start?"
Ecco qua, umiliazione completa oggi.
Alex: "oh sure.. I'm Alex Parisi and I'm 17"
Prof Bianchi: "and?"
Alex: "I don't know, what you wanna know about me?"
Prof Bianchi: "for exemple do you have brothers? Sisters? What do you do in your free time?"
Alex: "well, I'm an only child and my hobbies are gym, volleyball, music, books... but I'm always open to new things, I like try a little of everything"
Lei abbassa lo sguardo e la sento sussurrare "mh.. maybe you're not that bad like you seems", non credo volesse farsi sentire da qualcuno, tantomeno da me, ma gli altri sono tutti troppo distratti per ascoltare la nostra conversazione.
Prof Bianchi: "good Alex, I like your English... now you"
Indica Melissa, seduta proprio dietro di me, e inizia a conversare con lei, anche se ogni tanto mi sembra che mi stia guardando. Non le avrò sicuramente fatto una buona impressione, ma il sentimento è del tutto reciproco, non sarà un anno semplice.
Le presentazioni finiscono, e con loro finisce anche la prima ora, mi alzo per andare ai primi banchi a parlare con Jennifer, una mano mi tocca la spalla.
Prof Bianchi: "Alex ora devo andare in un'altra aula, passa in 4D alla fine dell'ultima ora così discutiamo un attimo di quella questione, see you later"
Va via velocemente sul suo tacco12 lasciando dietro di sè una scia di profumo non indifferente e lasciandomi un po' a bocca aperta, sia perché avevo completamente dimenticato di doverci parlare per il casino che ho fatto, che per quella sorta di scossa che ho sentito quando mi ha toccata.
Jennifer: "è appena arrivata, di cosa dovete parlare?"
Alex: "lasciamo stare, questa sarà una lunga giornata"
Passano le ore in modo stranamente piacevole, il primo giorno è il primo giorno per tutti, anche i professori hanno poca voglia di fare lezione, e questo non mi dispiace per nulla.
Non nego che durante queste ore io abbia un po' pensato a questa donna un po'.. non so... particolare, ma ho notato di non essere stata la sola, in molti hanno fatto riferimenti alla sua figura appena è andata via, e nonostante non mi stia simpatica non trovo che questo sia l'approccio corretto.
Giulia: "a cosa pensi?"
Ginevra: "nono, a CHI pensi?"
Melissa: "lo so io, pensa alle innumerevoli figure di merda che ha fatto con la Bianchi nel giro di venti minuti"
Giulia: "che disagio, tra un po' devi andare a parlarci.. da sola"
Alex: "Non ricordatemelo, voglio sotterrarmi"
Ginevra: "non esagerare, al massimo le ricompri il computer, glielo impacchetti, lei la prende come una dichiarazione d'amore, vi innamorate, vi sposate, avete tanti bambini e vivete per sempre felici e contente"
Alex: "si Gi, andrà sicuramente così ne sono sicurissima"
Giulia: "Ginevra sarà anche nel suo mondo fatato, ma tu devi ammettere di aver pensato che è carina"
Alex: "carina.. sì"
Alzo gli occhi al cielo, ma non posso negare di averlo pensato, non è solo "carina", è maledettamente affascinante.
Melissa: "proprio il tuo tipo"
Giulia: "direi più che carina"
Ginevra: "non mentire dai"
Alex: "va bene va bene, è molto carina e potrebbe candidarsi come sosia ufficiale di Cate Blanchett, ma smettetela per piacere, vorrei ricordarvi che è una professoressa in caso ve lo foste dimenticato"
Giulia: "cazzo ecco a chi somiglia, ha proprio le vibes di Cate, è tipo la Blanchett con vent'anni in meno e i capelli più lunghi"
Alex: "si, come volete voi, ora se volete scusarmi la campanella sta per suonare ed io ho una nuova figura di merda da fare con un'attrice di fama mondiale"

La campanella suona, il primo giorno è ufficialmente finito, ma non per Alex, che si sta dirigendo verso la 4D.

Una volta arrivata davanti l'aula trovo la porta chiusa, tipico gesto che di solito aiuta la signora Pina a ricordare quali sono le classi che ha già pulito. Questo mi fa per un attimo sperare che la Bianchi si sia dimenticata della nostra conversazione e sia andata a casa da suo marito. Marito? Avrà un marito? Di solito io e Giulia cerchiamo di individuare le fedi sulle mani dei professori, spettegolare è un buon modo per passare il tempo durante le lezioni, ma ora non è questo il punto.
Busso.
Una voce un po' roca risponde "avanti", ed io entro, decisa a scusarmi per tutto.

"ti stavo aspettando, Alex"

La mia spavalderia svanisce per un attimo, ed io mi blocco stupita dalla disinvoltura della donna che ho davanti, seduta sulla cattedra con le gambe accavallate e senza scarpe, come se nulla fosse.
Alex: "Ho fatto il prima possibile, ci ho messo un po' a trovare la classe"
Prof Bianchi: "non dirlo a me, stamattina mi sono persa quattro volte, questa scuola è un labirinto"
Alex: "si fidi, deve solo abituarsi, nessuno le ha fatto vedere la scuola?"
Prof Bianchi: "veramente no, mi hanno abbandonata al mio destino"
Questa improvvisa simpatia mi stupisce un po', ma non posso evitare un sorriso, che cerco di nascondere abbassando lo sguardo.
Prof Bianchi: "allora.. invece di ridere di me, pensiamo ai casini che hai combinato tu"
Alex: "mi dispiace veramente tantissimo, le ricomprerò il computer io n-"
Prof Bianchi: "-è stato un incidente, lo so Alex, non c'è bisogno di disturbarsi"
Alex: "mi sentirei troppo in colpa a farlo ricomprare a lei"
Prof Bianchi: "davvero, non preoccuparti, volevo parlarti per chiarire un attimo la questione, non per ottenere un computer gratis"
Alex: " non intendevo questo, non credo si tratti di un computer gratis, ma di qualcosa che le è dovuto, sono stata io a romperlo"
Prof Bianchi: "Alex tranquilla, davvero, non lascerei mai che un mio studente mi comprasse un computer, avevo intenzione di parlarti perché non volevo che ti sentissi a disagio quando sono in classe, oggi avevi sempre lo sguardo basso, non è successo nulla di grave, è solo un computer"
Alex: "ne è sicura? Perché se uno sguardo potesse uccidere sono sicura che sarei già morta quando mi ha guardata male stamattina"
Non disse nulla, ma rise, forse non è così antipatica come sembra, ma ormai mi odia probabilmente.
Prof: "mi è venuta un'idea, facciamo un patto.. ti va?"
Alex: "dipende, cosa intende?"
Prof: "tu mi fai un tour della scuola e il nostro debito è estinto e non dovrai più sentirti in colpa, non ho nessuna voglia di passare nove mesi a perdermi per questa scuola"
Alex: "non sono proprio sicura sia un patto equo, sa?"
Prof: "prova a dirlo a questi piedi, che hanno passato tutto il giorno a fare inutili rampe di scale su dodici centimetri di tacchi"
Alex: "se la mette così.. accetto, vuole farlo ora?"
Prof: "domani? Almeno metto scarpe più comode"
Alex: "perfetto, a domani allora"
Prof: "A domani, Alex"

Alex uscì dall'aula con un leggero sorriso, e appena se ne accorse si sentì strana, ma decise di non farci caso e cercare di tornare a casa il prima possibile.
Uscita dalla porta principale attraversò il parcheggio, c'erano pochissime macchine, ma una tra queste spiccava in modo particolare. Alex si fermò qualche istante davanti ad essa e tra sè e sè un po' allibita sussurrò "chi è il mostro che ha un'Audi r8 in questa scuola.."

Passi dietro di lei. Tacchi, dietro di lei.
"Mi sembra un po' esagerato definirmi un mostro, non trovi?" disse con un tono divertito.
Cazzo.
Non di nuovo.
Mi girai con l'immensa speranza di essermi sbagliata, di aver sentito male, ma dopo quella mattina credo di aver appreso che quella voce l'avrei riconosciuta sempre, anche in mezzo ad altre mille voci.
Alex: "quanto sono riuscita a farmi odiare da lei in un solo giorno da uno all'infinito?"
Prof: "sei simpatica, Alex, computer a parte"
Alex: "la ringrazio, ma fossi in lei mi odierei, in ogni caso, ha veramente una macchina stupenda, complimenti"
Prof: "la parola odio è una parola piuttosto importante, non potrei odiarti, e poi questo sarà il mio pretesto per prendere un bel macbook"
Alex: "Ah allora dovrebbe addirittura ringraziarmi"
Prof: "non esageriamo adesso! A domani Alex"
Alex: "a domani prof"

La Bianchi entrò in macchina e sfrecciò via, mentre io mi accontentai del mio fantastico autobus e dopo circa 20 minuti fui finalmente a casa.

Chiedi alla lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora