5. Lussuria

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Lussuria: incontrollata sensualità,
irrefrenabile desiderio del piacere sessuale fine a sé stesso, concupiscenza, carnalità, divinizzazione del sesso sempre maggiore, che può andare dalla fornicazione sino all’adulterio
e agli atti più estremi e perversi
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Lussuria: incontrollata sensualità, irrefrenabile desiderio del piacere sessuale fine a sé stesso, concupiscenza, carnalità, divinizzazione del sesso sempre maggiore, che può andare dalla fornicazione sino all’adulterioe agli atti più estremi e pe...

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LUSSURIA

TW: Sesso esplicito
(ma proprio tanto)
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Quando Manuel riuscì finalmente ad infilare la chiave corretta nella toppa della porta e ad aprirla, lo stretto papillon che ostruiva il passaggio dell’aria nella gola di Simone gli pendeva già in mano, sganciato dal resto come fosse il suo personale trofeo sul destino.

Sorridendosi come ebeti e soffiandosi aria calda sul collo, due figure avvinghiate scivolarono nell’appartamento e sbatterono la porta dietro di loro, roteando a vortice sul pavimento e puntando i piedi per liberarli dalle ingombranti ed inutili calzature che vi indossavano.
Approdarono, se così si poteva dire, al bordo del grosso tavolo all’ingresso, dove una sedia d’intralcio venne letteralmente calciata via e dove un decisamente più spudorato Simone afferrò il ragazzo di fronte a lui per le ascelle e lo sollevò di peso per mandarlo a sdraiarsi più o meno lungo il tavolo, puntando le ginocchia anche lui sul medesimo mobile per raggiungere di nuovo il suo viso e ricongiungere le labbra ebbre di desiderio fra loro, Manuel che inarcava la gamba per avvilupparla attorno al ragazzo.

Continuarono a baciarsi ininterrottamente per minuti che parvero ore, variando soltanto il movimento che compivano all’interno delle bocche incollate, fino a che non ne poterono più, fino a che i polmoni dentro di loro non supplicarono di poter respirare, e anche quando si furono separati continuarono a fissarsi, leggendo negli occhi dell’altro il medesimo desiderio animale di prendersi e possedersi e di farlo in fretta, con urgenza, ogni poro della pelle eccitato ed ogni cellula del corpo che si spostava verso l’altro per attaccarvisi e non separarsi più di lì.

«Mi sei mancato» ansimò il minore, affondando il viso nell’incavo del suo collo e strappandogli un gemito, incurante della camicia che gli rendeva più difficile infilarvisi. «Mi sei mancato così tanto, Manuel.»

«Mi sei mancato pure tu, Simone» sospirò mentre spingeva la testa del corvino più a fondo con un gesto imperioso della mano, sentendo crescere contestualmente il desiderio che Simone lo lasciasse senza nulla addosso e lo prendesse lì, su quel tavolo traballante che non era fatto per quel genere di attività, ma a cui si sarebbe abbandonato volentieri. «Sono 7 anni che conto le ore e spero che il tempo possa andare al contrario.»

«Allora basta sprecare tempo» fu la replica secca mentre prendeva a trafficare frenetico con le mani su di lui, tentando quasi di strappare il bottone dalla sua asola con le dita candide pur di accelerare il momento in cui avrebbe potuto riassaporare la pelle tutta tatuaggi del ragazzo e risentirne il sapore salato sulla lingua che vi avrebbe fatto scivolare sopra dal collo all’inguine, come sapeva che Manuel adorasse. «Vuoi fare l’amore con me questa notte, Manuel?»

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