Epilogo

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«Simo, dove accidenti l’hai messa?» lo richiamò Manuel dalla loro camera da letto, fissandosi allo specchio mentre, come al solito, litigava con riccioli che non avevano voglia di stare in posizione. «Dai. Non è divertente.»

«Per la trentesima volta, Manuel» gli giunse la voce di Simone appena prima che il resto del corpo comparisse alla porta rivestito in un magnifico completo elegante di un nero lucido intenso. «Non ho idea di dove tu abbia messo la tua tesi di laurea. Vedrai che l’avrai lasciata in auto.»

«Ma ti pare che lascio una cosa così importante in auto?» scattò, desistendo dall’impresa di domare i capelli e avvicinandosi al corvino sorridente di fronte a lui.

«Beh, sei parecchio nervoso» fece notare. «E lo eri pure ieri sera. Non mi sorprenderebbe sapere che tu l’abbia messa in macchina perché “così è già lì e non corro il rischio di dimenticarmene”.»

«Io non parlo così» gli fece eco, tirando un pugnetto sul petto dell’altro che risuonò vigoroso in risposta. «E poi, mo è ‘na colpa volé che per la laurea sia tutto perfetto? Che pe’ ‘na vorta vada tutto bene?»

«Assolutamente» replicò il corvino, strappandogli un sorrisetto intenerito. «Ma non ti devi stare a preoccupare, Manuel. Vedrai che andrà tutto bene oggi. E poi, alla fin fine, è abbastanza semplice: devi rispondere a delle domande a cui solo te sai dare risposta, meglio che quando ci interrogavano a scuola.»

«Dimentichi, però, che io alle interrogazioni a scuola facevo schifo» si accigliò.

«Non in filosofia» gli fece notare lui. «Non con papà.»

«Vabbè, Simo, ma tu padre era n’eccezione» sbuffò. «Per il resto ero ‘na mezza chiavica.»

«Ma oggi ti posso assicurare che non lo sarai, Manu» lo rassicurò. «Sei stato bravo.»

«Lo pensi per davvero?» chiese, stringendosi nelle braccia. «Che so stato bravo, intendo.»

«Di più» rispose. «Ne sono certo. Sei stato bravo, Manuel. Bravissimo

Ed in effetti Manuel bravo lo era stato per davvero e, anche se quei quattro anni trascorsi dalla sua operazione non erano stati semplici e loro due li avevano affrontati assieme con tutto ciò che si portavano dietro, era su Manuel che era ricaduto l’onere principale e lui, dando prova di una volontà ferrea, lo aveva sopportato anche quando il peso minacciava di schiacciarlo.

Liberarsi della dipendenza da stramonio era stato semplice: lo shock per quello che era successo, unito al fatto che la ragione per cui lo assumeva fosse venuta meno, gli avevano reso quella roba talmente ripugnante che il suo corpo si contorceva al solo pensiero di riassumerla. Discorso non troppo dissimile lo avevano potuto fare per l’alcol, dal quale Simone aveva fortunatamente scoperto che Manuel non fosse dipendente per davvero. Ne era un massiccio consumatore, questo sì, ma poteva farne a meno, se lo avesse voluto: fu sufficiente fare sparire le bottiglie per riuscire lentamente a riportarlo alla normalità. Quello e un bel po’ di sedute dagli alcolisti anonimi – anche se, fino all’ultimo, Manuel aveva tentato di evitare di andarci.

Il vero problema era stata la cocaina e, più in generale, la droga.

Assuefatto ormai a riceverne giornalmente, il fisico di Manuel reclamava costantemente le sue dosi e, quando Manuel si rifiutava di dargliela, incominciava a tormentarlo e ad infliggere castighi e supplizi sottoforma di crisi di astinenza che toccava al ricciolo tentare di sedare senza ricadere nel baratro. Più di una volta, nel cuore della notte, Simone si era trovato a stringerlo a sé mentre Manuel gemeva e si lamentava, sforzandosi di non crollare almeno lui mentre il maggiore gli si sgretolava fra le mani per ricomporsi in una forma nuova e tremante quando la crisi passava. Il ragazzo, tuttavia, si era impuntato di riuscire a venirne fuori e, seppur con lentezza e col bisogno di un forte supporto esterno, alla fine aveva raggiunto l’obiettivo e si era definitivamente ripulito. Aveva pure smesso di fumare nel mentre, sostenendo che non volesse più tentazioni di sorta che non provenissero da un mezzo bicchiere di rosso o dal corpo di Simone al suo fianco e che, di fondo, era poi la ragione per il quale aveva fatto tutto quanto.

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