Parte 13 FISIOLOGIA

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HARRY

Lo porto a casa mia ma ha già capito che non ci sarà niente altro che musica, discorsi e ricordi.

Che non pensi di volere un bacio o addirittura qualcosa di più, perché ho una mia dignità e forse anche lui, molto forse.

Poi sinceramente, ho il letto ancora caldo di Richard.

Va be' che non facevamo niente da un po', però se ne è appena andato, dove poi?

Oddio, speriamo che non sia a casa.

L'ho cancellato in modo talmente rapido dai miei pensieri che me ne vergogno. Comunque ci sono ancora i suoi vestiti nell'armadio, insomma sarebbe indelicato.

Apro la porta con apprensione, spero di non trovarmelo qui, spero che si sia tanto arrabbiato da andare a chiedere ospitalità a qualche amico o abbia dormito in studio.

Giusto, ha un divano letto in studio.

Non c'è nessuno, meno male.

Accendo la luce e mi trovo davanti uno spettacolo sorprendente.

La parete a specchio di fronte alla porta è stata pitturata con le parole: Fuck you, Tomlinson!!!!

Quattro punti esclamativi.

Sapeva che lo avrei portato qui, diavolo di un Richard.

Con una bomboletta spray lo ha fatto, questo capolavoro.

Louis è piegato in due dal ridere e in breve mi ritrovo anche io a sghignazzare.

Non riusciamo neanche a stare in piedi e ci sediamo per terra di fronte alla scritta, tenendoci la pancia in mano.

Era da tanto che non ridevo così di gusto.

Effetto Tomlinson, senza di lui mi sarei incazzato e avrei subito cercato di pulire.

" Non cancellarlo, Harry, ti prego. Voglio vedere quella scritta ogni volta che entrerò a casa tua, è un promemoria che mi aiuterà a tenere i piedi per terra."

Siamo alle lacrime e abbiamo male ai muscoli addominali.

" No, va be', poveretto, non sto ridendo di lui, Harry, non fraintendere.

Ma entrare e trovarsi un enorme Fuck you Tomlinson davanti è stato proprio comico. Intelligente il ragazzo, sapeva già tutto.

" Sì, era intelligente e carino, ma, a parte stasera, non tanto spiritoso e poi... non eri tu."

" Adesso non adularmi che lo sai che sono sensibile agli apprezzamenti."

" No, non ti montare la testa. Voglio farti ascoltare questa canzone."

" Come si intitola?"

" Falling."

Non so se faccio bene o meno a scoprirmi così, però le sue canzoni dedicate a me le ho sentite, è giusto che ricambi.

"Sono nel mio letto

e tu non sei qui

dimentica ciò che ho detto, non era quello che intendevo..."

Alza gli occhi nei miei e ci si sofferma.

"Sto cadendo, sto cadendo di nuovo.

Il caffè è finito al Beachwood Café

e questo mi uccide perché so che

abbiamo finito anche le cose ci possiamo dire."

" Harry, ci andavamo insieme al Beachwood Café."

SOMETHING GREAT 2 ISOLA DI MANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora