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Sembrava strano come l'armonia creatasi stesse ancora persuadendo, non lasciando il libero ritorno al caos totale, ma purtroppo le supposizioni di alcuni si sono rivelate reali.

La calma apparente macchia, nasconde solo grandi segreti.

E il bellissimo ragazzo dai capelli rossi ha perso la cognizione del tempo, la volontà di padronanza.

Tutto ciò che sembrava certezza stava diventando panico totale, a quell'affermazione che sembrava riecheggiare nella testa del biondino, risuonata come una formula magica,  arriva come una scaglia, improvvisamente.

"Stammi lontano Luke".

Ma non voleva, e non capiva perché glielo stesse urlando proprio ora.

Ma Michael non lo voleva di certo davvero, o meglio, se lo voleva, era solo per proteggerlo, e tutto quel veleno che gli scorreva dentro e gli intossicava l'anima si faceva sentire forte e disgustoso.

E Michael ha cercato di controllarsi, ha sempre cercato di farlo, ultimamente, ma è un debole.

Ha cercato di farlo quando, solo in casa, si è trovato faccia a faccia con la sua quotidianità.

Quella pozione letale eppure insignificante apparentemente, tremendamente leggera e pesante, per il dolore che porta con sé.

E si ripeteva che non doveva farlo, che non doveva farlo, e l'immagine del piccolo biondo la usufruiva da sprono.

Se lo ripeteva costantemente, non doveva farlo; no, non doveva.

Ma l'ha fatto.

E in quel nanosecondo la sua quotidianità ha tornato a far parte del suo corpo ma questa volta faceva più male, perché Michael non ha mai provato il senso di colpa.

E si maledice, perché quella poca lucidità che gli era rimasta doveva usufruirla non andando lì, non andando da lui.

Perché se la sua intenzione era proteggerlo, ha fatto la mossa sbagliata.

E come in un lasso di tempo così breve tutto potesse cambiare, di meglio in peggio.

E ora il biondo ha solo il timore che quelle sue mani che tremano si avvicinino a lui, perché la perfidia delle sue parole faceva già male.

Quelle parole che incessanti arrivano all'orecchio e alla testa di Luke ancora e ancora.

Ma il bicchiere con la sua ordinazione è finito a terra, in mille pezzi.

E la chiazza si sta espandendo, bagnando il parquette antico stampo.

E i passi indietreggianti di Luke stavano diventando sempre più incessanti,  i suoi occhi che gridano terrore e la sua voce che sussurra all'altro di calmarsi.

E tenta di chiamarlo, chiamarlo come si sussurra il nome ai bambini quando piangono, per tentare di allentare quell'oscurità nei suoi occhi.

Ma il fuoco degli occhi di Michael si faceva sempre più grande, la sua camminata è estremamente irregolare e instabile, i suoi passi rimbombano nell'abitacolo come colpi al tamburo all'orecchio di Luke.

E nel momento in cui Luke cerca di avanzare il passo tremante verso il più grande, l'altro tenta interiormente un modo per placare la sua furia, perché lui non deve, non deve sfiorarlo.

Ma Michael continua a tenere i suoi occhi su di lui, perché deve calmarsi, e mantenere il controllo.

||I was just like..Out of control.|| -Muke [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora