Prologo - A prima vista

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Prologo

A prima vista




Il giorno in cui Manuel viene contattato dalla redazione di Matrimonio A Prima Vista è un anonimo giovedì.

Manuel, 30 anni e un lavoro come insegnante ancora precario, nemmeno ricordava di aver fatto un provino per quel programma. Era stata una di quelle decisioni prese senza pensarci troppo e poi dimenticate.

Così tanto dimenticate che quando suona il suo cellulare e vede sullo schermo un numero che non conosce è tentato di non rispondere, convinto che sia l'ennesimo call center.

Quando alla fine sceglie di accettare la chiamata, lo fa solo per dire al malcapitato dall'altra parte - probabilmente una persona che preferirebbe farsi pugnalare al petto piuttosto che fare quel lavoro - di smettere di chiamarlo.

Ma quel numero non appartiene a un call center.

E la frase che Manuel sente quando risponde non suona come una proposta per un nuovo contratto telefonico.

Tutt'altro.

Una voce femminile dice con tono allegro: "Ciao, Manuel! Sei stato scelto!"

Manuel impiega qualche secondo a capire di cosa stia parlando la donna dall'altra parte.

Scelto? Ma per cosa?

Non ha partecipato a concorsi o fatto colloqui di lavoro di recente. Non che lui ricordi, almeno.

"Scelto?" chiede infatti un attimo dopo, con tono confuso.

"Oddio, scusa. Ero presa dall'entusiasmo e sono passata subito al dunque" dice la donna. Poi aggiunge: "Ti chiamo dalla redazione di Matrimonio A Prima Vista. Abbiamo trovato la tua anima gemella!"

Manuel improvvisamente ricorda la candidatura mandata quasi per scherzo, dopo la cena che Chicca e suo marito Matteo avevano organizzato per il loro anniversario.

Ricorda improvvisamente quanto si fosse lasciato prendere dallo sconforto quella sera, circondato da tutti i loro amici - quasi tutti accoppiati, qualcuno già con figli al seguito - e perseguitato dalla convinzione che a lui non sarebbe mai successo. Che lui aveva un patto con Chicca - quello di sposarsi a quarant'anni se entrambi fossero ancora stati single - e che lei aveva distrutto quel patto l'anno precedente.

Non che Manuel gliene abbia mai fatto una colpa, anzi. È felice per lei. Molto felice.

Ma è triste per sé stesso.

Sa che all'apparenza può non avere senso, ma in fondo è un essere umano. Sa provare più emozioni allo stesso tempo. Felicità per la sua migliore amica, tristezza per sé stesso.

E dopo quella cena la tristezza aveva preso il sopravvento, facendogli prendere la decisione di iscriversi a quel programma.

"Manuel? Ci sei?" chiede la donna, non sentendo alcuna risposta da parte sua.

"Sì, sì. Ci sono" replica Manuel. Anche se non ne è così convinto.

È talmente sorpreso che non riesce a rendersi conto del tutto di cosa stia accadendo.

"Ti sposi tra due settimane!" esclama ancora la donna.

Manuel avverte la forte tentazione di riattaccarle il telefono in faccia. Tutto quell'entusiasmo lo sta facendo impazzire.

Come è possibile che quella sconosciuta sembri più entusiasta di lui? La pagano in base all'entusiasmo che trasmette?

Probabilmente sì, Manuel ne è quasi certo.

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