Piccoli passi e grandi scelte

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Piccoli passi e grandi scelte


Simone continua a domandarsi, da giorni ormai, cosa gli sia saltato in mente il giorno in cui ha proposto a Manuel di organizzare una cena con gli amici di entrambi. E no, non perché sia spaventato all'idea di riunire i loro amici - sa che Chicca e Laura si sono mantenute in contatto dopo il matrimonio, quindi sicuramente non è un problema - ma perché non ha idea di come cucinare una cena decente che vada oltre un piatto di pasta. E in realtà nemmeno Manuel è un grande chef.

Continua a domandarselo anche in quel momento, mentre sono ormai tutti seduti a tavola con i cartoni della pizza davanti a loro.

Aveva pensato a qualcosa di diverso per la loro prima cena ufficiale come coppia.

Gli ospiti però non sembrano farsi troppi problemi. Anzi, hanno gradito la scelta di una cena informale a quanto pare e stanno chiacchierando tra loro come se si conoscessero da una vita.

Potrebbe abituarsi. Alle cene con gli amici, ai cartoni di pizza abbandonati sul tavolo, alle barzellette di Matteo che fanno ridere solo lui, a Laura e Chicca che parlano dell'ultimo gossip letto sui social. A Manuel che, di tanto in tanto, fa scivolare la mano sotto il tavolo e la intreccia con la sua.

Potrebbe abituarsi a tutto quello, ma soprattutto vorrebbe abituarsi. Quella è la vita che vuole.

Si volta a guardare Manuel che ride a una battuta e non può evitare di sorridere a sua volta. Si sente estremamente fortunato.

Manuel si volta per un attimo verso di lui e, in quell'istante, l'universo si blocca. Esistono solo loro due, che si guardano con le dita intrecciate, un po' come era successo durante il loro viaggio di nozze, davanti alla Porta del Paradiso.

Esistono solo loro due, almeno fino a quando Chicca interviene dicendo: "Comunque, Manuel, se non sei troppo impegnato a fare gli occhi dolci a tuo marito avrei un favore da chiederti."

Simone arrossisce di colpo, sciogliendo l'intreccio formato dalla sua mano e quella di Manuel. Non che debba vergognarsi di tenere per mano suo marito, ma si sente osservato.

È già un miracolo che i cameramen siano andati via - riprendendo solo l'inizio della cena e lasciando un po' di privacy per il resto della serata - risparmiandogli l'imbarazzo di essere letteralmente sotto gli occhi di tutti. Ma la battuta di Chicca è più che sufficiente a farlo sentire osservato.

Manuel sbuffa, un po' scocciato per essere stato colto in flagrante, mentre dice: "Che favore?"

"Domani mi aspetta un viaggio in treno infinito. Pensavo di prendere in prestito qualche libro per occupare il tempo. Qualcosa di leggero magari, quindi non consigliarmi di nuovo quel mattone di Stephen King che cerchi di farmi leggere da una vita."

"22/11/'63 è un capolavoro, ecco perché cerco di fartelo leggere" replica Manuel. "Ma se proprio vuoi una cosa leggera dovrei avere qualcosa in camera."

"Manuel, hai preso un treno alta velocità di recente? È pieno di gente che si sposta da un ufficio all'altro e che passa il viaggio a parlare di call e desk perché dire chiamata e scrivania evidentemente non va più di moda. Un giorno ho beccato una che per dire che stava spettegolando con una collega parlava di chiacchiere in open space. Non posso leggere roba troppo seria se in sottofondo sento ste cazzate" spiega Chicca, mentre si alza dal tavolo e segue Manuel verso la camera da letto.

"Perché? Il tuo cervello non ce la fa a registrare informazioni troppo complesse?" la prende in giro Manuel.

Chicca gli dà una spallata e fa una smorfia, mentre Simone li guarda sorridendo.

A eterna vistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora