sei

1K 30 11
                                    

<<tieni questi sono i soldi di questa settimana>> mi porge quattro banconote arancioni <<grazie>> sorrido e li intasco <<grazie a te sveva>> ricambia <<dai su, vai altrimenti ti bruci il sabato sera>> il mio capo sistema le ultime cose alla cassa, faccio ciò che mi ordina.
mi fermo al mc donald del centro commerciale e mangio un panino in fretta.

<<sono a casa>> dico entrando nell'abitazione <<ciao amore>> arriva il mio patrigno e mi da un bacio in testa <<è andata bene?>> domanda premuroso come al solito <<si tutto bene, te?>> lo guardo dal basso <<se è tutto okay per te, lo è anche per me>> mi accarezza i capelli <<io vado a prepararmi che devo uscire sta sera>> mi guardo le scarpe <<fai la brava mi raccomando>> alza il tono di voce dato che io stavo salendo le scale <<quello sempre>> ridacchio e mi infilo in doccia.

mi trucco come al solito: eye-liner, mascara, blush, illuminante e gloss marronicino.
i capelli li acconcio stile anni novanta, e ci metto una lacca con dei brillantini.
opto per un vestitino nero con dei dettagli in pizzo, indosso dei tacchi del medesimo colore non troppo alti, una borsa nera e i miei gioielli in oro.
spruzzo del tiffany e sono pronta.

spruzzo del tiffany e sono pronta

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

[outfit di sveva]

scendo e resto qualche minuto ad aspettare i miei amici, li vedo arrivare, sulla mercedes di ali, con la musica a palla e qualche bottiglia per fare pre-serata.
<<vi volete far riconoscere vero?>> ridacchio salendo sui sedili posteriori <<dai bevi qui>>  mi passa una delle tre bottiglie sara, la afferro e faccio solamente un sorso.
dopo pochi minuti arriviamo a destinazione <<vi siete scolati due bottiglie e siete così?>> scruto i miei amici che non barcollano di mezzo millimetro <<ci vuole allenamento per sta roba eh>>mostra i bicipiti ali, ci prende per i fianchi, una mano sul mio e l'altra su quello di sara <<le più fighe ce le ho io>> schiocca un bacino ad entrambe <<ma tu rimani la mia preferita>> sussurra al mio orecchio, ridacchio e calcio un sassolino.

<<cazzo ma è ancora più pieno del solito>> impreca sara guardandosi in torno <<già>>mi faccio strada verso il bancone andando a sbattere contro della gente a caso, cercavo di essere gentile, sorridevo a differenza di ali che insultava nella sua lingua ormai a me comprensibile, qualsiasi essere che mi guardasse.
<<ue che cazzo guardi?>> fa il tipico gesto italiano <<ali, dai andiamo a bere>> lo strattono, poggia la mano sul ventre <<oh si andiamo>> inizia a ballare a ritmo di musica capendo che l'alcol stava iniziando a fare effetto.
<<che cosa bevi?>> domando <<sei proprio bella sveva>> mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio <<due jegger bomb>> sorrido al barista, ali nel mentre manda baci volanti a tipe a caso, sarà dura sta sera.
<<tieni>> gli porgo il bicchiere e se ne va con una mora <<okay>> sorrido a me stessa.
sara l'ho persa all'entrata, ali sarà irreperibile per tutta la sera, fantastico
sorseggio il mio drink e mi addentro in mezzo alla pista a ballare, ondeggio i fianchi a ritmo della musica, ma ho una strana sensazione, mi sento come se fossi controllata, osservata, ogni minimo movimento.
vado verso il bagno per controllare il trucco dato che un cretino ha lanciato dell'acqua per aria.
fortunatamente è tutto apposto, mi ritocco il gloss e ritorno in pista.
mi guardo in torno e noto sara, è con il ragazzo con cui si sta sentendo, menomale.

da sara🎀
sto da lui, non preoccuparti per me.

leggo e non rispondo, ma nel mentre cammino il telefono mi cade a terra mi piego e involontariamente il vestito si alza un pochino, sento una mano toccarmi l'intimità per poi stringermi i fianchi e farmi sbattere contro la sua intimità <<non sai che ti farei>> puzza di fumo e alcol <<lasciami>> mi dimeno ma lui è più forte di me <<che pensi di fare?>> domanda ironicamente anas <<non lo so, sicuramente me la scopo>> ghigna <<nah non credo che andrebbe con uno come te>> mi prende strattonandomi con forza per poi mettermi dietro di lui in pochi istanti anas è seduto a cavalcioni su di lui, con le mani cosparse di sangue <<fra basta>> lo prende per il braccio uno dei suoi e lo fa staccare.
gli sputa addosso e mi guarda preoccupato <<tutto okay?>> mi alza il capo con la mano grondante di sangue <<tu piuttosto, guarda le tue nocche>> accenno un sorriso << non è niente>> alza le spalle, mi accarezza con il pollice il labbro inferiore <<vieni da me sta sera>> dice quasi incantato <<va bene , però devo portare a casa un mio amico>> stringo i denti <<non è capace di guidare in quelle condizioni>> lo guardo collassare nei divanetti <<hai la patente?>> corruga la fronte, annuisco e vado a recuperare il mio amico.

dopo averlo caricato in macchina agli apro il finestrino e seguita da anas lo lascio nella sua abitazione, non me ne vado finché non mi sono assicurata di averlo messo a letto ed avergli raccomandato di vomitare dentro i secchi che si trovavano a terra di fianco a lui e di chiamarmi se non si sentisse bene, molto probabilmente non capì mezza parola ma lui continuava ad annuire.

<<finalmente>> mi sorride <<scusami è che->> mi zittisce baciandomi <<ti ho guardata tutta la serata, eri e sei bellissima>> percorre con l'indice il mio sterno, gli sorrido mi tocca il naso e accelera di colpo, arriviamo a casa sua in meno di dieci minuti.

<<vieni entra pure>> apre la porta, mi fa entrare e mi tolgo i tacchi <<che fai?>> domanda tenendo un tono di voce normale <<magari disturbo>> me li sfilo entrambi <<macché io abito da solo da quando ho 16 anni>> ride <<ah non lo sapevo scusami>> stringo i denti, mi prende e mi bacia <<sei irrestibile sveva>> parla tra un bacio e l'altro <<anas dobbiamo sistemare le tue mani>> mi stacco, sbuffa e si guarda le nocche <<solo una sciacquata almeno>> lo guardo dal basso <<va bene>> sbuffa ancora ridendo, mi guida verso il bagno, si siede sopra la lavatrice, prendo del disinfettante e glielo getto nelle nocche tamponando con delle garze << fa male?>> domando corrugando la fronte <<no> scuote la testa <<dai basta>> dice <<sei senza pazienza eh>> ridacchio e gli porgo l'asciugamano, impreca diverse volte e poi si toglie la maglia rimanendo a petto nudo, va in camera e si butta con poca eleganza nel letto <<io- io che mi posso mettere?>> dico timidamente <<tieni questi>> si alza di scatto e mi porge dei boxer ed una sua maglia nera, vado in bagno e mi cambio.
quando esco mi guarda malizioso, mi butto e gli do le spalle <<grazie per sta sera>> dico con la voce impastata dal sonno, mi prende per i fianchi, mi avvicina a lui, poggia le mani sul ventre, toglie i capelli dalla mia spalla e poi ci poggia il mento.
ci addormentiamo così, io cullata dal suo respiro.

è lo stesso anas od è impossessato da qualche spirito?

tu togli linguette a lattine, chissà se ti è uscito il mio nome // bene.530 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora