nove

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anas' pov
<<fra che hai>>mi da una pacca sulla spalla naha <<nulla>> scuoto la testa e mi infilo i pantaloni.

sto provando a cambiare per lei, io che ero abituato a cambiarne una al mese, che me ne sbattevo del pensiero degli altri, che pensavo solo a me stesso, mi ritrovo qui a farmi mille pare.
non capisco perché deve essere così insicura nei miei confronti, non le ho mai dato un motivo per farlo, anche se ci conosciamo da poco posso assicurarvi che quello che provo è più di un'amicizia, più di un semplice ti voglio bene.

<<è per quella vero?>> si allaccia la camicia, non gli rispondo <<lasciala fra, ce ne hai altre mille che ti corrono dietro>> ridacchia.

ma a me di quelle mille non me ne sbatte un cazzo

<<dici così perché te la vuoi scopare tu eh>> sta volta ridacchio io e lui rimane zitto <<ma che dici?>> dice nervoso <<pensi che non me ne sia accorto? in piscina sei subito andato da lei>> mi sistemo i capelli <<su instagram la segui e non ti perdi una foto, quando ne parlo sei quello più interessato, anzi alle volte sei proprio tu a chiedermi di lei>> li lego in uno chignon basso <<non sono stupido>> prendo telefono e chiavi della macchina, lo supero sbattendo appositamente contro la sua spalla e me ne vado.
mi dirigo verso l'old fashion, come di consueto.
scendo dalla macchina, mi sistemo la maglia nera a maniche corte attillata e i miei skinny non troppo aderenti neri, con degli strappi.
mi accendo una sigaretta ed aspetto i miei.

sveva's pov
sono stata proprio una cretina, non gli ho creduto ed ora probabilmente non mi parlerà più, solo per colpa mia.
sento la macchina di ali e scendo.
<<lo devi riconquistare vero?>> si voltano verso di me e mi scrutano <<dai andiamo altrimenti si farà tardi>> porgo una banconota azzurra ad ali per la benzina.
si effettivamente mi ero vestita meglio rispetto al solito e sì, speravo tanto di trovarlo, anche solo per vederlo.
estraggo dalla borsa il mio specchio e mi guardo, eye-liner perfetto, capelli perfettamente lisci e le collane abbinate con il mio completo, avevo deciso di mettere un top ed una gonna in argento, ai piedi dei pesantissimi stivali aderenti neri.

estraggo dalla borsa il mio specchio e mi guardo, eye-liner perfetto, capelli perfettamente lisci e le collane abbinate con il mio completo, avevo deciso di mettere un top ed una gonna in argento, ai piedi dei pesantissimi stivali aderenti neri

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[outfit sveva]

scendiamo dalla macchina, ci incamminiamo e non appena arrivo lo noto subito, bello come non mai, mentre si fumava una sigaretta insieme ad un suo amico.
ci passo davanti e lui mi fissa mentre fa un tiro mentre annuisce alle parole del ragazzo, che probabilmente non stava nemmeno ascoltando.
ci guardiamo, ci mangiamo con gli occhi, desiderosi di averci, impazienti di far combaciare le nostre labbra.
due ragazzi completamente diversi ma così simili, fatti l'uno per l'altra, che si attraggono come due calamite.
non ci degniamo di fare mezzo accenno ma so che entrambi vorremo farci di tutto, siamo solo troppo orgogliosi.
<<dai andiamo>> mi prende il braccio la riccia e mi trascina dentro notando che mi ero fermata un po' troppo a guardarlo.
entriamo e vado a prendere subito il mio drink preferito, seguìta ovviamente da ali <<non bere tanto che non hai mangiato un cazzo>> mi accarezza la zona lombare una volta arrivati al bancone <<posso fare quello che voglio? l'ultima volta ti ho portato a casa io e ti ho pure rimboccato le coperte>> gli sorrido falsamente e lui si passa una mano sui capelli rasati.
<<due jegger bomb>> poggio una banconota da venti nel bancone <<due?>> sbianca il mio amico, faccio le spallucce e muovo la testa a ritmo della musica nel mentre aspetto.
<<grazie>> metto in bocca entrambe le cannucce e mi giro, fatalità chi mi ritrovo davanti? eh si ragazze proprio lui.
ridacchia <<non serve che bevi così tanto>> mi strizza l'occhiolino e me ne strappa uno di mano << ti tengo d'occhio>> fulmina prima me e poi il mio amico <<guarda che io non le faccio niente>> alza le mani in segno di resa ali  <<provaci soltanto>> ghigna sfidandolo, si volta e se ne va.
<<anche io ti tengo d'occhio>> mi alzo sulle punte, si volta e mi fa il saluto del soldato <<pazzo>> scuoto la testa <<un altro jegger bomb per favore>> ordino e poi finalmente me ne vado a ballare in pista.
scrocco qualche drink in giro e qualche bicchiere dai tavoli, sempre sotto lo sguardo attento del moro, seduto con i suoi con lo stesso jegger bomb in mano, sguardo fisso sulle mie curve, mi sembra quasi di sentirlo, non si perde mezzo movimiento.
sono una che regge quindi anche dopo aver bevuto molto, sono ancora sobria, però quando fanno partire le mie canzone preferite mi scateno.
proprio in questo momento attaccano gasolina io ed i miei amici ci diamo un'occhiata d'intesa <<dai fai vedere a tutti il tuo culone>> me lo schiffeggia la riccia <<guarda che io mi alleno eh>> dico ridendo <<dai dai è il tuo momento>> mi sistemo la borsa, il vestito e stringo tra i denti in modo sensuale i bicchieri ormai vuoti, parte il mio pezzo preferito, divarico la gambe ed inizio a muovere i glutei a tempo, ossia a twerkare, tutti mi guardano, ma non duro nemmeno 2 minuti, che sento delle mani appoggiarsi sui miei fianchi, ma io continuo, guardo con la coda dell'occhio chi fosse e come immaginavo era anas, mi mette una mano nello sterno e mi fa alzare, poggia la schiena al suo petto <<credo che hai dato abbastanza spettacolo>> mi sussurra all'orecchio prende i bicchieri e con delicatezza me li toglie gettandoli a terra <<ti ha dato fastidio?>> lo prendo in giro <<certe cose le dovrei vedere solo io>> mi fa girare verso di lui <<ah si>> corrugo la fronte, annuisco e mi passa una mano sul labbro inferiore <<sve!>>sara mi chiama ma io la ignoro<<sve!>>nel momento in cui ci stavamo per baciare mi prende il braccio e mi fa voltare verso di lei <<cosa c'è?>> dico a denti stretti <<noi andiamo, tu che vuoi fare?>> guarda anas <<di già? sono solo le due>> sbuffo <<andiamo anche noi, viene con me>> si mette davanti a me il moro, <<va bene>> si morde il labbro inferiore sara.

ma che cavolo le prende?

anas mi stringe la mano ed inizia a spingere la folla per uscire dal locale, lanciandomi diverse volte degli sguardi assicurandosi che io fossi dietro di lui.

<<ma puoi metterlo tu>> non faccio in tempo a parlare che lui mi ha già allacciato il casco <<serve più a te>> fa partire la moto ed un meno di 15 minuti siamo a casa.
mi tolgo gli stivali ed entro in casa in punta di piedi <<non c'è nessuno>> chiude la porta <<per rispetto>> poggio la borsa sul tavolino e le scarpe a terra <<non chiudi a chiave?>> domando notando che ormai lui si era già denudato e avviato verso camera sua <<provassero solamente ad entrare>> si accende una sigaretta, mi prendo un bicchiere d'acqua, vado in camera <<c'è il cambio qui>> spegne il mozzicone e me lo passa, mi siedo dalla parte opposta del letto e mi tolgo il completo, si allunga e avvolge la mia vita con il braccio destro e mi mette a cavalcioni su di lui <<finiamo ciò che avevamo iniziato>> mi prende il volto e mi spinge verso di lui, approfondisce da subito ed io chiaramente glielo permetto.
sento la sua erezione premere sulla mia intimità, percorre con il medio la colonna vertebrale ed io abbasso la testa, si sofferma sul reggiseno e ci gioca <<io- io non l'ho mai fatto>> dico imbarazzata al massimo, mi alza il volto <<non c'è cosa migliore che potessi dirmi>> sorride <<solo se tu vuoi>> continua alla stessa maniera, annuisco <<sicura?>> corruga la fronte <<si>> mi lecco le labbra, mi leva il reggiseno ed inizia a baciare ogni centimetro del mio busto, me lo lecca e me lo mordicchia, il mio corpo è invaso dal piacere.
con una mossa mi ritrovo sotto di lui, mi leva le mutande e me la accarezza <<sei così pronta per me>> mi bacia castamente, lo aiuto a togliersi le mutande e si infila il preservativo.
<<p-piano ti prego>> poggio una mano sul suo pettorale sentendo il suo cuore battere irregolarmente <<stai tranquilla, ti piacerà>> mi sorride e sento la sua lunghezza entrare su di me, gemo e lui mi bacia, fa movimenti lenti e cauti, ansima su di me, mi bacia il collo, mi accarezza la coscia delicatamente guardandomi negli occhi.
<<ti fa male?>> domanda <<un pochino>> mi scende una lacrima che prontamente asciuga con il pollice , ma alla fine il dolore si stava trasformando in piacere.
prende un cuscino e me lo mette sotto la zona lombare <<ti piacerà di più>> inizia ad andare un po' veloce <<anas>> gli stringo le spalle <<dimmi piccola>> la sua catenina si poggia sul mio capezzolo facendolo irrigidire ancora di più <<ancora>> con il pollice mi accarezza il clitoride portandomi in paradiso, credo di essere venuta di li in pochi istanti, esce da me e viene.
si accascia e mi bacia il seno e tutto il ventre.
si allunga e mi passa i vestiti, ci ricomponiamo, e mi aripiono a lui, si accende una sigaretta e percepisco che sta sorridendo, mi accarezza la schiena ed io mi addormento tra il suo profumo e quello del tabacco cullata dal suo battito ancora irregolare.

wow

tu togli linguette a lattine, chissà se ti è uscito il mio nome // bene.530 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora