diciannove

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<<sveva per favore non fare cazzate>> mi blocca il mio migliore amico <<non me ne frega niente ali>> lo guardo con occhi spenti <<non serve che vai da lei, va a finire male>> sospira <<in questi mesi ha iniziato a frequentare brutti giri, non voglio che tu ti immischi in ste robe, vai a finire nei casini>> cerca di farmi riflettere ma ora la rabbia governa su di me, non rendendomi lucida << e poi sei incinta>> tocca il tasto dolente <<ali, deve che con me non si gioca>> rido senza umorismo << pensa di farmi paura adesso che posta foto da finta criminale?>> abbasso la vista e mi passo una mano sul volto <<come le ha prese prima le prende anche adesso>> alzo il capo e lo guardo << sveva per favore, pensa ad anas, lui non vorrebbe tutto questo>> mi prega con gli occhi <<ma io si ali>> rido senza umorismo.

esco dal bar e mi avvio verso l'abitazione di sara, ma prima di raggiungere il posto mi accorgo che la sua macchina è parcheggiata davanti ad un kebabaro.
mi fermo e con la mazza da baseball che mi ero portata incomincio a colpire violentemente tutti i finestrini, compresi gli specchietti, poi passo al parabrezza, la parte più soddisfacente, sfogo tutta la rabbia repressa colpendo sempre più forte.

<<ma che cazzo fai?>> corre fuori dal locale.
non appena sento la sua voce mi fermo, la guardo e ghigno, lascio cadere a terra la mazza e corro verso di lei.
mi scaglio su sara, le tiro un pugno, non se l'aspettava, la prendo per i capelli e le colpisco ripetutamente il naso, il suo sangue inizia a schizzarmi addosso ed io ad ogni colpo mi sento sempre più sollevata.
<<pensavi di farla franca?>> mollo la presa e lei indietreggia <<non riuscirai nel tuo intento sara>> scuoto la testa <<adesso come farai senza il tuo fidanzatino, da sola e pure incinta>> ridacchia, un colpo mi coglie di sorpresa, una mazzata alla schiena, sussulto e mi volto, una delle sue nuove amiche del cazzo, prova a colpirmi il ventre ma la precedo, la blocco e le do un pugno dritto nel mento, é k.o. ma sara mi tira un pugno nel naso <<solo questo sai fare?>> faccio un passo indietro allargo le braccia <<sei proprio scarsa>> le prendo il volto e le do una testa tanto forte da farmi sanguinare il naso <<vedi di non farti vedere e sentire, altrimenti va a finire male>> le strizzo l'occhiolino asciugandomi il sangue che sgrondava <<t'ho avvisata>> sputo a terra un coagulo di sangue la spingo e me ne vado, soddisfatta delle mie azioni.

ma sei tu sveva?

••••

dopo essermi fatta una doccia a casa di anas, perché si non potevo tornare a casa in quelle situazioni, mi tampono il naso, metto un cerotto sul setto nasale, avevo un taglio che sanguinava, mi avvio dai ragazzi.

<<che hai fatto?>> mi guarda il viso sacky <<nulla>> alzò le spalle e distolgo lo sguardo <<non siamo scemi, ci siamo passati pure noi>> ridacchia amine <<beh>> mi guardo le nocche distrutte <<io sono andata da quella che ha messo anas dietro le sbarre>> ammetto <<la sua ex>> dice a denti stretti sacky <<ma che cazzo hai fatto sveva?>> si innervosisce <<ti sei messa nei casini e basta>> scuote la testa <<sai che ora la tua vita non è al sicuro>> di mette le mani in testa <<la tua e la sua>> indica la mia pancia <<adesso da qualsiasi parte tu debba andare, esci con uno di noi, mai da sola, chiaro?>> dice infastidito sacky, io non rispondo ma guardo a terra <<intesi?>> alza il tono di voce <<si>> sussurro e me ne vado seguita dallo stesso.
mi riporta a casa e gli porgo una banconota azzurra che non accetta <<grazie>> forzo un sorriso e scendo senza ricevere risposta.

<<sveva!>> esclama mia mamma <<ciao>> dico a testa bassa <<che ti è successo?>> mi accarezza la guancia <<nulla>>abbasso il capo.
oltre ad anas, ali ed i suoi nessuno sapeva che io fossi incinta.
<<mamma io ti devo dire una cosa>> stringo le labbra <<dimmi>> mi siedo e le faccio segno di accomodarsi <<te lo dico senza tanti giri di parole>> evito di incrociare i sui occhi <<hai deciso di continuare gli studi?>> mi stringe le mani e rizza la schiena <<no>> scuoto la testa <<non credo che li continuerò mamma>> si rabbuia <<ma non ha niente a vedere con l'università, io mamma>> sento la gola pizzicare <<sono incinta>> dico con un filo di voce <<incinta?>> ripete sbattendo gli occhi ripetutamente <<si mamma>> una lacrima mi riga il volto, lei è paralizzata, rimane in silenzio, non riesco a capire ciò che prova.
<<ne ho parlato con anas>> abbasso lo sguardo <<non siete ancora pronti sveva, siete giovani, avete voglia di divertirvi>> scuote la testa <<non è una cosa facile, dovete pensarci bene, ricordati che sarai sola, lui non sarà al tuo fianco>> si lecca le labbra <<noi avevamo pensato di tenerlo>> per la prima volta la guardo <<non so che dirti sveva>> si alza << è una scelta importante e voi siete ancora piccoli>> sospira, mi alzo pure io e mi chiudo in camera.
mi faccio un'altra doccia rilassante e mi butto a letto.
sto per addormentarmi quando il mio telefono vibra, un numero sconosciuto mi sta chiamando.
solitamente non rispondo, ma questa volta decido di farlo, il mio sesto senso mi dice di farlo.

<<pronto?>> dico titubante
<<sveva! pensavo che non mi rispondessi>> si esalta.
<<anas! ma sei pazzo?>> esclamo.
<<avevo bisogno di sentire la tua voce>> percepisco che sta sorridendo
<<come hai fatto ad avere il mio numero?>> mi gratto una tempia
<<lo so a memoria amore>> parla con voce rauca
rido e lo contagio <<mi manchi tanto anas>> mi stringo su di me <<amore vorrei essere lì con te, a coccolarvi>> parla con un filo di nostalgia <<state bene vero?>> chiede come se sapesse la verità.
<<si>> mento <<non stai facendo cazzate vero?non costringermi a dire ai miei di uscire sempre con te>> il tono è serio sta volta <<lo sai, è così?>> sospiro <<si sveva, anche se sono distante è come se fossi lì con voi>> continua alla stessa maniera <<mi prometti che non lo farai mai più?>> dice a denti stretti <<croce sul cuore>> mi porto una mano sul petto <<mai avrei pensato di dover essere io a fare sti discorsi>> ridacchia ed io vengo contagiata.
<<amore adesso devi andare>> dice tristemente <<va bene, buona notte, ti amo tanto>> la mia voce è spezzata << io di più>> parla come un bimbo <<fai la brava>> aggiunge ed appende.

poggio il telefono sul petto e mi addormento con la risata di anas che  rimbomba nella mia testa.

che casino

tu togli linguette a lattine, chissà se ti è uscito il mio nome // bene.530 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora