Capitolo 12

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MACCIAO, da quanto tempo! Ho riletto la storia e mi sto vergognando troppo HAHAHA ma perché non mi ha fermato nessuno? Detto questo...proviamo a salvarla...


Sono le sette del mattino e non penso di essere mai stata così energica in tutta la mia vita, saltello qua e la come un coniglietto strafatto,  facendo balzare i ciuffetti scalati della mia capigliatura disordinata. Rido in continuazione e sono seria, sto iniziando a preoccuparmi perché non penso di stare bene. 

Arrivata in cucina in quello stato di puro squilibrio mia madre mi accoglie con uno stato d'animo preoccupato. " Kayley amore...è da un po' che sei...strana. Sei sicura di stare bene? "

" SI mamma, non preoccuparti troppo, anzi non preoccuparti proprio. Se ci fosse qualcosa che non va te lo direi" Mi avvicino a lei dandole un bacio sulla guancia, sperando di rassicurarla.

" Ok, conto su di te...adesso muoviti che sei in ritardo " Ecco la mamma che conosco...

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Varco la soglia dell'entrata di scuola con sicurezza, so per certo che oggi sarà una bella giornata... E questa positività da dove esce fuori? Mi piace la nuova me! Per tutta la mia vita mi sono sentita incompleta, insignificante, come un puntino in mezzo a milioni puntini dieci volte più grandi di me...ma adesso è come se la mia vita si fosse stravolta, anche io ho una possibilità di essere felice, finalmente!  E devo tutto Jacob...é una persona dolce e anche se non sembra...dietro a tutti quei muscoli, c'è una persona sensibile con l' unico desiderio di essere amata...lui è stato deluso dalla vita, in continuazione. Siamo simili e so che sembra una frase fatta e scontata, sentita e risentita, ma è come se ci completassimo. Come lui percepisce un senso di protezione verso di me, io lo percepisco verso di lui, lo sento penetrare nella mia pelle.

Ma adesso basta con tutta questa pesantezza ehehe...sto sudando, ora devo solo pensare a godermi questa meravigliosa giornata di scuola.

Ho la faccia incollata alla superficie del banco mentre faccio finta di capire qualcosa di quello che sta dicendo il professore di fisica, ma è come se avessi il cervello chiuso, non entra ne esce nessuna informazione. Forse non sarà una giornata così meravigliosa come pensavo, ma non posso aspettarmi troppo. Il suono stridulo e incostante della campanella rimbomba nel mio orecchio, risvegliandomi dai miei pensieri.

Esco da scuola a testa bassa, non volendo incrociare lo sguardo di nessuno perché poi avrei dovuto salutarlo e non mi va per niente...è maleducato, vero? Sì, abbastanza. Alzo subito lo sguardo, sentendomi in colpa per la mia maleducazione, ma qualcosa non va come previsto visto che sbatto la faccia contro qualcuno. Oh Dio no...è Ezra...lui è l'ultima persona a cui avrei voluto sbattere contro...alle elementari ero ossessionata da lui, con il passare del del tempo lui deve essersene accorto e per farmi capire che gli dovevo stare lontano ha iniziato a fare il bulletto della situazione...si credeva un figone e pensava che fare del male fisico o psicologico non fosse tanto grave dato che nessuno a parte lui provava sentimenti secondo la sua logica. Lui era al centro del mondo, credeva che tutto girasse intorno a lui, ma io non potevo capirlo perchè ero solo una bambina. Lui mi prendeva in giro per la forma dei miei denti e per il modo in cui mi comportavo, facendomi stare male con me stessa per tanti anni. Quindi rivederlo dopo tutto questo tempo è...orribile. È cresciuto tanto, fisicamente, almeno. 

" Oh Kayley, ciao" mi sorride agitando la mano in modo ridicolo. Alzo lo sguardo e sbuffo, lasciandolo da solo con la mano ancora alzata. Si gira verso di me con un'aria malinconica, ma non me ne può fregare di meno...soffrisse in silenzio.

Per tutta la strada che porta alla macchina, non faccio altro che sbuffare. Ma insomma, con che faccia adesso si mette a salutarmi con quel sorrisetto da ebete? Come se si fosse dimenticato del male che mi ha fatto...incredibile.

"Hey Kayley" una vampata di calore mi pervade il corpo quando sento quella voce che mi era mancata tanto. Alzo lo sguardo timidamente verso Jacob, salutandolo a bassa voce con una punta di rossore sulle guance. " Sono qui perché devo chiederti scusa".

  " Scusa?! Per cosa?"

" Per ieri...non avrei dovuto correre così tanto con te... mi dispiace". "  È solo che non riesco a controllarmi se mi sei vicino". Disse guardando per terra, non capisco cosa ci trovi di interessante in quel tombino. Con due dita gli alzo il viso, costringendolo a guardarmi negli occhi "Jake, devi stare tranquillo, semmai quella che si doveva trattenere ero io...hai sentito quante cazzate ho sparato? Tu non hai fatto niente di sbagliato, credimi" lo guardo bene negli occhi e così fa lui, sembra come se mi stesse scavando dentro...      

Mi avvicino, posizionando un bacio svelto sulle sue labbra morbide e umide. Lui a quel punto non sembra ragionare e mi attira a se, facendomi sbattere contro lo sportello di una macchina che non era neanche la mia. Non mi ci vuole tanto per accorgermi di avere le sue labbra insaziabili sulle mie che lo assecondano, le mie mani si trovano sul colletto della sua giacca di pelle, mentre le sue mi percorrono i fianchi provocandomi dei brividi sulla schiena. Lui sembra tornare in se, si allontana da me velocemente come se avesse paura di avermi spaventato. " Oddio Kayley, scusami, non so che mi prende". A quel punto, seguendo il mio istinto lo travolgo con un abbraccio che si affretta a ricambiare, mettendo una mano nei miei capelli. Gli accarezzo la schiena per calmarlo " Jake, non devi preoccuparti. Non ti giudicherei mai, se ti senti di fare qualcosa e ti sembra giusta, falla senza chiedere scusa in continuazione. Ti prometto che sarò sempre dalla tua parte". 

Sembra essersi calmato, mi rivolge uno dei suoi sorrisi timidi. Questo momento pieno di emozioni contrastanti viene interrotto dal rimbombo del  motore della macchina vicino a noi, su cui poco fa ero appoggiata...OH DIO...non dirmi che chiunque sia ha visto tutto...ma per forza che ha visto tutto! Ero appiccicata alla sua macchina! La signora che si trova nell'auto mi fa un occhiolino preoccupante prima di partire. Spalanco gli occhi, girandomi piano verso Jacob. Lui aveva la mia stessa espressione... " che figura di merda" dissi con voce tremante. Jacob iniziò a ridere di gusto, provocando anche la mia risata, ha una risata contagiosissima.

" Ti accompagno a casa?"

" No tranquillo, vai a casa che si sta facendo tardi, ti prometto che so badare a me stessa!" 

"Ok...ci vediamo Kayley"

"Ciao, fusto! A presto!"

" Fusto?!"

" Oddio scusa, mi è scappato"

" No no, mi piace Fusto"

" Allora ci vediamo Fusto~!"






Come in un film||Jacob BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora