Chapter 7: Mercy of Fate

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I due uomini aiutarono König a salire sul blindato, cercando di farlo stare il più comodo possibile nonostante il dolore. Anya si sistemò accanto a lui, pronta a fornire ulteriore assistenza e sostegno durante il viaggio.

Il corazzato avanzava rapidamente, sfrecciando tra le strade disertate della città in rovina. Ogni scossa del veicolo faceva fremere la ferita di König. Il cecchino teneva la bocca serrata, rifiutandosi di mostrare debolezza. La ragazza si sforzò di mantenere la calma, offrendo supporto morale al compagno mentre cercava di concentrarsi sul percorso che le si stagliava davanti.

Nel frattempo, la battaglia tra i due eserciti continuava con ferocia. La potenza di fuoco degli avversari era impressionante, e i giovani soldati stavano facendo del loro meglio per resistere. Mentre il pick-up passava vicino alla linea del fronte, Anya vide le espressioni determinate di quelli che un tempo erano solo comuni cittadini ucraini, impegnati nella lotta per la loro patria. Un quadro di eroismo e sacrificio, ma anche di disperazione e sofferenza.

<<Ghost, dobbiamo aiutarli!>> disse Anya, la sua voce risuonò con urgenza. <<Non possiamo lasciarli soli.>>

Simon sbuffò, guardando intensamente la strada davanti a lui. <<Anya, lo sai che non possiamo fare nulla per loro, la guerra è così.>> La frustrazione nella sua voce era evidente, ma Anya non si diede per vinta.

<<Non possiamo solo girare le spalle e andarcene, Simon. Sono i nostri compagni, e hanno bisogno del nostro aiuto.>>

<<Non chiamarmi Simon>> ordinò lui a denti stretti.

Mentre parlava, un altro boato riempì l'aria, seguito da un'esplosione nei pressi di un edificio abbandonato. Le fiamme e il fumo si alzarono nel cielo, seguiti da grida di dolore e disperazione.

Anya gettò un rapido sguardo allo specchietto incastrando i suoi occhi con quelli del ragazzo alla guida per poi abbassarli sul compagno ferito. Rialzò lo sguardo con un'espressione decisa e fredda. <<Mi scusi Tenente, per favore guidi meglio che può e ci tenga al sicuro,>> disse con fermezza, <<Io farò il possibile per bloccare l'emorragia del Colonnello König.>>

Simon sembrò esitare per un attimo, ma poi annuì, non si aspettava una resa tanto veloce. La ragazza si rivolse a König, cercando di mascherare le sue preoccupazioni dietro un sorriso caldo e incoraggiante. Sapeva che in fondo il Tenente aveva ragione.

<<Sta' tranquillo, König,>> disse passando dolcemente una mano sul suo viso, <<Siamo quasi al sicuro. Ti terrò d'occhio e farò tutto il possibile per aiutarti.>>

König sorrise debolmente, non era abituato a tanta gentilezza e il contatto fisico con la ragazza lo aveva colto di sorpresa.

Le strade erano scoscese e dissestate, ma lei si non dava alcun segno di cedimento, ignorando il dolore alle mani e le scosse del veicolo. La sua attenzione era tutta rivolta al giovane cecchino, determinata a tenerlo stabile e calmo fino a quando non sarebbero arrivati al sicuro. Non voleva perderlo per nessuna ragione al mondo.

Anya continuò a tenere stretta la mano di König durante tutto il viaggio verso la villa. Lo scontro infuriava ancora nelle strade di Kherson quando il gruppo era ormai lontano dalla confusione della guerra.

Ogni tanto, gli rivolgeva un'occhiata preoccupata, assicurandosi che stesse sopportando il dolore il meglio possibile. La ferita del cecchino era ancora sanguinante, ma Anya faceva del suo meglio per tenere sotto controllo la situazione e garantire che il ragazzo ricevesse le cure di cui aveva bisogno.

Simon osservava silenziosamente la scena dal sedile di guida. Vedere Anya così attenta a König gli faceva provare un turbinio di emozioni contrastanti che non gli permettevano di concentrarsi completamente sul suo compito. Non poteva evitare di notare quel legame speciale che si era creato tra i due nelle ultime missioni, quasi indissolubile. Faticava parecchio a capirlo appieno, cosa vedeva di tanto speciale in quel ammasso di muscoli e violenza. Cercava di nascondere le sue emozioni, coprendole con una maschera gelida e distante, temeva così tanto che Anya potesse leggere tra le righe da evitare il suo sguardo.

Da quando l'aveva vista per la prima volta, Simon aveva pensato che Anya fosse diversa da ogni altra donna che gli era capitato di conoscere nella sua vita, aveva tenuto queste emozioni ben nascoste, concentrato come era sempre stato sulle missioni e sul dovere militare. Ma ora, vedendo la giovane Maggiore prendersi cura del collega con tanta premura e attenzione, sentiva il suo stomaco stringersi e contorcersi fastidiosamente.

Cercò di focalizzarsi completamente sulla guida. In fondo, sapeva che era importante restare concentrati sulla missione e sulla sicurezza di tutti.

Dopo un viaggio faticoso e teso, il corazzato sfrecciò attraverso la campagna devastata dalla guerra, raggiungendo finalmente la base militare. La squadra esausta scese rapidamente dal veicolo, portando König con attenzione e cautela all'infermeria della base per ricevere cure mediche adeguate. Anya non si allontanò nemmeno per un istante dal suo fianco, sostenendolo con gesti delicati e parole rassicuranti, facendo tutto ciò che era in suo potere per farlo stare bene.

Simon, che aveva osservato la scena da lontano, si avvicinò alla coppia con passo fermo e il volto imperscrutabile. Anche lui era preoccupato per il benessere dei suoi uomini, ma c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi mentre osservava Anya accanto a König. Una strana sensazione di disagio lo assalì, una fitta nell'animo che non riusciva a ignorare.

Anya sollevò lo sguardo e incontrò quello di Simon. Sorrise con gratitudine, ma il Tenente riuscì a cogliere una sfumatura di preoccupazione nei suoi occhi. Quella visione lo spinse a respingere qualsiasi sentimento stesse emergendo dentro di lui. Si sentiva confuso, travolto dalle sue stesse emozioni. Era abituato a controllare ogni aspetto della sua vita, ma adesso si sentiva impotente, incapace di gestire ciò gli pesava nel cuore. Un leggero brivido di gelosia gli attraversò la schiena, si sforzò di nascondere la sua reazione, indurendo la sua espressione.

Il leggero cambiamento del Tenente non sfuggì a lungo alla ragazza. Era abituata a leggere le espressioni delle persone anche solo dagli occhi, soprattutto dei suoi compagni di squadra. Quella leggera gelosia, nascosta nei gesti e negli sguardi di Simon, poteva essere pericolosa in un ambiente come quello.

<<Ghost, controlla la situazione esterna e assicurati che tutto sia sotto controllo.>> disse Anya con fermezza, cercando di mantenere una certa distanza emotiva. Il Tenente annuì, afferrando l'opportunità per allontanarsi temporaneamente dalla scena.

Dopo un viaggio faticoso e teso, il pick-up corazzato raggiunse finalmente il bunker-base della Task Force 141. La squadra scese rapidamente dal veicolo, portando König al reparto medico del bunker per ricevere cure mediche adeguate. Anya continuava a essere al suo fianco, sostenendolo e facendo tutto il possibile per garantirne il benessere.

Gli infermieri del bunker erano pronti ad accogliere il cecchino ferito. Con competenza e solerzia, lo trasferirono su una barella e iniziarono a valutare la gravità della ferita. Anya restava al suo fianco, osservando attentamente ogni mossa del personale medico.

<<Dobbiamo procedere con l'anestesia e l'intervento chirurgico per rimuovere la pallottola>> disse uno degli infermieri con voce calma ma decisa. <<Signorina, deve uscire immediatamente>>

Anya annuì, sentendo il cuore stringersi per la preoccupazione. <<Fate quello che dovete fare, ma vi prego, prendetevi cura di lui>> rispose con voce ferma, trasmettendo tutta la sua determinazione.

Gli infermieri le sorrisero, comprendendo la sua preoccupazione per il compagno. <<Faremo del nostro meglio, Maggiore>> assicurò uno di loro.

Quando iniziarono l'anestesia per preparare König all'intervento, Anya sentì un brivido lungo la schiena. Il cuore le batteva forte nel petto, e cercò di mantenere la calma, anche se l'ansia la assaliva. Stringeva ancora la mano del compagno, non voleva lasciarlo andare.

<<Maggiore, vi prego di lasciare la sala operatoria>> disse uno degli infermieri con gentilezza. <<Abbiamo bisogno di lavorare in un ambiente sterile e sicuro. Non possiamo permettere a nessun altro di restare qui.>>

Anya guardò König una volta ancora e uscì dalla sala operatoria, lasciando il cecchino nelle mani esperte del personale medico. Avrebbe aspettato notizie sullo stato di König, ma sapeva anche che non poteva rimanere con le mani in mano.

Decise di cercare Simon, doveva assolutamente parlargli o sarebbe finita male per entrambi.

In the Line of Shadows: Operation Phoenix | Simon &quot;Ghost&quot; RileyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora