Chapter 8: The Enemy Among Us

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Anya cercò Simon per tutta la base, finché non lo trovò nel suo ufficio. Entrò senza bussare, cercando di mantenere la calma nonostante la tensione che provava.

Il Tenente alzò lo sguardo quando la sentì entrare e si limitò a guardarla, i suoi occhi non esprimevano alcun sentimento.

<<Simon, dobbiamo parlare>> disse Anya, cercando di mettere ordine alle sue emozioni.

<<Non vedo cosa ci sia da dire>> rispose lui con freddezza tornando a fissare alcune mappe militari aperte nel tavolo. <<Abbiamo una missione da portare a termine e nient'altro conta.>>

Anya sospirò, sentendo il peso della situazione sulle sue spalle. <<Simon, so che le cose sono complicate. Ma non possiamo ignorare ciò che sta succedendo tra noi.>>

Il Tenente alzò un sopracciglio, quasi in segno di sfida. <<E cosa sta succedendo, secondo te?>>

<<Ci sta succedendo qualcosa, e non possiamo far finta di niente. Ho visto lo sguardo nei tuoi occhi quando mi hai vista vicino a König.>>

Simon si alzò dalla sua sedia e si avvicinò a lei, il suo volto serio e distante. <<Non è affar tuo cosa penso o sento,>> disse con una freddezza disarmante.

<<No, non posso accettare questa risposta>> ribatté Anya con determinazione. <<Siamo una squadra, Simon, e le nostre vite dipendono l'una dall'altra. Non possiamo ignorare tutto questo.>>

Il Tenente la guardò intensamente per un attimo, come se stesse cercando di trattenere con tutte le sue forze qualcosa dentro di sé. Poi abbassò lo sguardo, quasi come a sperare bastasse per nascondere le sue emozioni.

<<Anya, non c'è posto per le emozioni in guerra>> disse scandendo lentamente ogni parola con voce dura. <<Siamo qui per una missione, e dobbiamo concentrarci solo su quello. Non possiamo permetterci distrazioni.>>

La giovane ufficiale lo guardò negli occhi con un'espressione determinata. <<Le emozioni possono essere un punto di forza, Simon, non solo una distrazione. Ci tengono legati, ci rendono umani e ci danno la forza per andare avanti. Non possiamo ignorarle>> disse addolcendo la voce.

Il Tenente sembrò lottare con se stesso, ma poi scosse la testa con decisione. <<No, Anya. Non possiamo permetterci queste debolezze. La nostra missione è troppo importante. Non posso mettere a rischio tutto ciò per un...sentimento.>>

Le parole di Simon colpirono Anya come un pugno nello stomaco. Il suo cuore si spezzò un po' di più, ma non si sarebbe lasciata abbattere così facilmente.

<<Non è debolezza, Simon. È umanità. E la nostra umanità è ciò che ci rende forti e uniti.>>

Il Tenente si passò una mano sul viso, come se cercasse di liberarsi di un peso invisibile. Poi, senza guardare Anya negli occhi, disse: <<Forse hai ragione. Ma dobbiamo tenere le cose professionali. Non possiamo permetterci di... permetterci niente. La nostra priorità è la missione, il resto... il resto non conta.>>

Anya annuì, rassegnata alla decisione di Simon. Ma dentro di sé sapeva che non avrebbe potuto ignorare i suoi sentimenti. Per il momento, avrebbe rispettato la volontà del Tenente.

<<Va bene, Simon>> disse con un filo di tristezza nella voce. <<Ci concentriamo sulla missione, ma ricorda che siamo una squadra, e dovremo affrontare tutto insieme.>>

Il Tenente annuì, senza pronunciare altre parole. Sapeva che la situazione non era risolta, ma al momento non poteva fare altro che concentrarsi sulla missione.

In the Line of Shadows: Operation Phoenix | Simon &quot;Ghost&quot; RileyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora