1.un nuovo inizio

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<tn alzati, è ora di andare a scuola!>
quella voce, quella maledettissima voce, odio sentirmi dire cosa devo fare, eppure... essendo "mia madre" sono obbligata a darle retta, tutto questo mi da sui nervi.
<dai sbrigati, farai tardi sennò>
<si, ho capito, adesso arrivo..>
oggi è il giorno più brutto di tutti per me.. il primo giorno di scuola, lo definisco il peggiore non perché come ogni ragazza della mia età odio semplicemente la scuola e solo l'idea di mettere un piede al suo interno mi fa venire il voltastomaco, é il peggiore perché... é il peggiore perché...
non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase che subito "mia madre" si fondò sulla soglia della porta rimanendo zitta ad osservarmi.
<cazzo, la smetti di fissarmi?>
domandai irritata solo dalla sua presenza.
lei stette zitta stranamente, diversamente dal solito non ribattè una delle mie solite provocazioni e, come se nulla fosse, scese le scale scomparendo da un momento all'altro.
non mi interessava più di tanto di lei, mi dava veramente fastidio, ma di un fastidio tremendo, tanto da farmi venire mal di testa solo al pensiero che quella troia di "mia madre" fosse ancora viva a differenza di papà... il mio amatissimo papà, l'unico che c'era quando ne avevo bisogno, l'unico che sapeva capirmi anche solo guardandomi negli occhi, il solo pensiero del suo sguardo fisso nel mio mi faceva stare male, perché tanta crudeltà... perché proprio a lui...
erano passati ormai anni dalla sua morte ma io, io ci soffrivo ancora.
senza pensarci troppo mi alzai dal letto, andai in bagno a sistemarmi e velocemente scesi le scale di quell'enorme casa dove regnava ormai solo un assordante silenzio e mi recai in cucina.
camminai a testa bassa, odiavo quando il mio sguardo si incrociava anche solo per un millesimo di secondo al suo, odiavo tutto quello che mi accomunasse con lei, odiavo semplicemente e solamente lei.
feci colazione in neanche 5 minuti e, senza salutare quella stronza mi recai a scuola, la mia nuova scuola... ebbene sì, dopo la morte di mio padre mi sono chiusa letteralmente in me stessa, dentro me c'è solo buio, un vastissimo buio ed io ci vivo costantemente dentro in cerca di anche solo un piccolissimo millimetro di luce.. la luce, la mia unica salvezza da tutta la mia oscurità.
11/09/2003, la data della sua morte, la data più brutta della mia vita, da quel giorno più nessuno ha solamente osato avvicinarsi a me, magari per paura di creare un vuoto ancora più grande di quello che mi accoglieva tra le sue braccia, il vuoto più profondo ed oscuro di tutti.
appena arrivata davanti a scuola lasciai andare i brutti pensieri, in cerca di un nuovo inizio, di una nuova vita..
entrai timidamente e, non appena davanti ad una grande fontana circondata di verde venni accolta dal preside, il preside Schäfer.
non penso si sia capito ma si, mi trovo in Germania, un posto totalmente diverso da quello in cui sono cresciuta, un posto che con me non c'entra assolutamente un cazzo..
la domanda che ora sorge spontanea é: perché
beh... vorrei saperlo anche io...

spazio autrice
eii, sono nuova.
sinceramente non so perché ho deciso di pubblicare la storia, inizialmente la volevo tenere per me, per paura che magari non potesse piacere e molto altro.
se trovate la mia storia, perfavore datemi una piccola, anche minuscola opportunità e ditemi se vi piace. ciaooo

Perché mi fai questo effetto? - Tom Kaulitz.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora