A l i c e
Da quel momento riuscivamo a sentire borbottare un sacco di persone, le nostre teste erano rivolte al soffitto, non avevamo idea di cosa fare.
"Dovremmo urlare?" mi chiese Evan, ci pensai per un minuto per poi guardarlo ed annuire "Potremmo fare un tentativo" dissi schiarendomi la voce.
Ci ritrovammo a urlare e a chiedere aiuto nuovamente.
"Quanti piani sotto potremmo essere?" mi chiese rivolgendomi uno sguardo preoccupato.
"Spero non troppi... forse non stiamo urlando abbastanza forte" dissi, ma Evan scosse la testa e si sedette a terra.
"Non c'è alternativa, moriremo qui dentro" piagnucolò, io sospirai.
"Hey, c'è nessuno la sopra?" gridai nuovamente. Forse Evan si era arreso ma io non avevo intenzione di morire in un ascensore.
"Alice, non c'è modo. Non ti sente nessuno" disse dall'angolino in cui era seduto. Qualcosa, ma non sapevo cosa nel modo in cui aveva detto il mio nome mi aveva fatto sentire le farfalle nello stomaco, ma proprio in quel momento sentii una voce maschile in lontananza.
"Hey?" chiese la voce, sentii i movimenti dietro di me di Evan che si alzava molto velocemente "HEY!" risposi. Sentii borbottare prima di ricevere un'altra risposta.
"C'è qualcuno la sotto?" chiese la voce "Si, si! Siamo in due, siamo bloccati!" risposi velocemente sperando che l'uomo fosse riuscito a sentirmi.
"State bene?" urlò di nuovo la voce "Si, stiamo bene ma staremo meglio quando saremo usciti di qui" risposi.
"Ok ragazza, non preoccuparti, il mio amico sta chiamando i vigili del fuoco, vi tireranno fuori di li, ok?" sentii le parole scandite "Va bene, la ringrazio tantissimo!" risposi educatamente.
"Di nulla però adesso devo andare, voi non preoccupatevi uscirete subito di lì, i vigili stanno arrivando" sentii l'uomo e poi un rumore probabilmente dovuto alle porte che si chiudevano.
"Oh, Dio grazie!" urlò Evan per poi sedersi a terra "Siamo salvi, Monroe" disse contento.
Mi sedetti vicino a lui e gli sorrisi "Si, lo siamo" gli risposi.
Passarono un paio di minuti di silenzio imbarazzante prima che lui potesse aprire bocca per primo.
"Posso provare una cosa, Alice?" mi chiese giocherellando con le dita.
"Umh... certo" dissi.
"Chiudi gli occhi" mi chiese, ma io lo guardai stranita "Fidati, non ti faccio niente, chiudili!" mi fece l'occhiolino "Va bene" dissi non capendo cosa avesse intenzione di fare.
Chiusi gli occhi, sentii Evan muoversi per poi rimanere fermo tutto d'un colpo. Sentii il suo fiato sul mio viso, sentivo che mi era molto vicino e prima che me ne potessi rendere conto sentii le sue labbra sulle mie.
Non ci fu nessuna scintilla, non ho mai creduto in questo genere di cose. Sentivo una bella sensazione, una sensazione che mi piaceva molto. Riuscii a sentire il sapore di burrocacao alla fragola, anche se il fatto che lui potesse usare un burrocacao mi stupiva. Le sue labbra si muovevano sulle mie molto lentamente, la morbidezza delle sue labbra erano la cosa più simile al paradiso che io avessi mai sentito. Le mie mani andarono dietro al suo collo per poterlo stringere a me. Era un momento bellissimo e magico e anche se non lo avrei mai più rivisto, quello sarebbe diventato uno dei ricordi più belli della mia vita.
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12 ore [evan peters]
Random"Una ragazza incontra un ragazzo in un ascensore, e rimarranno bloccati lì per 12 ore..." 2014 © Scritto da @toxicwinter Tradotto da @robertaelea