A L I C E
Il suono della pioggia bussava contro la mia finestra, era l'una del mattino, un Sabato mattina e io ero ancora a lavoro. Lavorare come psicologa suonava divertente, ma una volta che avevi il lavoro vero e proprio, era una vera e propria noiosità.
Avevo finalmente finito di scrivere il mio ultimo foglio all'ultimo della mia pazienza, feci un sospiro di sollievo e una volta presa la mia borsa scappai dall'ufficio.
Stava ancora piovendo pesantemente e io dovevo assolutamente prendere l'autobus. Avevo la macchina ma non pensavo ci avrei guadagnato qualcosa dato che vivevo soltanto a qualche isolato di distanza.
Si trattava di piccolo appartamento di New York, non era tanto piccolo ma neanche tanto grande, era di misura perfetta per una persona infatti da quando ci vivo io, è sempre stata perfettamente alla mia portata.
Avevo finalmente raggiunto la fermata dell'autobus e mi stavo riparando dalla pioggia sotto ad essa. Non dovetti aspettare molto finché l'autobus arrivò e mi portò dritto a casa.
Raggiunto il mio appartamento, non feci a meno di notare il Signor Mills ( il menager ) davanti alla scrivania, sapevo che finiva di lavorare sempre tardi ma non pensavo lavorasse fino all'una e mezza.
"Signorina Monroe, cosa ci fa in giro a quest'ora presto la mattina? Ha avuto un venerdì sera bello pieno?" Ridacchiai al sentire le sue parole.
"No Signor Mills, il lavoro mi ha tenuta sveglia, di nuovo." Mi rivolse un lieve cenno del capo "Capisco signorina Monroe, è meglio che vada a riposarsi allora, buonanotte!" mi rivolse un sorriso e ritornò al lavoro. "Lo farò, Grazie mille!" Anche io gli risposi con un sorriso e mi diressi verso l'ascensore.
Vidi le porte chiudersi velocemente, perciò mi affrettai e corsi incontro all'ascensore, notai una figura maschile dentro di essa. "Aspetta, Aspetta!" Gridai, sperando che il ragazzo non fosse una di quelle teste di cazzo che maleducatamente ignoravano le persone quando cercavano di entrare in ascensore.
In quel caso ero fortunata perché le mani del ragazzo bloccarono le porte di metallo e le forzò a riaprirsi. Feci un sospiro di sollievo ed entrai nell'ascensore, per poi premere il pulsante per il quarto piano."Grazie, per averlo fermato." Rivolsi un sorriso allo sconosciuto. Lui scosse la testa e mormorò un "Nessun problema" per poi abbassare timidamente la testa.
Dovevo ammettere che era davvero carino, aveva i capelli biondi e riccioluti e nonostante aveva la testa rivolta verso il basso, intravidi i suoi occhi di un bellissimo marrone, erano così scuri... e tristi.
Prima che i pensieri potessero arrivare a qualcosa di più strano, un botto indiscutibilmente rumoroso mi fece scattare e li eliminò dalla testa. La testa del ragazzo si alzò e iniziò a guardarmi con preoccupazione. Era lì che realizzai che l'ascensore non si muoveva più, si era fermato.

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12 ore [evan peters]
Random"Una ragazza incontra un ragazzo in un ascensore, e rimarranno bloccati lì per 12 ore..." 2014 © Scritto da @toxicwinter Tradotto da @robertaelea