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Non rispose, probabilmente si era offeso, mi dispiaceva ma non potevo dire ad un perfetto sconosciuto un dettaglio, anche insignificante, del mio passato.

Visto che non rispose decisi di andare a dormire, erano le ultime settimane dell'ultimo anno di liceo aka le piú stressanti, dovevo finire le interrogazioni e preparare la tesi per i test finali, in sintesi maggio é il mese piú brutto per ogni studente. Con questi pensieri mi addormentai.

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La mattina seguente fui letteralmente catapultata dal letto da mia madre, quasi non mi prese un infarto. Ma come mio solito ero in ritardo.

«Mamma no, ti prego altri cinque minuti» urlai.

«Su tesoro alzati, é tardissimo! Non mi piace svegliarti cosí, e lo sai.«

«Scusa mamma ma ieri ho fatto tardi» sgignazzai.

«Ma quando mai non le fai?» Rise uscendo dalla stanza. «Ah e comunque sono le 07:57, dovresti sbrigarti»

«Le otto. Cazzo.» Urlai.

Per arrivare a scuola in macchina ci mettevo circa 8-7 minuti, a piedi invece, piú di 30.

Sperai con tutta me stessa che mia madre mi accompagnasse prima di andare a lavoro, in caso contrario, ero nei guai.

Feci la doccia e mi vesti in meno di 15 minuti, scesi in cucina e presi una ciambella al volo e immediatamente mi recai in garage.

Salii in macchina.

Nel tragitto casa-scuola non parlai molto con mia madre, non che non mi confidassi con lei, ma il lunedí mattina era un grosso e grande NO.

Dovrebbero ammonire la scuola il lunedí mattino.

Arrivai a scuola in tempo, in un angolo c'erano Clara e Ed che si scambiavano effusioni poco caste, non volendoli disturbare andai direttamente in classe, mi sedetti nel mio solito posto e dato che non era ancora suonata la campanella, presi il telefono ed accesi il wifi.

Subito mi apparve un messaggio da Facebook. Era lui.

Niall James Horan:
Non preoccuparti, se mi dai la possibilità di farmi conoscere un giorno forse mi racconterai.. Penso solo che abbiamo iniziato questa 'amicizia' in modo sbagliato, cioé con dei fraendendimenti, ti andrebbe di ricominciare?

Stavo per rispondere quando suonò la campanella e la mia odiosa professoressa di matematica entró dalla porta alquanto irritata, cazzo.

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